venerdì 15 giugno 2012

Travagli interiori

Su questo blog mi sono espressa più di una volta in termini piuttosto benevoli nei riguardi di Marco Travaglio... salvo poi raccontare in seguito come e perché la mia stima di sempre nei suoi confronti avesse iniziato a vacillare. Altri episodi accaduti in queste settimane hanno assestato ulteriori colpi all'immagine che avevo di lui.
  • Dapprima Francesco Costa ha esaminato alcune righe scritte dal giornalista riguardo al coinvolgimento del calciatore Paolo Rossi nello scandalo calcioscommesse del 1980 (ebbene sì, certi deplorevoli comportamenti non sono mica un'invenzione dei giorni nostri), osservando che «Travaglio non ne ha beccata una» e concludendo causticamente «Ci si domanda chi scrive i testi di Marco Travaglio».
  • Poi il giornalista Luca Telese, esponendo le motivazioni per cui ha deciso di lasciare la redazione de Il Fatto Quotidiano, giornale che peraltro aveva contribuito a fondare, ha tracciato un profilo tutt'altro che lusinghiero del suo ex vicedirettore; sono venuta a conoscenza di ciò grazie a un post di Wil Nonleggerlo.
  • Infine Fabio Chiusi ha messo a confronto le domande (o per meglio dire non-domande) rivolte da Travaglio a Beppe Grillo con quelle che avrebbe fatto lui al comico genovese per chiarire alcuni aspetti non troppo limpidi del suo impegno politico e del "suo" MoVimento 5 Stelle, il partito (seppure nel non-statuto non venga definito come tale) per il quale il giornalista torinese ha dichiarato di aver votato alle ultime amministrative torinesi e alle regionali piemontesi. Ma non mi dire... ;-)
Insomma, senza nulla togliere all'indubbia abilità di Travaglio nel documentarsi e nell'esporre efficacemente i suoi ragionamenti dando prova di un talento retorico impareggiabile, debbo constatare con rammarico che il suo modo di valorizzare i soli argomenti funzionali alla tesi che intende dimostrare, accantonando o quantomeno ridimensionando quelli scomodi, si addice assai più ad un avvocato che non a un giornalista, ovvero un professionista che dovrebbe avere il compito di informare nella maniera più completa e trasparente possibile, pur senza rinunciare alle proprie opinioni.
[Il titolo del post è uno spudorato adattamento di quello scelto da Massimo Mantellini]

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