venerdì 17 settembre 2010

Dal gelataio

Pescata in Rete...
Platone entra dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno, desidera?».
Platone: «Una coppetta da due euro, cioccolato, amarena e menta».
Il commesso lo serve. Platone mangia, sbuffando di quando in quando.
Commesso: «C'è qualcosa che non va?».
Platone: «Guardi... Non vorrei offenderla... Questo gelato non è male... Però, come quelli che mangiavo nell'iperuranio... Vabbè, fa lo stesso».
Lascia il gelato a metà e se ne va, triste e deluso.
Sant'Agostino entra dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno. Desidera?».
Sant'Agostino: «Dunque, vorrei una vaschetta di gelato da un chilo, grazie. Solo cioccolato».
Il commesso lo serve. Sant'Agostino si siede e comincia a mangiare avidamente. Finita la vaschetta, si getta in terra, in preda a crampi allo stomaco e fitte alla testa.
Sant'Agostino: «Oddio! Oddio, come mi pento di aver mangiato tutto quel gelato!».
Improvvisamente i dolori cessano. Sant'Agostino ringrazia ed esce.
Zenone entra dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno. Desidera?».
Zenone: «Mah, guardi, avevo un appuntamento con Achille qui davanti, due ore fa. L'ha mica visto?».
Blaise Pascal e un amico entrano dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno. Desiderate?».
Pascal: «Scommetti che mi mangio una vaschetta da un chilo in 3 minuti».
Amico: «Devi smetterla con queste scommesse. C'è un limite a tutto».
Da fuori, Giordano Bruno: «Sicuri?».
Leopardi entra dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno. Desidera?».
Leopardi ordina. Il commesso lo serve. Leopardi fissa il gelato.
Leopardi: «Non sarà mai buono come pensavo».
Esce sconsolato.
Charles Bukowski entra dal gelataio.
Commesso: «Buongiorno. Desidera?».
Bukowski vomita per terra e se ne va.
Due commessi gelatai stanno chiacchierando in attesa di clienti.
Ad un certo punto, uno dei due vede arrivare da lontano Marcel Proust.
Commesso 1: «Oh, no... arriva Proust!».
Commesso 2: «E allora?».
Commesso 1: «Lascia stare... Quello mangia un gelato, gli parte la nostalgia e t'attacca un bottone sui vecchi tempi che non finisce più».
George Orwell sta per entrare in una gelateria, quando vede che ci sono telecamere di sorveglianza. Scappa urlando e si nasconde dietro un cassonetto della spazzatura, dove lo sta aspettando Aldous Huxley, che gli dice: «Cosa t'avevo detto???» e giù LSD.
Sartre non va dal gelataio perché ha la nausea.
Raymond Queneau entra dal gelataio.
Raymond Queneau entrò dal gelataio.
Il gelataio entra da Raymond Queneau.
Raymond Queneau s'introduce in un gelativendolo.
Ho visto Raymond Queneau. Andava dal gelataio.
Raymond Queneau entre chez la gelaterìe.
Raymond Queneau, famoso scrittore degli inizi del novecento, entra, ovvero passa l'uscio, da un gelataio, ovvero un venditore di un prodotto fresco e gustoso.
Era Queneau. Entrava. Dal gelataio.
Soggetto: Queneau. Azione: entrare. Luogo: il gelataio.
«Bene», pensò Raymond Queneau. «Un gelataio. Ho proprio voglia di entrarci».
[Nota: questa è una selezione (arricchita da link) delle battute che ho trovato più facili da capire ;-) più divertenti. :-D La serie completa la trovi qui]

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