giovedì 23 novembre 2017

Il lato più oscuro del consumismo

Oggi, quarto giovedì di novembre, negli Stati Uniti si festeggia il Giorno del Ringraziamento, al quale seguirà domani il Black Friday – in italiano "venerdì nero", non proprio un nome di buon auspicio, a mio modesto parere! ;-) – che tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio. Una tradizione esportata anche in Italia: in questi giorni i commercianti fanno a gara a chi propone gli sconti più imperdibili. È dall'inizio della settimana che sono sommersa dalle offerte via e-mail, tanto che già martedì non ne potevo più, un po' come il Milanese Imbruttito! ;-)
Poiché prevedibilmente gli ordini online raggiungeranno domani il loro picco massimo, i dipendenti di Amazon Italia non potevano scegliere giorno migliore – dal punto di vista dell'efficacia della protesta – oppure peggiore – dal punto di vista dei disagi arrecati all'azienda e pure alla clientela – per scioperare: 500 dei 1600 dipendenti a tempo indeterminato (i precari, come al solito, "s'attaccano") presenti nello stabilimento di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, incroceranno le braccia per chiedere condizioni di lavoro più umane e premi economici per gli straordinari che ancora non sono stati loro concessi.
Francesca Benedetti, rappresentante territoriale FISASCAT CISL, parla di problemi fisici e psicologici di molti dipendenti che si sono rivolti ai sindacati. «Dentro Amazon si resiste in media 3 anni – continua – Esistono delle eccezioni, io ho almeno tre delegati sindacali che lavorano da 5 anni in Amazon ma con dei sacrifici fisici enormi». Polsi infiammati, attacchi di panico, turni di notte per un mese di seguito senza quasi stop: sono solo alcune delle condizioni anomale denunciate da diversi dipendenti Amazon Italia ai rappresentanti sindacali. Inoltre «In Amazon non c'è un minuto in cui si sta fermi – spiega sempre a La Stampa Pino Di Rosa, rappresentante territoriale di UGL TERZIARIO – E durante le feste, i saldi o il Natale questi ritmi aumentano: c'è una richiesta enorme di produttività da parte di Amazon ai suoi dipendenti a cui però non corrisponde una contropartita in termini di premi, bonus o condizioni sostenibili per quanto riguarda i turni». Ulteriori informazioni sulla controversia puoi trovarle su Wired.
A proposito di condizioni di lavoro sfavorevoli, ricordo che quando ero bambina era pressoché impensabile trovare negozi aperti di domenica, perlomeno a Pescara. Adesso invece è ormai diventata la norma: tutti i centri commerciali, ma anche negozi più piccoli, soprattutto in certe località, alzano le saracinesche pure nei giorni che dovrebbero essere dedicati al relax in famiglia. E alzi la mano chi non ha mai approfittato del supermercato aperto di domenica per fare quelle compere che non aveva trovato il tempo di fare durante la settimana. Il gigantesco Oriocenter situato di fronte all'aeroporto di Orio al Serio pareva destinato a rimanere aperto perfino a Natale – che poi vorrei sapere chi ci va, a far la spesa il 25 dicembre – ma i dipendenti, a parte quelli dell'area cinema e ristorazione che a lavorare nei festivi hanno probabilmente fatto l'abitudine, sono riusciti a ottenere un programma di aperture più "umano".
A proposito dell'apertura domenicale dei negozi, sulla pagina Facebook Avec la CGT on lâche rien, ovvero «Con la Confédération générale du travail [organizzazione sindacale francese, NdC] non perdiamo nulla», dedicata ai diritti dei lavoratori, ho trovato l'immagine qui sotto...


... e te ne traduco il testo.
Fai la spesa di domenica
(regolarmente/occasionalmente)
Hai pensato alle conseguenze?
  1. Soprattutto le donne sono costrette a sacrificare la loro domenica, i loro figli, le loro famiglie, il loro tempo libero.
  2. Viene messo in discussione il riposo domenicale per tutti, così prezioso per la società, conquistato grazie alle dure lotte dei lavoratori. È dovere di tutti conservarlo.
  3. Si prepara lentamente ma inesorabilmente l'abolizione di questo giorno di riposo per tutti. Dunque anche per te.
Non è questo che vuoi, ovviamente...
Allora fai un semplice gesto che può fermare questa progressiva distruzione della società: astieniti dal fare la spesa di domenica, ma organizzati negli altri sei giorni della settimana.
Ripensando a tutte le domeniche pomeriggio che ho trascorso al centro commerciale solo perché non mi andava di rimanere in casa ma il tempo era troppo brutto per starsene all'aperto, mi sento così in colpa... :-(

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