venerdì 26 aprile 2013

Una ventata di novità nel vecchio pc

Oggi ho rimesso in funzione il mio vecchio notebook installandoci la release di Linux Ubuntu uscita giusto ieri: la 13.04, nome in codice Raring Ringtail (opossum scalpitante). Ecco descritta qui di séguito la procedura che ho seguìto.
Per prima cosa ho creato una chiavetta USB di installazione (quella da 4 GB di cui disponevo è risultata più che sufficiente) tramite il software UNetbootin, al quale ho "dato in pasto" l'immagine .iso della nuova Ubuntu scaricata dal sito ufficiale, e l'ho inserita in una delle porte USB del mio vecchio HP Compaq nx8220. Affinché il computer la riconoscesse all'avvio anziché avviarsi normalmente, ho dovuto intervenire sul BIOS... e su consiglio di blended l'ho fatto premendo ripetutamente F10 subito dopo aver schiacciato il pulsante di accensione. A quel punto, con i tasti cursore, ho selezionato AdvancedBoot options, ho abilitato (Enable) il MultiBoot ed ho impostato USB Hard Disk affinché fosse il primo (First) in ordine di priorità (boot order), ho premuto F10 per accettare, poi nel menu File ho selezionato Save changes and exit, e ancora F10 per confermare. A questo punto il sistema si avvia da chiavetta anziché da disco rigido. Lasciando selezionata l'opzione Default, il sistema parte in modalità Live, e sul desktop compare l'icona Install Ubuntu 13.04, facendo doppio clic sulla quale parte la procedura di installazione che prevede solamente alcune scelte abbastanza elementari:
  • per prima cosa bisogna scegliere la lingua;
  • successivamente compare l'avviso che, per un risultato ottimale, occorre assicurarsi che il computer abbia almeno 5,3 GB di spazio libero (OK), sia collegato alla rete elettrica (OK, anche perché altrimenti la batteria, esausta com'è, non reggerebbe un nanosecondo :-/) e sia connesso a internet. Un clic in alto a destra per selezionare la mia rete Wi-Fi domestica ed inserirne la chiave WPA... ed ecco che il pc è pronto per andare avanti (personalmente ho anche messo il segno di spunta accanto alle opzioni Scaricare gli aggiornamenti durante l'installazione e Installare software di terze parti, ma non so quanto questo fosse necessario e/o opportuno);
  • dopodiché ho selezionato l'opzione Sostituisci Windows XP Professional con Ubuntu (massì, facciamo piazza pulita!), ho selezionato la località (per il fuso orario), la disposizione della tastiera (anche se andava già bene quella predefinita), ho inserito il mio nome, quello del computer, il nome utente, ho scelto e confermato la password... e questo è tutto!
A questo punto la procedura di installazione va avanti da sé per un po' di tempo, a dire il vero abbastanza breve, mostrando via via alcune schermate che illustrano le funzionalità del sistema operativo... finché non compare una finestra di dialogo per avvisare che l'installazione è terminata e che posso scegliere se continuare a provare Ubuntu oppure riavviare. Ho scelto la seconda opzione, senza dimenticare di ripristinare le priorità predefinite nel BIOS premendo come sopra F10 all'avvio.
Et voilà... ecco il mio vecchio pc tornato come nuovo, e con un'installazione di Ubuntu perfettamente funzionante! :-)

domenica 21 aprile 2013

Studiare su PDF

Fin dagli inizi della mia carriera studentesca non sono mai riuscita a fare a meno di segnare, preferibilmente con l'evidenziatore, i libri e le dispense su cui dovevo studiare; non tanto per mettere in risalto i frammenti più importanti su cui soffermarmi nelle riletture successive, quanto per aiutarmi a fissare nella mente i concetti chiave già durante la prima lettura. Un metodo di studio forse un po' sui generis, ma che, andando sempre più perfezionandosi nel corso degli anni, mi ha permesso di ottenere buoni risultati. :-)
Da un po' di tempo a questa parte, quando ho la necessità di studiare qualche testo, questo ormai non mi arriva quasi più in formato cartaceo, ma sotto forma di file: generalmente in formato PDF, che scarico dalla Rete oppure genero io stessa da qualunque programma Windows mediante l'ottimo software libero PDFCreator. Per qualche tempo la mia smania "evidenziatoria" mi ha spinta a recarmi in qualche copisteria per farmi fare le stampe laser dei file in questione (in quanto le stampe ink-jet che posso fare con il multifunzione di casa tendono a "sciogliersi" al passaggio dell'evidenziatore). Finché non ho deciso che ci voleva una soluzione più economica... nonché più amica della foresta amazzonica! ;-) [a proposito, capita sempre più spesso di ricevere messaggi di posta elettronica che si concludono con una dicitura del tipo «Rispetta l'ambiente. Non stampare questa e-mail se non necessario»] E la soluzione l'ho trovata scaricando e installando il lettore PDF gratuito Nitro Reader, che tra le sue innumerevoli funzioni, oltre a quella comodissima di aggiungere note, offre appunto quella di marcatura testo (purtroppo, da quel che ho capito, solamente in giallo... che comunque è il colore che io utilizzo di gran lunga più di frequente). Inoltre c'è la possibilità di ritoccare o eliminare in qualunque momento le evidenziazioni apportate, e di salvare il file modificato per le successive riletture.
Se per qualche motivo hai la necessità di sbloccare file PDF protetti da password, puoi farlo gratis online qui.
Infine ti segnalo altri due siti, anch'essi gratuiti, che potrebbero tornarti utili: questo per convertire documenti PDF in immagini JPG, e quest'altro per convertire JPG in PDF.

sabato 13 aprile 2013

Sorte ria

Semmai un giorno sarò in vena di parlare degli affari miei su questo blog, scriverò un post per raccontare nei dettagli l'odissea di visite mediche inutili, giri per uffici, adempimenti burocratici (con relative perdite di tempo e necessità di assentarsi dal lavoro) nonché esborsi monetari non indifferenti (siamo già a quota centoquaranta euri) che una persona rimasta vittima parecchi anni fa di un incidente stradale con conseguente politrauma deve affrontare ancor oggi per rinnovare la patente. Tale assurda trafila devo ripeterla ogni 1-2 anni al massimo, ed è cosa ben diversa dal rinnovo in scioltezza che tocca ogni dieci anni ai miei coetanei privi di precedenti clinici seri: è la prassi, mi dicono. Ma io tutto questo lo trovo oltremodo ingiusto, perché non sarò in grado di scalare una montagna, però le mie condizioni di salute sono ormai abbastanza buone e stabili da permettermi tranquillamente di guidare una macchina in qualsiasi condizione di traffico. E intanto le strade pullulano di veri e propri pericoli pubblici (gente ubriaca e strafatta, svitati incoscienti, rimbambiti) che se ne vanno in giro indisturbati...
Scusa lo sfogo... ma oggi mi girava così! :-/

venerdì 12 aprile 2013

No petrolio, sì parco!

Domani, sabato 13 aprile, avrà luogo a Pescara la manifestazione "No Petrolio, Sì Parco", organizzata dal coordinamento delle associazioni e dei movimenti che si battono contro la deriva petrolifera in Abruzzo. Appuntamento alle ore 15:30 nell'area della Madonnina presso il Ponte del Mare. Il corteo si snoderà lungo il seguente percorso: Madonnina, Lungofiume Nord, Piazza Italia, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Umberto, per concludersi nella centralissima Piazza Salotto.
La notizia dell'evento ha avuto un certo risalto sui principali mezzi di informazione regionali... ma, se per caso non sai che cosa c'è in ballo, copincollo qui di seguito quanto riportato sul relativo volantino.
Abruzzo da Regione Verde d'Europa a distretto minerario, con pozzi di idrocarburi disseminati in terra e in mare. Questa è la folle Strategia Energetica varata da un governo dimissionario che premia il fossile e penalizza le rinnovabili!
Ma che cos'è Ombrina Mare?
È un impianto con una piattaforma petrolifera e una nave-raffineria lunga il doppio del Colosseo e alta come un palazzo di 10 piani, che stazionerà di fronte alla Costa dei Trabocchi per almeno 25 anni. Immetterà fumi nocivi in atmosfera e sverserà inquinanti in mare. Pozzi, piattaforma e nave saranno collegati tra loro e con la terraferma da decine di km di condotte sottomarine: l'Adriatico per chilometri diventerà quasi una proprietà privata, vietata a tutti. La nave stoccherà sino a 50mila tonnellate di petrolio: un incidente avrebbe effetti letali.
Tutto questo nel cuore del Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, che col suo modello di gestione del territorio va invece nella direzione che il resto del mondo sta già prendendo.
Non lasciamoci rubare il futuro, difendiamo la nostra terra e i diritti dei nostri figli!
L'indirizzo e-mail da contattare per informazioni è abruzzonopetrolio@libero.it; all'evento è stata dedicata anche una pagina Facebook ufficiale. Io ho già cliccato su Parteciperò... e invito tutti i cittadini abruzzesi che hanno a cuore il futuro della loro stupenda regione a non mancare!

martedì 9 aprile 2013

Il peso dello stress? È relativo!

Nei giorni scorsi, navigando in Rete, mi sono imbattuta in una notevole riflessione sullo stress che non mi ha lasciata indifferente... ma poi, come spesso accade, sono passata oltre. Oggi quelle frasi mi sono tornate in mente, è bastata una veloce ricerca con Google per ritrovarle qui, in un blog che peraltro ho appena aggiunto ai miei feed preferiti... e adesso mi va di condividerle con te che mi stai leggendo.
Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Quando sollevò un bicchiere d'acqua, tutto il pubblico immaginò che avrebbe posto la solita domanda: «Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?».
Quello che invece domandò fu: «Quanto credete che pesi questo bicchiere d'acqua?».
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
«Il peso assoluto non conta», replicò lo psicologo, «dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un'ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa». E continuò: «Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d'acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po' più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di fare qualunque cosa».
Illuminante, non trovi? Ti consiglio di leggere anche il resto del post contenente questa citazione, ché merita davvero! :-)
P.S.: A questo punto non rimane che trovare un metodo infallibile per tenere alla larga i pensieri deleteri, ed è fatta...

lunedì 8 aprile 2013

Happy sixth birthday... and sorry for the delay!

E rieccomi qua, di ritorno dal week-end all'insegna del benessere e del relax quasi totale che avevo preannunciato (sono rientrata ieri, in effetti). Purtroppo questo break non ha avuto su di me il miracoloso effetto rigenerante che avrei sperato: forse perché era decisamente utopistico aspettarsi che un solo fine settimana potesse essere sufficiente a neutralizzare tutto il carico di stress che avevo accumulato, o forse perché, più che un soggiorno in un centro benessere, mi ci sarebbe voluto un reset "mirato" come quelli praticati dalla Lacuna Inc. (citazione cinefila che chissà quanti saranno in grado di cogliere). Al mio ritorno mi sono resa conto che, come (quasi) mio solito, mi era completamente sfuggito il compleanno del blog: giovedì scorso, 4 aprile, la mia creatura ha compiuto sei anni, accipicchia... ormai ha l'età per andare alle scuole elementari! ;-) In tutto questo tempo di blog ne ho visti chiudere un sacco, molti altri blogger hanno drasticamente diradato i loro post... mentre io, anche se l'esagerata frequenza di pubblicazione degli inizi (quella di chi-non-ha-niente-da-fare-dalla-mattina-alla-sera) è solo un lontano ricordo e peraltro sono ancora ben lungi dal completare la "ristrutturazione" dei vecchi post importati da Splinder, non mollo. Malgrado tante cose siano cambiate, il piacere di riempire queste pagine online non l'ho ancora perso. Nella maggior parte dei casi scrivo senza ricevere alcun riscontro "concreto"... ma a volte, come negli ultimi giorni, mi capita di trarne qualche soddisfazione vera e propria, tanto più gratificante proprio perché del tutto inaspettata. A mesi di distanza dalla pubblicazione del post intitolato Come "raggirare" il Play Store, ho ricevuto, nei commenti e via e-mail, i ringraziamenti di due visitatori che l'avevano trovato utile. La cosa che mi ha fatto più piacere è che si trattasse di un post "tecnico", del genere di quelli che mi diletto di più a scrivere, anche se il livello delle spiegazioni che do non è mai particolarmente avanzato.
Purtroppo (o forse in qualche modo è una fortuna...?) sono tutt'altro che indifferente alle opinioni altrui sul mio conto: gli elogi che ricevo mi galvanizzano tanto quanto le critiche mi avviliscono. Non tutte, ovvio, ma solo quelle che reputo ingiuste ed infondate: soprattutto se provengono da persone che credevo mi stimassero e mi volessero bene. Poi esistono anche le critiche costruttive, chiaro... e di quelle, quando arrivano, bisogna fare tesoro per migliorarsi e tendere alla perfezione! :-)
[La foto dell'invitante torta – dotata esattamente di sei forchette-candeline – l'ho trovata qui]

giovedì 4 aprile 2013

A tutto relax

Oggi pomeriggio ho inforcato la bicicletta (prendendo finalmente confidenza con le marce, a proposito :-)) e mi sono recata nei pressi dell'ospedale, dovendo svolgere un paio di commissioni lì e nei dintorni. Giunta a destinazione, ho sistemato il velocipede sopra la rastrelliera, ho preso la catena e con essa ho assicurato la ruota anteriore all'apposito anello. Un paio d'ore dopo, terminato il giro che dovevo fare, sono tornata a riprendere la bicicletta... e mi sono accorta che avevo dimenticato di chiudere il lucchetto. :-/ Meno male che l'ho ritrovata tutta intera: se l'avessi lasciata in un posto poco poco meno frequentato, goodbye my darling. Sono questi i piccoli segnali con cui la mia mente timidamente mi avverte che l'ho stressata fin troppo, e che dovrei concederle un po' di tregua...
Per fortuna un break l'avevo già programmato nei giorni scorsi: ebbene sì, mi si prospetta un week-end all'insegna del benessere e del relax quasi totale (dico "quasi" perché porterò con me un po' di pensieri sulle cose che dovrò fare dopo... ma questo non è necessariamente un male, anzi mi dà la carica di cui ho tanto bisogno :-)). Di lasciare a casa lo smartphone e il tablet ovviamente non se ne parla, e pure il notebook mi sta implorando di portarlo con me, dopo aver saputo che probabilmente avrò il Wi-Fi a disposizione... ma mi riprometto di ridurre al minimo l'accesso a Internet: giusto un po' di feed RSS (finché dura Google Reader, godiamocelo) e una modica quantità di selezionatissimi social network q.b. a mettermi di buon umore! :-)
[L'immagine che apre il post l'ho presa da qui]