sabato 9 maggio 2009

Quando il pedone si sente come l'automobilista di Gioele Dix

Se devo andare in centro, ben sapendo quanto sia difficile posteggiare da quelle parti, preferisco usare l'autobus... a meno che non sia proprio indispensabile la macchina, nel qual caso di solito la lascio nel parcheggio a pagamento dell'area di risulta, evitando di girare a lungo spesso inutilmente. Il pescarese medio invece alla libertà della propria automobile non rinuncia: soprattutto se deve sbrigare un'incombenza relativamente rapida, non si fa scrupoli a fermarsi dove capita, accendendo le doppie frecce ma anche no, e andare a fare i comodi suoi senza curarsi dell'intralcio arrecato al traffico. Un esempio tipico è via Chieti, traversa di corso Vittorio Emanuele poco distante dal Comune: nelle ore diurne l'autobus 15 ci mette immancabilmente un tempo interminabile a percorrere quei duecento metri, perché c'è sempre almeno una macchina in doppia fila (spesso lasciata fuori posto da avventori del bar in evidente crisi di astinenza da caffè ;-)) che gli rende difficile o impossibile passare. In quella strada un vigile non ricordo di averlo mai visto... e francamente non mi spiego il perché, dal momento che altre zone sono pattugliate in maniera decisamente più attenta!

1 commento:

  1. Ciao. Ed in particolare al volante di fuoristrada: quelle dimensioni per la città!, che vorrebbero far pensare: Ho i soldi (o così voglio far credere...), sono dunque molto interessante "appetibile" e portate rispetto!
    Soldi che si potrebbero impiegare in ben altro ad esempio diminuire, con anche risparmio sulle spese, i consumi di casa o dei luoghi di attività!

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