domenica 31 maggio 2009

Sicurezza stradale

Nell'ultima settimana non ho pubblicato nulla perché sono stata in giro; avevo con me il netbook... ma niente Rete, a parte qualche sessione i-mode con il mio Samsung (mi manca soltanto l'internet key perché il computer diventi parte integrante della mia persona! ;-)). Nei prossimi giorni ho in programma di raccontare qualcosa su dove sono stata, sulle bellezze che ho visto e sulle leccornie che ho gustato... ma per il momento mi limito a "rimettere in moto" il blog riprendendo uno spunto che ho appena scovato durante la navigazione: ecco qua.


È un'immagine tratta da una campagna di sensibilizzazione venezuelana incentrata su un messaggio che a me pare sacrosanto: usare il telefonino mentre si è alla guida è pericolosissimo. Non a caso lo slogan, efficacemente richiamato dalla foto, recita «Quando usi un cellulare mentre guidi, la tua testa è da qualche altra parte».
Già che ci sono, sempre a proposito di sicurezza stradale, ecco un filmato (segnalato da Maury) che mi ha turbato parecchio, anche perché sono piuttosto sensibile all'argomento; in effetti, per la sua crudezza, ne sconsiglierei la visione alle persone particolarmente impressionabili. Alcuni potrebbero giudicare questo video inefficace perché un tantino costruito e poco realistico... ma a mio parere, se fosse stato realizzato in maniera più "soft", non potrebbe colpire così nel segno.

domenica 24 maggio 2009

Rivisitare i classici divertendo

L'altro giorno ho visto su YouTube I Promessi Sposi in dieci minuti: un musical breve ma davvero ben fatto rappresentato dagli artisti della compagnia Oblivion, i quali hanno sovrapposto alle note di canzoni famose testi ispirati all'immortale capolavoro del Manzoni (fin troppo facile parlarne bene quando non è più da tempo motivo di preoccupazioni scolastiche... :-)). Anche se è già stato linkato da mezza blogosfera, mi piaceva troppo perché potessi fare a meno di segnalarlo pure io!


Tra l'altro, questo video mi ha riportato alla mente una vecchia produzione di Canale 5 (talmente vecchia che il Berlusca non era ancora sceso in campo, figuriamoci... ;-)) della quale serbo un piacevole ricordo: la parodia de I tre moschettieri, il romanzo di Alexandre Dumas padre che aveva ispirato pure una trasposizione anime altrettanto apprezzata dalla sottoscritta (qui la mitica sigla!). Come fare per rivedere il musical con Marco Columbro (nei panni di D'Artagnan) & company? Grazie all'utente nerisio, che ha compiuto l'opera meritoria di caricare su YouTube parecchi spezzoni... e sarà meglio che mi affretti a scaricarli sul mio pc, prima che Mediaset si ricordi di farli rimuovere!

SumDoku

No, nel titolo del post non c'è alcun refuso: SumDoku (anche detto KenKen, come riferisce camu) è il nome del nuovo passatempo che compare su Vanity Fair da qualche settimana a questa parte. Scopo del gioco è riempire ogni area dai bordi spessi con le cifre da 1 al numero di caselle di ogni riga e colonna, in modo che producano come risultato dell'operazione specificata in alto a sinistra di ciascuna area il numero che appare accanto a essa. Ciascuna cifra può anche essere ripetuta nella stessa area, mentre deve comparire una sola volta in ogni riga e in ogni colonna dell'intero quadrante. Più difficile a dirsi che a farsi, probabilmente...
Ecco alcuni schemi a titolo esemplificativo: uno in cui l'unica operazione da eseguire è l'addizione (per questo manca il +)...


... un altro basato su addizione e sottrazione...


... e infine un terzo che prevede tutte e quattro le operazioni fondamentali (la scansione mi è venuta un po' stortignaccola, sorry... :-)):


Io il sumdoku lo preferisco senz'altro al quasi omonimo precursore sudoku: gli schemi facili del più noto trastullo mi danno poca soddisfazione, mentre quelli difficili possono risultare frustranti. I sumdoku 4x4 di Vanity Fair, invece, sono abbastanza semplici da potersi risolvere in pochi minuti, ma mi sembrano un buon modo per "sgranchirsi un po' i neuroni"... :-) e, cosa che un'amante dei numeri come me non può non apprezzare, oltre alle facoltà logiche sollecitano pure quelle matematiche del giocatore; il sudoku, invece, con l'aritmetica ha ben poco a che vedere, dato che al posto delle cifre da 1 a 9 si può usare qualunque sequenza di nove simboli distinti.

venerdì 22 maggio 2009

Una canzone per ricominciare

Domani sera, venerdì 22 maggio alle ore 21, è in programma un grande evento di spettacolo e solidarietà per i terremotati de L'Aquila: Una canzone per ricominciare. La sede prescelta è l'area esterna del Palacongressi di Montesilvano, in viale Aldo Moro, a due passi dagli alberghi che ospitano quasi quattromila sfollati. All'appello del montesilvanese Giò Di Tonno ha risposto un nutrito stuolo di artisti abruzzesi (e non solo): Piero Mazzocchetti, La Differenza, Simona Molinari, Valerio Di Rocco da Amici, Maxiata, 'Nduccio, Lola Ponce, Luisa Corna, Tullio De Piscopo, Paolo Belli, Adriano Pennino, Oro, Marco Armani, Andrea Di Marco da Mai Dire Grande Fratello Show, Alessio Brunetti, Francesco Capodacqua da Amici, Giulia Luzi e Sara Mollaioli (Jolanda e Regina da I Cesaroni), Jacopo Troiani e molti altri.
L'ingresso è gratuito, ma sarà possibile recarsi presso gli appositi stand allestiti per l'occasione e versare il proprio contributo alla raccolta fondi. L'obiettivo? Realizzare (a Villa Sant'Angelo, Fossa, San Demetrio e Sant'Eusanio Forconese) tensostrutture dove allestire spettacoli, concerti, proiezioni di film e momenti di aggregazione sociale.

La mia radio-sveglia

Nel corso della puntata odierna de Il ruggito del coniglio, alcuni inviati in collegamento con la trasmissione hanno interpellato i passanti a proposito della classifica delle parolacce italiane pubblicata sul sito di Focus. Ecco la dichiarazione di una ragazza di Pescara (minuto 9:30 circa del podcast): «Io penso che ci rimarrei male se sarei giudicata poco intelligente». Spero che non le dispiaccia essere accusata di maltrattare i congiuntivi! ;-)
Il ruggito del coniglio è una trasmissione che ascolto sempre volentieri... peccato per il musical in onda in questi giorni, intitolato Crociera d'amore. Una "marketta" neanche tanto velata, dal momento che i simpatici conduttori Marco Presta e Antonello Dose sono pure testimonial di una nota compagnia di crociere... (Per inciso, partecipando un paio di mesi fa alla campagna promossa da Zzub, mi ero espressa sfavorevolmente nei confronti del product placement)

Una scelta ponderata

«Perché denunciare il reddito dopo il bene che vi ha fatto?», recitava una battuta di Marcello Marchesi. :-D Beh... però se si ha la fortuna di avercelo, un reddito, una volta l'anno tocca proprio "denunciarlo". Quella che ho presentato oggi pomeriggio è stata la mia prima dichiarazione dei redditi: tutto piuttosto semplice, con solamente due scelte da fare.
Il mio cinque per mille è stato naturale destinarlo alla fondazione religiosa alla quale devo gran parte del mio attuale stato di forma fisica (non che sia un granché, ma se avessi visto com'ero ridotta poco più di tre anni fa...). Se per te la scelta non è altrettanto semplice, puoi consultare gli elenchi disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate; c'è pure un apposito motore di ricerca, a mio modo di vedere parecchio migliorabile, che comunque ti aiuterà a orientarti.
E riguardo l'otto per mille? Nel dubbio ero tentata di non apporre nessuna firma... ma secondo questo post tutte le quote per cui non è stata esercitata alcuna scelta (che, per inciso, sono la maggioranza) non rimangono acquisite al normale gettito fiscale, come sarebbe lecito attendersi, ma vengono ridistribuite, nella proporzione corrispondente alle scelte effettuate da chi ha esercitato l'opzione, tra i sette beneficiari: Stato, Chiesa Cattolica, Avventisti, Assemblee di Dio, Valdesi, Luterani, Ebrei. In questo modo ciascuno dei beneficiari, ed in primo luogo la Chiesa Cattolica che in valore assoluto la fa da padrona, percepisce la maggior parte dei fondi non da chi ha voluto destinarglieli, ma da coloro che non hanno espresso alcuna intenzione in tal senso.
Stando a quest'altro post, poi, solamente un terzo circa dei fondi destinati alla Chiesa cattolica va a finanziare le opere di carità illustrate nella campagna pubblicitaria (che deve avere di per sé un costo non indifferente, oltretutto). Ho quindi deciso di destinare il mio (misero) otto per mille ai valdesi; non perché mi sia convertita al valdismo, anzi tale dottrina la conosco a malapena. La religione non è che c'entri molto, trattandosi di pecunia... e quindi ho effettuato la mia scelta semplicemente valutando la destinazione dei fondi ricevuti: secondo Wikipedia, «La somma ricevuta dalla Chiesa valdese [...] non può essere usata per alcuna attività religiosa, ma esclusivamente per progetti sociali, assistenziali e culturali».

mercoledì 20 maggio 2009

Ci vuole ottimismo!

Negli ultimi due giorni Insy Loan, Akille e EmmeBi (in rigoroso ordine cronologico) hanno dedicato un post alla pubblicità della Coca-Cola in cui Giulia, una ragazzina di Pisa, cerca di trasmetterci il suo ottimismo nei confronti della crisi. Non potrei aggiungere nulla a quello che hanno già scritto loro, e che sottoscrivo in pieno!
[Beh, un paio di cosette potrei aggiungerle, peccato che non siano un granché: 1) liberi di non crederci, ma pure io preferisco la pizza al sushi e un panino col salame al caviale; 2) dopo aver ascoltato la versione radiofonica dello spot, avevo pensato «Bleah, la Coca-Cola con il ragù della mamma?!»... ma non avevo capito che Giulia ha nove anni, e quindi per il Sangiovese è un tantino presto! ;-)]

Galeotto fu quel matrimonio...

Oggi EstroVersa e Samuele hanno entrambi pubblicato un post per rievocare il giorno in cui si conobbero, esattamente tre anni fa. Dai loro racconti non ho avuto esattamente l'impressione di un colpo di fulmine... ma sta di fatto che il mese scorso lui si è trasferito in provincia di Cuneo per amore di lei. Colgo l'occasione per augurare loro tanta felicità!... e già che ci sono rispolvero dai miei archivi digitali un simpatico dizionario inglese-piemontese trovato chissà dove (non che lui ne abbia bisogno... mentre devo ammettere che io non l'ho neppure letto fino in fondo, perché mi risultava abbastanza oscuro! :-)).
Inglese-Piemontese
A
A bike = Ora guardo
A new lot = Tipo di pasta ripiena
A steam = All'incirca, approssimativamente
An both = L'una
At sent = Ti ascolto (Egli ti ascolta)
B
Back = Il becco (idiom. Sarah's back! = Taci, una buona volta!)
Bay = Belli, di gradevole aspetto
Be-cell = Bicchiere
Been = Bene
Bike-a = Guarda
Bike-a-been = Guarda con attenzione
Bike-a-lee = Guarda lì
Bike-a-sea = Guarda qui
Board = Bordo, margine
Book = Foro, orifizio
Book indoor = Boccuccia d'oro (vezz.)
Boot-a-lean = Botticella (fig. Persona rotondetta e di bassa statura)
Brass = Braccio
Brass-a-let = Bracciale
Brick = Altura, picco inaccessibile
Broad = Brodo
Bruce = Formaggio fermentato piccante
Bus = Basso, piccolo
Bus in = Catino, mastello
But = Picchia! Percuoti!
But-easter = Battista (es. Me soon But-easter / Il mio nome è Battista)
C
Call = Collo (fig. Man a call / Aggressione fisica. Come palm man a call / lett. "Egli si comporta in modo manesco")
Can a got = Cane e gatto (fig. Soon can a got / Antipatia profonda e reciproca)
Can cell = Infisso metallico (dim. Can cell-in)
Can soon = Breve componimento musicale
Cake 'cause = Qualche cosa
Car = Costoso, caro
Car lean = Diminutivo di Carlo
Card = Cardo
Care-ask = Comune di Cherasco (CN)
Cartoon = Carro a trazione animale (fig. Veicolo in pessimo stato di manutenzione)
Cent = Ascolta (es. Cent see, Cent been, Cent so see)
Cheat = Piccolo (vezz. Figliolo). Been cheat / Molto piccolo
Chess = Ritirata, gabinetto
Choke = Diverbio (cfr. Call)
Christian door = Esclamazione di disappunto
Cigar-soon = Questi lavoranti (Cigar-soon soon fort / Questi lavoranti sono muscolosi)
Cigarette = Questi tacchi (Cigarette soon out-bus / Questi tacchi sono alti-bassi)
CNN = "Qui non c'è"
Come-in = Comignolo, canna fumaria, camino
Come pass moon = Passami quel mattone (cameratesco)
Come pass spoon soon = Passami quel punzone
Come-scooter = (pron. americana) Dia retta a me
Cool = Quello (Cool lee / Quello lì)
Cool hat = Colletto
Cow-lee-Moore = Comune di Cavallermaggiore (CN)
Cow-set = Pedalino (See cow-set soon bay / Questi calzini sono graziosi)
Cows = Pedata, calcio (singolare e plurale)
Cream-in-all = Delinquente, pericoloso malfattore
Crisp of house = Esclamazione di sorpresa e disappunto
Cue-arch = Coperchio
Cup = Superiore in via gerarchica
Cup-lean = Piccolo copricapo
Cut-in = Bacinella
D
Dance = Viscoso
Do rest = D'altra parte
Do set = Vino Dolcetto (Boone's do-set sea / È buono questo Dolcetto)
Dust = Astigiano
F
Fair = Ferro
Fall = Scemo, infermo di mente
Fans-out = Fai/Fare un salto (Fans-out been out, ecc.)
Fast-tree = lett. "Fa schifo"
Fee Dick = Fegato
Feel = Cordicella, filo
Feet = Pigione, affitto (An feet cream-in-all / Un canone esorbitante)
Few lean = Ragazzino
Flip = Filippo (dim. Flip-hot)
Fool-and-run = Zuzzerellone
Freak an do = Persona particolarmente ingenua
Freezer = (pron. Americana) briciola
G
Goes = Gas
Got in = (pron. Americana) Micetto
Got us = (pron. Americana) Gattaccio
Grease = Grigio, spento
Group = Nodo
H
Harry's pet = "Rispetto a..."
He corn = Le corna
He's too = Bestemmia
Hey pence = Ci penso
Home = Uomo
Human tell... = lett. "Li abbiamo nel..." (Human cell-let /Li abbiamo sul letto; Human tell grass / Li conserviamo nel grasso)
I
I = Aglio
I a seen = Calli
J
Jaw-an = Giovanni
Jew-an-hot = Giovanotto
K
Knees = Livido
L
Lay soon = Spartineve
Lean = Lino
Lean out = Eccone lì un altro
Lee moon = Limone (Soon car sea lee-moon / Questi limoni costano cari)
Let = Letto, giaciglio
Light = Latte
Look at = Luchetto
Lord = Alticcio, ubriaco
Love-trees = Lavatrice
Lover = Labbro
M
Mack = Soltanto (mack so see / soltanto questo)
Make-up = I miei superiori
Mars soon = Tisico, tubercolotico
May = Meglio
Me = Io
Me can't bean = Io canto bene
Me-clean = Diminutivo di Michele
Me cut = Io compero
Me soon = Io sono (Me soon out, Me soon Bell, Me soon fall, etc.)
Met he-cool-whose = Persona molto scrupolosa
Meet chop = Ti agguanto, ti acciuffo
Meet mass = Ora ti ammazzo
Men too = Il mento
Merry-a = Granoturco
Miss cup = Io taglio la corda
Miss pet = Io aspetto
Moon = Mattone
More fell = Secrezione nasale
Mouse = Mi alzo
Much-a-fair = Scarto di fonderia
Must-in = Cane da combattimento, mastino
N
Need = Nido
Noose = Noce (albero / frutto)
Noose-ale = Un uccello
Now = Nave
O
Out = Alto
P
P.set = Ricamo fatto a mano
P.soon = Persona incontinente, che non trattiene la minzione
P.toast = Piuttosto
Party = Andarsene
Pass tea soon = Persona confusionaria
Pass us talk = lett. "Porgimi quel pezzo"
Pat-a-truck = Grosso guaio, inconveniente
Peace = Orina
Peace a can = Fungo non commestibile
Peace thin = Persona pignola / permalosa
Pearcy = Pesca (frutto), il pesco
Penn-to = Pettine
Pet = Flatulenza
Phil = Filo, spago
Phil-at = Taglio pregiato di carne
Pick = Piccone
Pie-sun = Villico
Pin-bus = Più in basso (Pin out / più in alto)
Pin-hot = Diminutivo di Giuseppe (anche Pin in)
Pitch-you = Attributo maschile
Politic-hunt = Politicante
Pooh Daisy = Se potessi
Pooh lance = Pollenzo, Frazione del Comune di Bra (CN)
Pooh-last = Pollo
Pooh set = Caditoia, tombino
Pooh's-thin = Portalettere
Poor cell = Suino
Poor seen = Fungo commestibile pregiato
Poor tall = Portale, varco di una certa larghezza
Port-Hugh-all = Arancia (varietà di...)
Pump-east = Pane secco grattugiato
Pull moon = Organo respiratorio
Q
Queen touch = Tipica esclamazione piemontese
R
Ranch-in = Avaro, tirchio
Randy = Rendere (Soon-see a rendy's pooh-last / Sono venuti a restituire questo pollo)
Reeve at = Chiodo ribattuto
Reeve us = Scarpata, riva scoscesa (generalmente incolta)
Root = Rotto, fuori servizio
S
School = Malattia venerea
Scoop = Scopa
Scoop us = Scapaccione, schiaffo
Scratch = Sputo
Screen = Questo maiale
Sea-lance he = Quiete, silenzio
Sea-us = Setaccio
Seen Dick = Sindaco
Sense-a-sense = Del tutto privo di logica
Sense out = Certamente
Serve I = Selvatico (fig. bizzoso)
Set = Sette (numero)
Seven-me, twenty? = Se vengo io, vieni anche tu?
Seventy = Nel caso tu venga
Siamese = Questi amici
Since-cent = Cinquecento
Sir pant = Serpente
Sir vicious = Servizievole
So post = lett. "Il suo posto" (Come pass talk a so post / Metti a posto questo pezzo; Loom an cool post / Ce l'abbiamo in quel posto)
Soap = Zoppo, claudicante
Sold = Soldo, moneta (Since-cent sold)
Son = Questo
Soon lee = Sono lì (Soon sea / Sono qui)
South = Salto
South-he-soon = Salsiccione
Spirit-wall = Incorporeo, spirituale (An homespirit-wall: dicesi di persona di animo elevato)
Spirit-whose = Arguto, divertente
Spoon to-sea = Giunti a questo punto
Squeeze = Cigolare
Stack = Stuzzicante
Steel = Stile, eleganza
Steward-me = Questo lo guardo io
Stock = Questo pezzo
Sue lot = Cipolline (anche: Sue lean)
Sun-a-Tory = Ospedale cronicario
Sun Crown = Cavolo/i
Switch = Sveglio, veloce
T
Theeth say fall = Ma tu sei pazzo!
Ten = Prendi, agguanta
The cheese = Deciso, determinato
The steep sea = Di questo genere
These cows = Scalzo
Three fool-a = Tartufo
Tie = Taglio
Tie-a-ring = Tagliatelle
To let = Barattolino
To mean = Piccolo formaggio fresco
To rent = Torrente
To scan = Sigaro italiano
U
Us-us-in = Omicida, assassino
V
Van cool post = "Vai a quel paese!" (rafforzativo: Van cool post, oh pitch-you!)
W
Way, sent = lett. "Ehi, ascolta!"
Who-rend = Orrido, disgustoso. Ma anche lett. "Ciò è redditizio"
Who speed all = Ospedale

martedì 19 maggio 2009

Gambe lisce senza dolore

L'argomento di cui parlerò oggi può essere di particolare interesse per le fanciulle, soprattutto in questo periodo in cui, con l'arrivo dei primi caldi, le gambe tornano decisamente a scoprirsi!
La sottoscritta è da sempre un'irriducibile seguace della depilazione domestica, un'abitudine più comoda ed economica rispetto agli appuntamenti periodici dall'estetista. A tale scopo utilizzo fin dall'adolescenza un epilatore Silk-épil Braun, che rimuove i peli alla radice, per un risultato paragonabile alla ceretta e sicuramente più duraturo di quello garantito da rasoi e creme depilatorie. L'epilazione purtroppo non è mai completamente indolore... ma ho sempre sospettato che, immergendosi nella vasca per un bel bagno rilassante, l'acqua calda rendesse la pelle meno sensibile; gli studi condotti dalla dottoressa Petra Staubach confermano questa mia impressione. Il fatto è che, a meno di non essere disposta a rischiare seriamente la folgorazione, era impensabile utilizzare un epilatore elettrico in prossimità dell'acqua... impensabile, almeno fino ad oggi.
Per farla breve, non potevo fare a meno di cogliere al volo l'opportunità di provare il nuovo epilatore Silk-épil Xpressive Wet & Dry della Braun!
L'apparecchio, che per ragioni di sicurezza non funziona quando il cavo di alimentazione è collegato alla presa di corrente, è completamente waterproof: ciò significa che può essere utilizzato anche durante il bagno o la doccia, grazie alla sua batteria ricaricabile. Secondo il manuale di istruzioni, una carica completa consente fino a 40 minuti di uso senza cavo... ma già nella mia prima prova (la massima capacità di batteria è prevista dopo vari cicli di carica/scarica) ho sperimentato una durata di oltre un'ora, un tempo più che sufficiente per portare a termine il "lavoro", considerata la notevole efficienza dell'apparecchio: in effetti pare che le quaranta testine a pinzetta riescano a rimuovere peli fino a mezzo millimetro di lunghezza.
Per le gambe ho alternato due diversi accessori, il sistema massaggiante e l'accessorio Efficiency; quest'ultimo in teoria dovrebbe garantire una maggiore efficienza (appunto)... ma personalmente preferisco il sistema massaggiante, che riduce al minimo la sensazione di fastidio dovuta all'epilazione e garantisce lo stesso una pelle davvero liscia. È comunque consigliabile preparare le gambe all'epilazione strofinandole con le salviettive umidificate Olay/Olaz incluse nella confezione.
Volendo fare le cose per bene, ho poi inserito lo speciale cappuccio zone sensibili per provare l'epilatore nelle parti del corpo più delicate... e beh, ho concluso che per trattare le ascelle è il caso di inserire la testina rasoio posizionando il selettore su shave; invece per la famosa zona bikini la soluzione migliore è usare dapprima la testina rasoio in modalità trim, per pre-rasare i peli portandoli alla lunghezza ideale per l'epilazione (2-5 mm), e successivamente reinserire la testina epilatrice per completare l'opera in maniera (quasi) indolore.
Ah, dimenticavo: il Silk-épil è dotato di una smartlight che si accende durante il funzionamento, illuminando praticamente a giorno le aree da trattare: ideale per depilarsi a qualsiasi ora senza lasciarsi sfuggire neanche un pelo.
Oltre al modello Body System, che è quello base, Silk-épil Xpressive Wet & Dry è disponibile nella versione Body & Face Set (come quella che ho io), comprendente pure una testina di precisione ideale per il viso... ma non ho ancora potuto provarla, essendo stata da poco dall'estetista per fare la ceretta ai "baffetti" (mi sono "convertita" a tale metodo dopo anni di fedeltà alla crema decolorante a suo tempo sbeffeggiata dalla Littizzetto, e devo dire che non me ne sono affatto pentita). Conto di tornare a parlare del nuovo Silk-épil non appena avrò avuto modo di sperimentarlo sul viso... e con l'occasione ti confiderò anche un modo semplice e praticissimo per predisporre la pelle all'epilazione garantendo i migliori risultati e minimizzando il problema dei peli sotto pelle.
Ops... quanto costa, chiedi? Beh, il prezzo consigliato al pubblico è di € 129,90 per il modello Body System e € 139,90 per il modello Body & Face Set. Un costo che, se eri solita fare la ceretta dall'estetista, potrai "ammortizzare" nel giro di pochi mesi!

martedì 12 maggio 2009

Un nuovo arrivo

Questo post avevo intenzione di pubblicarlo con il mio netbook nuovo fiammante, ma dopo aver scritto qualche riga ho preferito lasciar perdere. Quando sentivo dire che la tastiera di questi aggeggini è troppo striminzita per digitare comodamente, quasi non ci volevo credere... e invece è proprio così (e neppure il touchpad risponde come dovrebbe). Sotto ogni altro aspetto... beh, sono davvero entusiasta dell'acquisto! :-D Innanzitutto, anche se non l'ho preso per sostituire in tutto e per tutto il mio notebook "anziano", devo dire che è decisamente più veloce, sia all'avvio che nell'esecuzione di qualsiasi operazione; inoltre è robusto e compatto, ottimo per navigare su internet spaparanzata sul divano (anche se me lo immaginavo più leggero... ma pesa pur sempre un chilo o poco più).
Era da un po' di tempo che mi interessavo a questi gioiellini e, dopo aver letto un post di Paolo Attivissimo e i relativi commenti, le mie preferenze si sono orientate sull'ASUS Eee PC 901, colore Pearl White (modello EEEPC901-W018). Poco dopo le Feste, giacché avrebbe dovuto essere il mio regalo di Natale, l'ho ordinato in un negozio online, ma per una serie di circostanze l'acquisto non è andato poi a buon fine (eviterò di fare nomi, ma si trattava dello stesso sito citato qui, e le vicissitudini raccontate nel thread non sono molto dissimili dalla mia). Lì per lì mi sono scoraggiata e ho preferito soprassedere... ma non c'è niente da fare, il primo amore non si scorda mai! :-) Il fatto è che il 901 aveva proprio tutte le caratteristiche che cercavo:
  • il disco SSD «realizzato per risparmiare energia, essere resistente agli urti e consentire un rapido e silenzioso avvio del dispositivo»;
  • display (8,9", risoluzione 1024x600), RAM (1024 MB), capacità del disco (20 GB) e processore (Atom 1.6 GHz) non eccezionali, ma in grado di fornire prestazioni più che adeguate alle mie esigenze;
  • connettività wi-fi e Bluetooth;
  • batteria da 6 celle che dovrebbe garantire fino a 7 ore circa di autonomia;
  • Xandros come sistema operativo... così ricomincio a smanettare un po' con Linux, ché non ci avevo a che fare dal lontano 2003 (no, l'idea di creare partizioni separate per SO diversi non fa per me);
  • infine vale la pena di menzionare la webcam da 1.3 megapixel, le tre porte USB, la custodia in dotazione... serve altro? :-)
Insomma, l'altro giorno ho deciso di "ripartire all'attacco", e grazie a Twenga ho trovato su Mondo Informatica un'opportunità da cogliere al volo (tanto più che risultava un solo pezzo disponibile in magazzino): esattamente il modello che cercavo a 228 euro comprese le spese di spedizione, molto più conveniente rispetto a tutte le altre offerte online. Sembrava troppo bello per essere vero, ma ho sfidato la sorte e l'ho ordinato lo stesso pagando in anticipo tramite PayPal (il pagamento in contrassegno non era previsto). Quando oggi è arrivato il pacco, l'ho aperto trepidante: non è che adesso ci trovo dentro il temutissimo mattone? Oppure, se va bene, il 901 con software e tastiera in versione polacca o giù di lì? E invece no, è esattamente il netbook che desideravo. Poco importa che il modello sia appena sparito dai listini di ASUS: mica avrò temporeggiato troppo? ;-)
Sul piano del software, da quel che ho potuto constatare finora l'interfaccia di Xandros è piuttosto simile a quella di Windows XP (sicuramente risulta più familiare rispetto a quella del mio "vecchio amico" Red Hat Linux), ma ho già cominciato a notare alcune differenze nelle funzionalità: ad esempio, come si fa a installare programmi aggiuntivi? Prevedo che nei prossimi giorni questo forum mi vedrà tra gli utenti più assidui! Intanto, è grazie a lui che oggi pomeriggio sono riuscita a portare a termine in men che non si dica una procedura che, da brava niubba, immaginavo complicatissima: la configurazione della connessione di rete wireless.

lunedì 11 maggio 2009

Par condicio

Al termine della puntata de L'era glaciale andata in onda venerdì sera, e che avevo seguito un po' distrattamente, sono rimasta perplessa: che fine hanno fatto Beatrice Borromeo e Vauro, preannunciati da Daria? Ieri la conduttrice, che secondo me comincia a rimpiangere amaramente La7, ha pubblicato un post per spiegare l'accaduto: l'intervento dei due ospiti suddetti era stato tagliato (dovrebbe andare in onda dopo le elezioni, quando sarà irrimediabilmente superato e non interesserà più a nessuno) perché violava la par condicio, non essendoci contraddittorio. L'intervento del ministro leghista Zaia, però, è andato regolarmente in onda: forse in quel caso era la stessa Bignardi a fare le veci dell'opposizione?! Per non parlare (tanto per rimanere nell'ambito dell'azienda Rai) della puntata di Porta a porta dell'altra sera, quella incentrata sul "papi"; in tale circostanza il contraddittorio avrebbe potuto e dovuto essere rappresentato dai giornalisti presenti... solamente in teoria, però, a quanto pare. A detta di chi ha seguito la puntata in questione (io ho preferito non farmi così del male ;-)), non si può certo dire che il premier sia stato messo alle strette da domande scomode... quando sarebbe stato lecito aspettarsi che gli venisse chiesto conto delle pesanti accuse della moglie trapelate sulla stampa.

sabato 9 maggio 2009

Le due creature della Curiosona

Negli ultimi tempi ho preso l'abitudine di postare un po' più spesso sul mio tumblelog: è comodissimo per "prendere nota" degli spunti che probabilmente non trasformerò mai in veri e propri post (da cui il blog notes del titolo, ispirato più o meno inconsapevolmente a quello di questo blog).
Avevo segnalato il mio tumblr a BlogBabel non so più quanti mesi fa... e oggi ho avuto la piacevole sorpresa di vedere che risulta finalmente monitorato. D'ora in poi potrò tenere sotto controllo eventuali citazioni e simili (finora sono a quota zero)... in attesa di dotarlo di qualche altro "marchingegno statistico".
A proposito, chiedo umilmente perdono al blog che stai leggendo per aver omesso di celebrare il suo secondo compleanno, ormai più di un mese fa (per la precisione, il 4 aprile scorso). Ma sono sicura che lui non se la sia presa più di tanto! ;-)

Come si cambia...

Dell'"incredibile scoperta" che sto per raccontare avevo sentito parlare un po' di tempo fa, ma poi mi era uscito di mente e non avevo approfondito... almeno fino a stasera!
In qualità di incallita "sanremofila", serbo (non proprio gelosamente, ma lo serbo ;-)) il ricordo di quando, a Sanremo 1997, la nuova proposta Mikimix interpretò il rappettino melodico e disimpegnato E la notte se ne va. Toh, rinfrescati la memoria... ammesso che tu ne abbia mai avuta una di tale performance! :-D


Se non conoscevi questa storia e/o non hai sbirciato il titolo del video, magari starai pensando: ecco, la solita meteora. E invece no, il ragazzo è ancora sulla scena, oggi più che mai! Ecco come appare nel video del suo ultimo singolo Io diventerò qualcuno (no, la ragazzina che compare all'inizio non c'entra niente :-)).


Ecco in quali termini Michele Salvemini, ormai divenuto CapaRezza, ha parlato del suo "alter ego degenere" ;-): «Egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque il se stesso odierno». :-)

Quando il pedone si sente come l'automobilista di Gioele Dix

Se devo andare in centro, ben sapendo quanto sia difficile posteggiare da quelle parti, preferisco usare l'autobus... a meno che non sia proprio indispensabile la macchina, nel qual caso di solito la lascio nel parcheggio a pagamento dell'area di risulta, evitando di girare a lungo spesso inutilmente. Il pescarese medio invece alla libertà della propria automobile non rinuncia: soprattutto se deve sbrigare un'incombenza relativamente rapida, non si fa scrupoli a fermarsi dove capita, accendendo le doppie frecce ma anche no, e andare a fare i comodi suoi senza curarsi dell'intralcio arrecato al traffico. Un esempio tipico è via Chieti, traversa di corso Vittorio Emanuele poco distante dal Comune: nelle ore diurne l'autobus 15 ci mette immancabilmente un tempo interminabile a percorrere quei duecento metri, perché c'è sempre almeno una macchina in doppia fila (spesso lasciata fuori posto da avventori del bar in evidente crisi di astinenza da caffè ;-)) che gli rende difficile o impossibile passare. In quella strada un vigile non ricordo di averlo mai visto... e francamente non mi spiego il perché, dal momento che altre zone sono pattugliate in maniera decisamente più attenta!

venerdì 8 maggio 2009

Basta poco, che ce vo'?


Nel mio piccolo l'ho appena scaricata (da iTunes, ma ci sono altre possibilità). Cosa aspetti a fare lo stesso? :-)
A proposito, ti segnalo che Rick e Camu hanno deciso di devolvere ai terremotati i proventi pubblicitari che i loro blog genereranno in questo periodo. Un motivo in più per far loro visita e cliccare sugli annunci (non mordono, eh? ;-)).

Un pianeta da salvare

Giorni fa sono andata al cinema a vedere il documentario naturalistico Earth - La nostra Terra, realizzato dalla BBC Natural History Unit e prodotto da Disneynature. La data prescelta per l'uscita del film in contemporanea mondiale è decisamente simbolica: non di venerdì come accade di solito, bensì mercoledì 22 aprile 2009, Giornata della Terra (Earth Day).
Ci sono voluti ben cinque anni per realizzare questo gioiello, e il trailer è un ottimo assaggio della qualità delle immagini: un'autentica gioia per gli occhi. Ci sono scene deliziosamente tenere, come il primo tentativo di volo di una nidiata di anatroccoli... altre, quelle in cui il predatore assale la sua preda, potenzialmente impressionanti (ma l'assenza di dettagli cruenti può renderle accettabili anche per i più piccoli)... e altre ancora così spettacolari e maestose che potrebbero sembrare realizzate al computer, mentre invece è tutto reale. Per chi si chiedesse «Ma come hanno fatto ad effettuare certe riprese?», i titoli di coda sono accompagnati da alcuni significativi spezzoni del making-of.
Il conduttore romano Paolo Bonolis, che ha prestato la sua voce al documentario, è da lodare per l'espressività, meno per la dizione; probabilmente il mio insegnante di dizione, fonetica e lettura espressiva commenterebbe «"Inziéme"? Nun se pò senti'!» (come, non ti avevo mai detto che frequentavo questo corso? Beh, adesso lo sai... e sta' pur certo che tornerò a parlarne quanto prima! :-)).
Se posso trovare un difettuccio al film in sé... beh, anche se dura solamente 98 minuti, dopo un po' potrebbe risultare vagamente noiosetto; l'ideale sarebbe goderselo a piccole dosi, ad esempio in dvd (il Blu-ray è troppo avanti per me ;-)) centellinando un capitolo alla volta... a condizione di possedere un mega-schermo al plasma in alta definizione. Altrimenti, se come me si dispone di un antiquato televisore 32" a tubo catodico, lo schermo del cinema è d'obbligo!
P.S.: Sempre a proposito di fauna, credo che valga la pena di ammirare questa straordinaria galleria fotografica, che ho scoperto grazie a Samuele.
P.P.S.: Prima del documentario è stato proiettato il cortometraggio Stella, di Gabriele Salvatores. Palesemente sponsorizzato, ma di qualità!

giovedì 7 maggio 2009

Che gusto c'è?

Ok, se negli ultimi tempi ho bloggato meno di quanto avrei voluto, una ragione c'era, e questa ragione ha un nome ben preciso: Biotronic. Se sei tra i (pochi) fortunati che non ne hanno mai sentito parlare... trattasi di uno dei più infernali giochetti che infestano il social-network-che-non-puoi-non-conoscere. Il gioco consiste nell'allineare e far esplodere tre, quattro o cinque blocchi dello stesso colore nel minor tempo possibile scambiando di posto coppie di blocchi adiacenti: più difficile a dirsi che a farsi... e in effetti c'è chi ha già spiegato il meccanismo meglio di me.
Per arrivare ai livelli più alti, ecco cosa ci vuole: colpo d'occhio, nervi saldi... e una dose di fortuna non indifferente!
Perché il gioco si chiama Biotronic? Perché più elevato è il punteggio che ottieni, più avanzato è lo stadio di evoluzione della forma di vita assimilabile a te per intelligenza. Io mi sono evoluta da «Amoeba - You barely exist!» (ma insomma, come ti permetti?! Ho semplicemente dovuto interrompere la partita anzitempo, e non mi risulta che si possa mettere in pausa... :-)) a «Viking - You are primitive, but you have some talent»... e qui mi sono fermata, raggiunta quota 44115 punti. Alla fine, per salvarmi da quella che stava diventando una specie di ossessione, ho deciso di rimuovere l'applicazione: scelta non proprio irreversibile, ma dovrò pensarci due volte prima di rituffarmi nel "tunnel", visto che mi toccherebbe ripartire da zero. D'altra parte non è il massimo sapere che i tuoi "facciamici" hanno accesso alla tua imbarazzante posizione in classifica! :-) Un'utente di Facebook ha addirittura aperto questa discussione su Biotronic: «E' utile giocarci? O al contrario potrebbe essere addirittura dannoso? Serve almeno a qualcosa, cioè sviluppa qualche capacità? Incrementa sicuro lo stato ansioso e distrugge l'autostima così quando è finita l'energia ti senti sfinito anche tu!!!». Mah, per quanto mi riguarda, molto meglio limitarmi a Who Has The Biggest Brain?, ché lì vado forte! :-D
Se non conosci ancora Biotronic, io continuerei a starne alla larga, ti ho avvertito. Comunque, se proprio vuoi farti del male... ;-) ti do qualche dritta (proveniente da altri e non da me, visti i miei scarsissimi risultati :-)).
  • Nel cercare i giusti allineamenti, ti conviene partire dal basso: se va bene, man mano che scendono i blocchi, riesci a inanellare una sfilza di combinazioni vincenti e a passare rapidamente al livello successivo.
  • A meno che tu non sia obbligato a usarle, le bombe e le superbombe che ottieni quando realizzi combinazioni da quattro e da cinque blocchi ti conviene conservarle per i livelli più avanzati, quando il ritmo si fa davvero frenetico.
  • È consigliabile cercare di comporre le combinazioni sempre nello stesso verso (orizzontale o verticale).
  • Per non perdere tempo, mentre sposti un blocco, con la coda dell'occhio cerca di individuare qualche possibile mossa da fare subito dopo.
  • Last but not least: cerca di ignorare la barra del tempo (che distrae e fa venire il panico) e disattiva l'audio (angosciantissimo)! :-)
Tutto qua? Beh, a dire il vero, esiste pure un trucco per scalare la classifica barando: la spiegazione è qui. È stato sviluppato qualcosa di analogo pure per Word Challenge, un altro "facciagioco" che mi dà parecchio filo da torcere: si vede che gli anagrammi non sono il mio forte (è anche vero che segnala come sbagliate parole sulla cui correttezza sarei disposta a mettere la mano sul fuoco... ;-)). Comunque è inutile dire che non vedo quale soddisfazione ci sia nell'accumulare punteggi stratosferici ricorrendo a certi mezzucci anziché accettare i più modesti risultati ottenuti affidandosi semplicemente alle proprie capacità!

mercoledì 6 maggio 2009

Post "riparatore"

Quando si prende un granchio, ci sono due modi diversi per reagire:
  1. lo si ammette e si rettifica
  2. si fa finta di niente
(c'è anche chi predilige la cara vecchia tecnica del «sono stato frainteso», ma si tratta di casi isolati! ;-)) Nel mio caso, ho scelto la prima opzione.
Nel post di ieri avevo dato a intendere, pur senza affermarlo esplicitamente, la possibilità di un complotto dello Stato ai danni dei cittadini per risparmiare denaro ridimensionando l'entità del terremoto. Visto come vanno le cose nel mondo, nelle situazioni sfavorevoli è fin troppo facile immaginare che ci sia sotto qualcosa anche quando "sotto" non c'è niente (o comunque meno cose di quanto si possa sospettare)...
Come mi ha fatto notare Maury nei commenti, c'è una ragione cristallina per la differenza tra la magnitudo dichiarata in Italia e quella documentata nei siti internazionali: mentre in Paesi come Stati Uniti e Giappone si usa la scala di magnitudo del momento sismico (Mw), "tarata" su fenomeni sismici più intensi di quelli che tipicamente interessano lo Stivale, da noi si è soliti parlare in termini della meno precisa ma più pratica scala Richter (magnitudo locale, Ml): in effetti la pagina dell'INGV relativa all'evento di un mese fa si apre con l'indicazione magnitudo(Ml) 5.8, ma più avanti riporta anche il dato 6.2 Mw=magnitudo momento. Qui c'è una delucidazione sulla differenza tra le due scale.
Come ho scritto nei commenti al post di Maury, al quale ti rimando per una spiegazione più rigorosa rispetto alla mia misera sintesi, rimane l'assurdità di una legge che fa corrispondere a una differenza di magnitudo relativamente modesta una così notevole disparità sul piano del risarcimento. Maury ha concluso sottolineando che «Non c'è assolutamente posto per i falsi complottismi, perché di polemiche giuste ce ne saranno in abbondanza e molto a lungo»: parole sante!

Vogliamo sapere la verità

Il commento inviatomi da Maddeche a proposito del post di ieri mi ha messo una pulce nell'orecchio, e così ho voluto cercare informazioni al riguardo.
Com'è noto, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato una magnitudo 5.8 Richter per il sisma che ha devastato l'aquilano nella notte del 6 aprile scorso. Come si spiega la differenza di questo valore dal 6.3 documentato dai centri sismologici internazionali, ad esempio l'U.S. Geological Survey e il Centre Sismologique Euro-Méditerranéen?
Ebbene, dopo aver letto la dichiarazione del presidente dell’Ordine degli Ingegneri dell'Aquila, «Il fatto è che se viene superata la magnitudo 6.0 cambiano le norme finanziarie per la ricostruzione e il contributo dello Stato passa dal 33% al 100%», è quasi inevitabile lasciarsi prendere dallo sconforto...

lunedì 4 maggio 2009

L'Aquila deve risorgere!

Dopo la testimonianza dell'altro giorno sul terremoto, quest'oggi ne riporto un'altra non meno degna di attenzione. Si tratta di una lettera inviata dalla dottoressa Rosella Graziani al quotidiano Il Messaggero, per illustrare una situazione che renderebbe di fatto pressoché impossibile la rinascita delle zone terremotate, a meno di non correre ai ripari.
Il grande inganno del dopo terremoto

Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito ad una ingiustizia tanto grande e ad un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L’Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie, come è accaduto in occasione del devastante terremoto che l’ha colpita e nel quale, nel giro di una trentina di secondi, tanta gente ha perso tutto, affetti, amicizie, casa, e molti anche il lavoro, per non parlare dei monumenti che rendevano unica la città.
Mai in tutta la storia della nostra Repubblica è stato negato ai cittadini il risarcimento integrale dei guasti dei terremoti, per la prima casa. Ma questa regola sempre rispettata (come, ad esempio, nel Friuli e in Umbria), non vale per l’Abruzzo. Da un primo esame del Decreto legge n. 39 saltano agli occhi queste particolarità: all’art. 3 non si parla di una cifra specifica, ma nella relazione tecnica allegata si indica la somma di €150.000,00 quale tetto massimo spettante ai singoli cittadini per la prima casa. Orbene, la cifra che sarà poi effettivamente riconosciuta a ciascuno degli aventi diritto, per un terzo dovrà essere coperta con un mutuo a tasso agevolato a carico del cittadino, e per un altro terzo dovrà essere anticipata, sempre dal cittadino, che potrà recuperarlo nell’arco di 22 anni non pagando le imposte, mentre lo stato interviene con denaro liquido solo per l’ultimo terzo.
Sennonché la caratteristica dell’Aquila e degli altri comuni colpiti è quella di centri storici di particolare valore, costituiti da un grandissimo numero di edifici antichi e pregevoli, 320 dei quali, di proprietà privata, sono sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza. Ci sono poi altri 800 edifici pubblici, qualificati di interesse storico, archeologico e artistico. Ora, come è possibile che un privato possa farsi carico della ricostruzione o del restauro di un edificio vincolato o semplicemente di pregio, accollandosi il 66% della spesa? Si comprende allora come il Decreto legge n. 39, se resterà nelle sue linee essenziali così come è stato concepito, costituirà l’atto di morte di una città e di tutti gli altri centri terremotati, che resteranno nei decenni avvenire cumuli di macerie e di edifici spettrali, cadenti e abbandonati.
Ma nel decreto n. 39 c’è anche di peggio: all’art. 3, comma 1 , lettera c, si dispone che se un immobile, gravato da un mutuo, è andato distrutto, la Società Fintecna, a richiesta del privato cittadino. si accollerà il mutuo nei limiti del contributo che al predetto è stato riconosciuto, ma diverrà proprietaria di quel che resta dell’immobile. Se però il mutuo supera il contributo riconosciuto, la conseguenza parrebbe essere, dall’esame della norma, che il cittadino dovrà continuare a pagare la parte residua del mutuo: insomma non avrà più la casa ma continuerà a pagare il mutuo. Il rischio è che la città vada per gran parte nelle mani della Fintecna. Ma se, come è facile prevedere, il cittadino non riesce, col contributo e con il mutuo a tasso agevolato, a coprire l’intera spesa per il restauro o la ricostruzione (rispettando, si spera, le norme antisismiche), dovrà contrarre un ulteriore mutuo, a tasso di mercato, con la banche. Insomma quello delineato dal decreto n. 39 è un meccanismo infernale che consegnerà una città nelle mani di banche, finanziarie e usurai.
L’ultima perla del decreto: dopo aver dichiarato la città “zona franca”, lo Stato non rinuncia a pretendere da quegli sventurati cittadini che si faranno carico della ricostruzione, il pagamento dell’IVA al 20% ( art. 3, comma 1°, lettera d). Ecco cosa miravano a coprire le tante “passerelle” e sceneggiate e come fosse interessata l’esaltazione della dignità degli abruzzesi, “forti e gentili”.


Dott.ssa Rosella Graziani
cittadina di L’Aquila; attualmente ospite del padre, insieme alla sua famiglia, in Paglieta (CH)