E oggi, all'indomani dell'ultimo anniversario passato insieme, è arrivato il tweet che dava notizia dell'inevitabile, ma che non avrei mai voluto leggere.
Questa mattina, alle tre e quaranta, il mio cuore ha cessato di battere. La mia compagna è morta. Di me rimane un'armatura vuota che si muove per automatismi. Ora la devo riempire con l'amore che mi è stato lasciato per la giovane donna che devo crescere. Grazie e a presto.— comandante nebbia (@mentecritica) February 15, 2020
Ammetto che leggere i tweet di comandante nebbia mi procurava una vaga sensazione di disagio, quasi come se stessi violando l'intimità di una persona estranea. Ma subito dopo mi dicevo che in fondo è stato lui stesso a voler condividere coi propri follower l'esperienza che stava affrontando, e di questo gli sono profondamente grata, perché ha dispensato preziose lezioni di vita: godere appieno di ogni singolo attimo di felicità che la vita ci regala, non dare mai nulla per scontato, e non dover mai arrivare al punto di perdere qualcosa per renderci davvero conto di quanto è importante per noi. Non conosco quest'uomo, non ho idea di come si chiami, dove abiti e che faccia abbia, ma in questo suo momento di dolore lo sento vicino come mai avrei pensato di poter sentire qualcuno che non ho neppure mai incontrato.
P.S.: Nell'immagine che apre il post puoi vedere il tweet fissato in alto nel profilo di comandante nebbia, che dice: «in salute e in malattia, finché morte non ci separi, fino all'ultima f***uta goccia di sangue». La sua bio invece è «Alimentato dall'amore e dalla determinazione. Comandante di un esercito invisibile».
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