Nei giorni scorsi si è discusso parecchio del breve viaggio nello Spazio di un equipaggio di sole donne a bordo del razzo New Shepard di Blue Origin, l'azienda aerospaziale di Jeff Bezos. Fra le "astronaute dilettanti" c'erano Lauren Sánchez, futura moglie dello stesso Bezos, e la cantante Katy Perry, la quale dopo l'atterraggio ha ostentatamente baciato il suolo. Il meme qua sotto prova a immaginare la reazione dinanzi a cotanta sceneggiata di Suni Williams e Butch Wilmore, i due astronauti che sarebbero dovuti restare sulla Stazione Spaziale Internazionale solo per otto giorni, ma che a causa di problemi tecnici ci sono rimasti più di nove mesi.
Se Cristina Marrone del Corriere ha parlato di volo spaziale «molto glamour» che «vuole incoraggiare le donne a inseguire i propri sogni e spingere le donne a lavorare nella scienza», io trovo decisamente più condivisibile l'opinione di Dania...
Perché, in quanto donna, dovrei sentirmi ispirata da Lauren Sánchez e Katy Perry che vanno 10 minuti nello spazio sul razzo di un miliardario? Sono anni che abbiamo Samantha Cristoforetti ❤️
... e soprattutto il post pubblicato sulla pagina di Chi ha paura del buio?, progetto di divulgazione scientifica su Sole, astronautica, astrofisica, geologia, e molto altro.
Lunedi il razzo di Blue Origin di Bezos è stato lanciato con la sua undicesima missione umana: un giretto che ha portato un equipaggio tutto femminile verso la linea di Karman, quel limite ipotetico a 100 km dalla superficie terrestre che definisce il limite oltre il quale parlare di "spazio".
Molti ci hanno chiesto perchè non lo abbiamo seguito e perchè non ne abbiamo parlato. Il "primo" equipaggio di "astronaute" interamente al femminile, una notizia impossibile da non dare. Ma è davvero così?
11 minuti, lo spazio giusto giusto sfiorato, equipaggio che non ha letteralmente mai fatto nulla che si avvicini alle attività di un astronauta.
Il turismo spaziale sarà certamente realtà nei prossimi decenni e lo spazio sarà indubbiamente molto più accessibile rispetto a ora.
Ma... permetteteci un grandissimo MA. Definire qualcosa come un “equipaggio storico tutto al femminile” suggerisce progresso. E quando l’equipaggio è composto dalla fidanzata di Bezos e dalle sue amiche ricche, trovo questa definizione offensiva per tutte le donne. È più conservatore di quanto sia progressista.
Davvero, qual è il messaggio qui? Se un giorno sposo un uomo ricco, allora posso andare nello spazio?
E, cosa ancora più importante, il fatto che vengano chiamate “astronaute” è un insulto a tutti i veri astronauti, che hanno passato anni ad allenarsi per andare nello Spazio e hanno dedicato la loro vita alla Scienza.
Questo non è femminismo. Questa non è Scienza. Questo non è progresso sotto nessun aspetto. Sono solo sei donne che hanno fatto un giro di undici minuti come in un parco divertimenti, senza fare assolutamente nulla se non pubblicità per sé stesse (e per i loro uomini).
E se questo è ciò che dovrebbe rappresentarmi come donna, allora preferisco di gran lunga non essere rappresentata. Perché non sono ispirata da loro. Anzi, sono tutto ciò che io non voglio essere.
Sofia e Matteo
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