lunedì 17 agosto 2009

Ce ne faremo una ragione

Nella rubrica La vostra posta pubblicata su Vanity Fair n° 31 si leggeva la seguente missiva inviata dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, titolare fino a qualche settimana fa della rubrica Versi diversi (un'antologia è disponibile qui... da non perdere i versi dedicati a Rosa Bossi in Berlusconi, madre di Silvio).
I molti impegni ministeriali e politici mi levano il tempo necessario per curare come vorrei la mia rubrica, per questo preferisco sospenderla. Grazie a tutti i lettori di Vanity Fair e a Vanity Fair per questa bella avventura che abbiamo vissuto insieme.
Mi sono domandata: possibile che quest'uomo non riesca a ritagliarsi una manciata di minuti ogni settimana per vergare i suoi ineguagliabili versi? Se proprio non ce la fa, perché non si fa sostituire dal Bondolizer? (Da provare, è davvero esilarante! :-D) A questo punto nella mia mente si è affacciata un'ipotesi... dalla quale mi sono subito dissociata: ;-) non sarà mica che la rinuncia del ministro è una velata forma di protesta nei confronti del trattamento non sempre "coi guanti bianchi" riservato da Vanity Fair al premier? Accidenti, devo proprio togliermelo, questo vizio della dietrologia... ;-)

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