Su Facebook è all'ordine del giorno, e a volte attira anche l'attenzione dei media generalisti, la creazione di gruppi dai contenuti discutibili, per usare un pallido eufemismo: è successo pure all'indomani del terremoto di Haiti. Un esempio? «Haiti? Crepate luridi terremotati»: allucinante. :-( Alcuni di questi gruppi contano centinaia di membri, anche se pare che molti si iscrivano al solo scopo di realizzare "azioni di disturbo"; inoltre il celebre social network offre la possibilità di segnalare in maniera strettamente riservata i gruppi che ne violano le condizioni d'uso, con la doverosa precisazione che «NON rimuoveremo dei gruppi solo perché non sei d'accordo con le informazioni in essi contenute» (più che giusto, ci mancherebbe). La procedura di segnalazione richiede di specificare un motivo (Nudo o pornografia, Uso di droga, Pubblicità/Spam, Discorsi a sfondo razzista/di incitamento all'odio, Mirato a me o a un amico/un'amica, Incitamento esplicito alla violenza, Contenuti eccessivamente crudi o violenti), eventualmente l'ubicazione dell'abuso (Title, Basic Info, Recent News, Discussion Topic, Wallposts, Foto, Videos, Note) e qualche ulteriore commento (che sarebbe obbligatorio, ma a volte il turbamento è tale da non riuscire a pensare a niente di meglio che «Si commenta da solo»...).
Ci vuole un po' di tempo, ma spesso le segnalazioni raggiungono il loro scopo: l'altro giorno sono venuta a sapere che erano stati chiusi i gruppi denominati «Terremoto Haiti:100mila morti...FOTTESEGA!!!» e «ADOTTA UN BIMBO HAITIANO MORTO», le cui descrizioni se possibile erano ancora più sconvolgenti rispetto al titolo... ma, per nulla appagati, i creatori di quest'ultimo obbrobrio sono tornati alla carica con il gruppo «ADOTTA UN BIMBO HAITIANO PIÙ MORTO CHE VIVO» (provo un certo ribrezzo a copiare certe frasi sul mio blog, ma lo faccio perché spero che questo possa servire a sensibilizzare chi mi legge).
In una discussione su FriendFeed un utente ha formulato riguardo a questi fenomeni un'ipotesi che mi trova abbastanza d'accordo, e cioè che i fondatori di questi gruppi, capita l'antifona dei media, in caso di avvenimenti importanti come questo si "divertano" a creare gruppi del genere, volutamente contro il senso comune, anche solo per vedere se finiscono, se non al telegiornale, almeno su qualche popolare sito di notizie. Comunque, quali che siano le ragioni che animano questi veri e propri troll, i quali presumibilmente si guarderebbero bene dal ripetere certi exploit se non si sentissero al "riparo" dello schermo del computer, io mi rifiuto di lasciar correre... :-S
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