lunedì 16 aprile 2007

Tre metri sotto ar Tevere (ce sta un mucchio de chiavi dell'amore)

L'altra sera, dopo aver sentito al telegiornale che sul Ponte Milvio a Roma il lampione crivellato di "lucchetti dell'amore" stava cedendo per il troppo peso, mi è venuto in mente di porre su Yahoo! Answers questa domanda:

La moda dei lucchetti dell'amore a Ponte Milvio l'ha inventata Federico Moccia? Ho sentito dire che esisteva già, anche se in misura infinitamente minore, prima che uscisse "Ho voglia di te"...
[Qui aggiungo: mi sono ben guardata dal leggerlo, e pure dall'andare a vederlo al cinema]

Ebbene, tra le risposte che ho ricevuto, è arrivata questa (peraltro sbagliata, in base anche a quello che poi ho letto qui... Wikipedia non tradisce mai! ):

sì la moda dei lucchetti l'ha inventata il mitico e romanticissimo federico moccia!

Trattasi evidentemente di un tipico esemplare di "mocciosa", ovvero di un'irriducibile ammiratrice di Moccia. La chiamo così senza alcun intento denigratorio; del resto mi risulta che né i "mocciosi", i quali prevalentemente sono davvero under 18, né lo stesso Moccia se la siano presa quando alla parola è stata attribuita la nuova accezione.

Vorrei parlare a questo punto dei primo grande successo editoriale dello scrittore del momento, "Tre metri sopra il cielo", che ho avuto la sventura di leggere e, ahimé, pure di comprare (chi se lo ricorda perché l'ho fatto?) quasi tre anni fa. Si sarà già capito che non mi accingo a farne una "recensione" tanto favorevole...
Sorvolando sul fatto che secondo me il "romanticismo" di Moccia è autentico come una moneta da 3 euro, del libro ricordo soltanto che non mi è piaciuto perché:

  • Non ho apprezzato affatto lo stile, troppo elementare, colloquiale e per niente letterario; da uno scrittore ci si dovrebbe aspettare di meglio.

  • La storia d'amore fra Step e Babi (se si fossero chiamati, che so, Francesca e Lorenzo, sarebbe stato troppo banale...?) mi è sembrata ben poco credibile; sarà che io sono una sostenitrice del proverbio "Chi si somiglia si piglia" e credo che il detto "Gli opposti si attraggono" sia valido soprattutto in elettrostatica, comunque mentre leggevo non riuscivo proprio a capire come mai i due abbiano finito per innamorarsi. Quando ho poi visto il film in tv l'immedesimazione è stata già più facile, anche grazie alla personalità e alla fisicità di Scamorz... ehm, Scamarcio (no, non sono una sua fan sfegatata); uno dei rari casi in cui un film è riuscito meglio del libro da cui era tratto.

  • L'utilizzo alquanto insistente di noti marchi nel testo fa venire il sospetto che l'autore abbia intascato dei soldi dalle aziende per far loro pubblicità occulta. Se non sbaglio, Moccia si è difeso sostenendo che certi nomi sono ormai entrati a far parte del linguaggio comune; sarà, ma a me pare che nel linguaggio comune si dica qualcosa tipo "il tizio si mise la tuta e le scarpe da ginnastica e salì in auto", non "si mise l'Adidas e le Nike e salì sulla Mercedes". Una citazione ogni tanto ci può stare, ma una tale insistenza stona parecchio... a tal punto che potrebbe persino venire il dubbio che 3MSC, la sigla con cui gli appassionati si riferiscono al libro/film, non sia altro che un messaggio promozionale subliminale in favore di un gestore telefonico e di una compagnia di crociere!


Così come "Ho voglia di te" ha fatto esplodere la moda di attaccare i lucchetti dell'amore al lampione di Ponte Milvio per poi gettare le chiavi nel Tevere (come se bastasse così poco per assicurare un amore eterno), "Tre metri sopra il cielo" ha alimentato la tendenza a dichiararsi scrivendo "Io e te 3 metri sopra il cielo" o "3MSC" con lo spray sui muri. Ho osservato anche delle interessanti variazioni sul tema:

  • Sul cartellone pubblicitario affisso lungo un cavalcavia ferroviario c'è una scritta che somiglia a "epsilon MSC". Per chi non lo sapesse, epsilon è una lettera greca simile a un 3 rovesciato, usata spesso in matematica per indicare una quantità arbitrariamente piccola. Probabilmente l'inesattezza è dovuta al fatto che l'autore della scritta è salito sul cavalcavia a suo rischio e pericolo, ed ha spruzzato le lettere a testa in giù...

  • Su un muro del centro di Pescara c'era scritto, con una lieve variante grammaticale, "Io e te 3 metri sopra al cielo". Sul piano delle licenze poetiche questo esempio non regge il confronto con una scritta di altro genere che ho letto, "La falvola di ieri oggi e domani"!


A parte il fatto che sono contraria alle scritte sui muri, a meno che non si tratti di un murale fatto a regola d'arte, se fossi io la destinataria di una di quelle scritte vorrei dire al mio lui: "Tesoro, ma non potevi inventarti una frase un tantino più originale?". Purtroppo non sono in condizione di poter fare tanto la schizzinosa...
Beh, adesso mi ritrovo questo capolavoro sullo scaffale e, poiché non concepisco l'idea di gettare nella spazzatura un libro, qualunque esso sia, ho pensato che potrei cercare di rivenderlo a qualche ragazzino interessato ad un'autentica edizione del maggio 2004... Oh, ovviamente, prezzo di favore: andrebbero bene pure 3 euro, pari al 30% del prezzo di copertina. A tanto suppongo che possa ammontare la quota dei diritti spettanti all'autore; così almeno potrò illudermi di non aver contribuito alla smisurata ricchezza di quell'uomo... Qualcuno conosce un potenziale acquirente?
L'unico aspetto positivo che vedo nel successo di Moccia è l'imitazione che ne fa Fiorello: lo considero il momento più esilarante di Viva Radio2! Peccato solo che secondo me Baldini non sia all'altezza di fare da spalla al grande Fiore...

3 commenti:

  1. Ciao! Ho sentito che la moda di attaccare i lucchetti sui ponti è nata molti decenni fa grazie agli alpini, che finita la leva obbligatoria attaccavano i lucchetti degli armadietti che usavano in caserma sui ponti sul Piave. Solo in seguito si è attribuito il significato "sentimentale" che hanno oggi. Detto questo trovo assurdo che l'Amore (che significa, per me e non solo per me, libertà) sia rappresentato con un lucchetto che significa catene-prigione-schiavitù. Segno che Moccia e chi lo segue non ha capito nulla del vero amore... Comunque bello il Tuo blog e bella la Tua curiosità. Buona serata da Lorenzo.

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  2. Veramente anche li si sbagliano! Due innamorati che chiudono un lucchetto "dell'amore" è una tradizione ungherese. Già anni fa un professore mi raccontava di questa tradizione, poi su ponte milvio sarà stato pure lui.........

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