(Non proprio) per caso, oggi due blogger che seguo con regolarità hanno scritto riguardo a chi nega il cambiamento climatico oppure tenta maldestramente di ridimensionare l'entità del problema.
- Prendendo spunto da un tweet in cui si sottolineava che quarant'anni fa, il 30 giugno 1975, Bari ha toccato i 38 °C di massima, .mau. ha messo a confronto i dati meteorologici del capoluogo pugliese relativi all'intero mese di giugno 1975 con quelli del mese che si è appena concluso. Il risultato? Mentre a giugno 1975 la temperatura media è stata di 21,4 °C, quella minima di 16,4 °C, quella massima di 25,4 °C, a giugno 2025 la temperatura media è stata di 25,2 °C, quella minima di 19,3 °C, quella massima di 29,2 °C. Ci vuole un bel po' di malafede, ed evito di usare termini più forti, per non riconoscere una tendenza inequivocabile...
- Da parte sua, Andrea ha messo in risalto il negazionismo del giornalista Giuseppe Cruciani, uno che a mio modo di vedere gode di un seguito assolutamente immeritato. Il discorso è lo stesso: dal fatto che nel 1967 a Roma si siano registrati 42 °C, di per sé, non si può trarre nessunissima conclusione.
Ma dopo aver scoperto che, oltre ai no-vax e ai no-mask, esistono pure i no-crema solare – ai quali si può soltanto controbattere come ha fatto la dottoressa Alice Rotelli: «Fai come vuoi. Fatti tuoi. Fortunatamente i melanomi non sono contagiosi» – non mi stupisco più di nulla...
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