Andrea ha raccontato in un post di essersi sentito un c***ione per aver pagato il costo del tagliando dell'auto col bancomat rifiutando la proposta del meccanico di pagare in contanti, evitare la fattura e risparmiare i soldi dell'IVA. Io invece di recente mi sono sentita a mia volta una c***iona, ma per il motivo opposto.

Martedì notte, anzi oramai era mercoledì da un pezzo, sono giunta a Milano col treno in forte ritardo, e l'unico modo per tornare a casa a Monza era prendere un taxi, non essendoci mezzi pubblici in servizio a quell'ora. Mi sono messa in coda, e dopo qualche minuto è arrivato il mio turno. Il tassista ha caricato la mia valigia nel bagagliaio, ha impostato sul navigatore l'indirizzo che gli avevo indicato ed è partito. Io, sapendo che i tassisti sono notoriamente refrattari ai pagamenti tracciabili, ho chiesto subito «Quanto prevede che costerà la corsa? Posso pagare col POS? Perché sa, non sono sicura di avere contanti a sufficienza» (a dire il vero, fino a un paio di settimane fa, nel portafogli non avevo letteralmente un centesimo, dal momento che ormai uso la carta anche per pagare importi minimi e i pochi spiccioli che avevo li ho cambiati in una moneta utile per prendere il carrello al supermercato, ma successivamente sono andata a prelevare perché non si sa mai).
Lui: «Una cinquantina di euro... Se non le bastano i soldi può pagare un po' e un po', non la accompagno mica a prelevare a quest'ora» (com'è umano lei).
Dopo una mezz'ora scarsa di tragitto, durante la quale gli ho raccontato un po' di fatti miei – e lui mi ha confidato di voler inserire le mie vicissitudini nel libro basato sulle storie dei clienti che ha intenzione di scrivere – siamo arrivati a destinazione.
«Sono quaranta euro, vede?, è anche meno del previsto. Le ho fatto lo sconto simpatia».
E io ho estratto dal portafogli due banconote da venti euro, senza impuntarmi per usare il POS che pure sarebbe stato disponibile, e gliele ho porte.
Mi sono sentita una c***iona, dicevo... e ancora di più dopo che oggi ho letto una frase del post di Andrea: «non si può continuare a lamentarsi che in Italia non funziona niente, che i servizi e la sanità sono allo sfascio e poi continuare coi nostri comportamenti a essere corresponsabili di questo disastro».
[La foto che apre il post è tratta da un articolo dell'avvocato Angelo Greco riguardante proprio la possibilità di pagare il taxi col POS]