L'altro giorno, al termine di chissà quale tortuoso percorso mentale, si è riaffacciato nella mia memoria qualche frammento di una bellissima poesia di
Rudyard Kipling, intitolata
If (
Se). Così l'ho cercata in Rete, l'ho riletta... e mi riprometto di rileggerla ancora e ancora, soffermandomi su ogni singolo verso. Ho anche pensato di pubblicarla nel blog: eccoti la
versione originale (nella traduzione italiana, per rispettosa che possa essere, vanno perduti se non altro aspetti come la metrica; comunque si può trovare anch'essa
qui, a beneficio di tutti coloro che abbiano poca dimestichezza con l'inglese).
If you can keep you head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too;
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, not talk too wise:
If you can dream - and not make dreams your master;
If you can think - and not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same;
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools:
If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings,
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "hold on!"
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings - nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much;
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And - which is more - you'll be a Man, my son!
complimenti, però non è stata una tua idea, sette giorni fa sul blog di HOANA c'era questo post. Cita la fonte almeno per correttezza!
RispondiEliminaanche su Parigi avete la stessa idea?
Blog di HOANA su libero.it
Il mio blog HOANA: ....hoana vuol dire famiglia......famiglia significa che mai nessuno viene abbandonato...o dimenticato!......
Post n°102 pubblicato il 12 Marzo 2009 da puccapupina
http://blog.libero.it/PUPY/trackback.php?msg=6678560
@utente anonimo: che tu ci creda o no, si è trattato di una banalissima coincidenza, dato che fino a un istante fa ero completamente all'oscuro dell'esistenza di quel blog. Ti assicuro che, se c'è una che cita sempre le fonti, quella sono io! E non ho omesso di farlo neppure in questo caso, linkando la pagina da cui ho tratto il testo originale (mentre il post che mi hai segnalato riporta una traduzione diversa da quella che ho io, e pure leggermente adattata). Ammettiamolo, la scelta di pubblicare quella poesia non è poi così originale: chissà quanti altri blogger l'hanno fatto in passato o lo faranno in futuro (basta dare un'occhiata qui). Io l'ho fatto ieri sera semplicemente perché non ero in vena di scrivere qualcosa di più creativo!
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