venerdì 16 settembre 2011

Addio all'"uomo dell'impossibile"

Da queste parti non mi sono mai occupata della mia (ri)scoperta dell'escursionismo, se non di sfuggita... ma prometto che pian piano provvederò a colmare questa lacuna! :-) Ebbene, nei mesi scorsi ho frequentato il corso base di escursionismo organizzato dal CAI di Pescara, il cui programma prevedeva un'alternanza di lezioni in aula ed "esercitazioni pratiche"; i reportage fotografici relativi a queste ultime li ho caricati su Flickr.
Una delle lezioni che ho seguito era dedicata alla storia dell'alpinismo... e sebbene un pochino frustrante per chi come me non potrà mai ambire a vette così elevate (proprio in senso letterale), è stata molto interessante. Tra l'altro mi ha permesso di scoprire alcune figure leggendarie, come l'austriaco Hermann Buhl (1924-1957), considerato il più grande alpinista completo di tutti i tempi, e l'italiano Emilio Comici (1901-1940), famoso per l'apparente facilità e l'eleganza con cui arrampicava, come testimonia uno straordinario filmato d'epoca (a proposito, mentre la sottoscritta nel corso delle recenti vacanze si è limitata a girare attorno alle Tre Cime di Lavaredo, Comici ne scalò due)... per arrivare ai giorni nostri, con le fenomenali performance del giovanissimo arrampicatore ceco Adam Ondra (qui un video). Inoltre devo ammettere che fino a poco tempo fa, se sentivo nominare Reinhold Messner (1944), la prima immagine che mi veniva in mente era quella di un simpatico bevitore d'acqua "altissima e purissima": un tantino ingeneroso, da parte mia, nei confronti di uno che a quanto pare è universalmente considerato il miglior alpinista vivente! ;-) In effetti è stato il primo a conquistare, tra il 1970 e il 1986, tutti i quattordici ottomila della Terra, nonché il primo uomo a scalare l'Everest senza l'aiuto dell'ossigeno. Inoltre è sempre stato sostenitore di uno stile di arrampicata che non facesse uso di ausili esterni, rifiutando ogni artefatto umano in un'epoca in cui l'arrampicata libera aveva perso terreno rispetto alla progressione artificiale. Nel 1970 effettuò la prima scalata del Nanga Parbat, un'impresa che costò la vita al fratello minore Günther. Le accuse, rivolte a Reinhold, di non aver fatto il possibile per trarre in salvo il fratello, si sono in seguito rivelate infondate.
Last but not least... tra i personaggi presentati nella suddetta lezione, forse quello che mi ha colpita di più è stato Walter Bonatti, scomparso pochi giorni fa all'età di ottantuno anni. Il grande alpinista, esploratore e giornalista è stato soprannominato "l'uomo dell'impossibile" per le sue doti di forza di volontà, autocontrollo e determinazione che gli permisero di affrontare imprese alpinistiche ritenute a quel tempo impossibili. Ad appena 35 anni, dopo la scalata in solitaria della parete nord del Cervino che gli valse la Medaglia d'oro della Presidenza della Repubblica, Bonatti si ritirò dall'alpinismo estremo e diventò esploratore. È comunque doveroso ricordare che nel 1954 (anno a cui risale la foto qui sopra) Bonatti aveva preso parte alla spedizione che portò alla conquista della vetta della seconda montagna più alta della Terra, il K2: un'impresa che diede luogo a un'interminabile controversia con Achille Compagnoni, Lino Lacedelli e Ardito Desio. È stato solamente oltre mezzo secolo dopo, in seguito alla revisione finale del CAI pubblicata nel 2008 con la convalida della versione di Bonatti, che il nostro ha accettato di partecipare a trasmissioni televisive: l'avvincente "chiacchierata" tra questo formidabile signore e Fabio Fazio a Che tempo che fa (prima e seconda parte) vale senz'altro la pena di essere vista.
La pagina di Wikipedia dedicata a Bonatti, oltre a dilungarsi sulle sue eccezionali imprese, riserva alcune righe della sezione Miscellanea a raccontare come si conobbero lui e la compagna Rossana Podestà, rimastagli accanto fino all'ultimo: un aneddoto divertente... non senza un pizzico di romanticismo! :-)

[UPDATE] La Podestà ha raccontato come le sia stato impedito di assistere l'amatissimo compagno morente, soltanto perché i due non erano regolarmente sposati. Una norma assurda che non ha previsto eccezioni neppure in nome dell'umana pietà. :-(

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