lunedì 19 ottobre 2020

Quante cose vorrei dirti ancora

In Italia e nel mondo sono innumerevoli le persone che hanno pagato un prezzo altissimo, in senso affettivo prima ancora che economico, alla pandemia di coronavirus. Tra questi c'è Luca Paladini, il portavoce de I Sentinelli di Milano, movimento nato per contrapporsi idealmente alle famigerate Sentinelle in piedi e che ha al suo attivo numerose lodevoli iniziative a sostegno della laicità dello Stato.

In primavera Luca ed entrambi i suoi genitori hanno contratto il COVID; sono sopravvissuti sia lui sia il padre, il quale però da allora non è più in sé, mentre la madre purtroppo non ce l'ha fatta.

L'altro giorno Luca ha pubblicato un post davvero toccante per raccontare di aver scritto un lungo messaggio WhatsApp a sua mamma; anche se sapeva che non gli sarebbe mai apparsa la doppia spunta blu – né si aspettava alcuna risposta come invece è successo a questa ragazza – e anche se non crede a anime, spiriti, angeli, reincarnazioni, ha voluto in qualche modo recuperare tutti quei momenti di comunicazione perduti in questi mesi, che quando lei era viva avvenivano quotidianamente. Più o meno quello che succedeva a me con mia madre. E dopo averlo fatto lui ha dormito bene, segno che per quanto irrazionale quel gesto gli aveva regalato un certo sollievo.

Allora ho pensato: e se facessi anch'io la stessa cosa con mia mamma? A lei non potrei certo scrivere un messaggio WhatsApp; non ha mai voluto uno smartphone, lei, al massimo si portava all'orecchio i nostri quando le passavamo qualcuno al telefono. Neanche gli SMS ha mai imparato a usare, figuriamoci. Potrei scriverle una lettera... al PC, non a penna, visto che anni di scrittura al computer mi hanno disabituata a scrivere di getto e mi ci vorrebbero innumerevoli "brutte copie". Cosa le scriverei? Beh, condividerei con lei un po' di quei gossip che le piacevano tanto – «A ma', hai visto che si è sposato Lino Guanciale? Hai visto cosa sta succedendo a Ballando con le Stelle?» (non una parola sull'andamento della pandemia, «lascia perdere i notiziari ché tanto ti agiti e basta», le ripetevo in continuazione, ma tanto non mi dava mai retta) – ma soprattutto le direi tutto quello che non ho fatto in tempo a dirle perché non mi aspettavo che il tempo sarebbe scaduto così all'improvviso, le domanderei cose che non saprei a chi altro chiedere, e cercherei di chiarire certe questioni rimaste in qualche modo irrisolte nel nostro rapporto. Ma che a questo punto dovrò trovare il modo di elaborare per conto mio. E non sono sicura che metterle per iscritto mi farebbe bene come ha fatto a Luca...

2 commenti:

  1. Difficile commentare un post come questo, da cui trasuda in maniera inequivocabile il vuoto incolmabile che tua madre ha lasciato nella tua vita. Quindi non aggiungo altro. Dico solo che mi sono quasi commosso, leggendolo.
    Ciao.

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    1. Beh, ti ringrazio. Mamma aveva una personalità piuttosto ingombrante. Non in assoluto, ma ci teneva ad avere un ruolo di primo piano nelle vite dei suoi familiari. E questo è il risultato...

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