Esattamente due anni fa, alle ore 3 e 32 del 6 aprile 2009, il capoluogo della mia regione veniva colpito da una violenta scossa di terremoto dalle cui conseguenze il territorio aquilano stenta tuttora a riprendersi. Questa notte si è svolta una fiaccolata commemorativa che ha avuto purtroppo un epilogo tragico: infatti due ragazze di Scoppito sono morte in un incidente stradale mentre tornavano dall'evento. E per la giornata odierna il sindaco Massimo Cialente ha emanato un'ordinanza che stabiliva l'osservanza di cinque minuti di silenzio, alle ore 11, nelle scuole di ogni ordine e grado, negli uffici pubblici e in tutti i luoghi di lavoro, invitando inoltre l'intera cittadinanza a compiere il medesimo atto di raccoglimento in ricordo delle 309 vittime. Ma il silenzio non deve durare neppure un secondo di più... anzi mi auguro davvero che trovino un riscontro concreto le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presente oggi a L'Aquila: «gli aquilani non devono avere la paura di essere dimenticati perché, per fortuna, la coscienza civica del nostro paese e degli italiani non è al di sotto del dovere del ricordo e della vicinanza».
Ma qual è oggi la situazione nel capoluogo abruzzese? Segnalo alcune testimonianze riportate da AbruzzoBlog. Se da una parte un ex abitante del centro storico de L'Aquila dice un gran bene della sua sistemazione nel MAP assegnatogli nel comune di Pizzoli, aggiungendo «se me lo lasciano per tutta la vita sono contento» (ma se si chiamano Moduli Abitativi Provvisori ci sarà un motivo, no?), dall'altra la prima coppia a sposarsi nella città appena colpita dal sisma getta la spugna andando via dall'Aquila «perché è una città senza futuro». E pure il racconto della mamma protagonista con la sua bambina di una delle foto simbolo del post-terremoto non è affatto incoraggiante.
Personalmente non mi è ancora capitata l'occasione di vedere L'Aquila così com'è oggi, ma se ne avrò modo parteciperò volentieri all'incontro nazionale organizzato dal Comitato Donne Terre-Mutate per il 7 e l'8 maggio prossimi con lo slogan «Ben vengano le donne a maggio. Mani-festiamo. Siamo tutte aquilane». L'idea è portare le donne di tutta Italia a vedere L'Aquila com'è, e farlo con uno sguardo diverso, appunto lo sguardo delle donne.
Sentendo la trasmissione di Caterpillar fatta dall'università di L'Aquila mi è sembrato di capire che di cose da fare ce ne sono moltissime ancora..
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