giovedì 2 febbraio 2012

Quando la monotonia non è poi così male

Ecco il video del giorno. Così parlò a Matrix Mario Monti (ribattezzato Montrix da isolavirtuale):


Abbozzando un tentativo di "analisi del testo"...
[I giovani] devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita.
Beh, come osserva Andrea Sacchini, «effettivamente il posto fisso non esiste più. E non certo per colpa sua».
Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita!
Sarà, ma io credo che milioni di persone metterebbero la firma per dover subire un simile strazio! Lo spunto era troppo ghiotto perché Metilparaben potesse esimersi dal creare l'ennesimo generatore automatico. Su questo punto tornerò un po' più avanti, comunque.
È più bello cambiare, avere delle sfide, purché siano in condizioni accettabili, e questo vuol dire che bisogna tutelare un po' meno chi oggi è ipertutelato, e tutelare un po' di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci.
Questo è un ottimo proposito, e spero tanto che l'attuale premier abbia la volontà, il tempo e la possibilità di attuarlo almeno in parte.
In aggiunta ai commenti sopra ho pensato di scrivere una letterina a Mario Monti, magari un pochino meno adulatoria rispetto a quelle indirizzategli da bambine prodigio di due anni e mezzo & company... ;-)
Gentile Presidente (o forse preferisce essere chiamato Professore?),
quando sono venuta a conoscenza della sua affermazione di ieri sera, ho pensato che... sì, è vero, il posto fisso può essere davvero monotono e frustrante. Soprattutto se è lontano anni luce dai propri interessi e dal proprio percorso di studi – e chi le scrive non è laureata in Scienze delle merendine ma in una disciplina che in condizioni normali offre un accesso privilegiato al mondo del lavoro – e se non è abbastanza remunerativo da fornire basi solide per potersi costruire un futuro. Del resto, se il mutuo viene negato a una ragazza con un contratto a tempo indeterminato da 1800 euro al mese (e sorvoliamo sul fatto che il mercato immobiliare a Roma è un altro pianeta), quanti giovani e quante coppie si trovano in condizioni ancor più sfavorevoli per poter pensare di mettere su casa o famiglia? La sottoscritta ha la relativa fortuna di poter contare su un posto fisso, un part-time non proprio appagante e redditizio ma con questi chiari di luna me lo tengo stretto... comunque le assicuro che sarei assai più ben disposta verso la flessibilità tanto decantata, se una volta lasciato o perso l'attuale impiego avessi la concreta prospettiva di trovarne un altro in tempi ragionevoli: e credo che siano davvero in tanti a pensarla così. Il fatto è che nel nostro Paese il mercato del lavoro non è affatto dinamico e fluido come altrove, mobilità è troppo spesso sinonimo di precarietà, il merito non ha di certo il peso che gli spetterebbe nell'insieme dei criteri di selezione, per non parlare delle discriminazioni ancora subite da noi donne, in particolare per le mansioni tradizionalmente a spiccata prevalenza maschile. Mi auguro e le auguro di riuscire ad realizzare le condizioni accettabili di cui parlava a Matrix, o quanto meno di porre le basi affinché questa utopia si avvicini sempre più a una realtà nel prossimo futuro, e mi rammarico che la sua infelice uscita abbia sminuito una dichiarazione d'intenti di per sé lodevole. Del resto io a suo tempo mi arrischiai a giustificare persino la famigerata battutaccia del fu Tommaso Padoa Schioppa sui "bamboccioni", in quanto ritengo che ogni affermazione vada contestualizzata (e non nel senso espresso a suo tempo da Monsignor Fisichella riguardo alla bestemmia di Berlusconi).
Augurandole buon lavoro, le porgo distinti saluti.
P.S.: Nella scelta della lettera aperta sono stata anticipata da Fulvia Leopardi, che non sapendo ancora dove stia di casa il posto fisso merita senz'altro più di me che le sue ragioni vengano ascoltate... comunque l'idea mi era venuta ancor prima di leggere il suo post, lo giuro. ;-)

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