sabato 21 aprile 2018

Quando l'alunno fa il bullo col prof

Uno degli argomenti più dibattuti in questi giorni è il video che mostra un alunno dell'istituto commerciale Carrara di Lucca mentre maltratta un professore. (Detto per inciso, a me il ragazzo ha dato l'impressione di non essere del tutto in sé, ma mi rifiuto di considerarla una giustificazione)
Alcuni hanno criticato l'insegnante per non aver reagito... ma io sono d'accordo con Mattia Feltri e il professor Guido Saraceni che hanno preso le sue difese. A proposito, lo scorso anno ho fatto domanda di messa a disposizione come supplente nelle scuole della mia provincia, senza essere mai chiamata ad insegnare, ma non posso fare a meno di pensare che se fosse capitato, con l'indole che mi ritrovo, gli studenti avrebbero finito per rigirarmi come un calzino...
Riguardo al medesimo tema, parecchio discussa è stata l'Amaca di ieri, nella quale Michele Serra ha osato affermare che «Non è nei licei classici o scientifici, è negli istituti tecnici e nelle scuole professionali che la situazione è peggiore, e lo è per una ragione antica, per uno scandalo ancora intatto: il livello di educazione, di padronanza dei gesti e delle parole, di rispetto delle regole è direttamente proporzionale al ceto sociale di provenienza», osservando inoltre che «vanno al liceo i figli di quelli che avevano fatto il liceo». Il mio primo pensiero è stato che il giornalista non avesse poi tutti i torti, ma a mente fredda trovo maggiormente condivisibile l'opinione di Selvaggia Lucarelli e, di nuovo, del professor Saraceni, il quale chiosa che «per quanto riguarda gli studenti, l’unica cosa direttamente proporzionale al ceto sociale di provenienza è il conto in banca dei genitori. Il resto sono solo farneticazioni tristi di chi ha chiaramente frainteso il concetto di lotta di classe». Prendendo spunto ancora una volta dal mio vissuto personale, finite le medie avrei voluto iscrivermi a ragioneria come buona parte dei miei compagni di classe, ma i miei genitori – papà geometra e mamma casalinga – insistettero affinché mi iscrivessi al liceo, come già aveva fatto mia sorella maggiore. Lei essendo più portata per le materie umanistiche aveva fatto il classico, mentre io che ho sempre preferito le materie scientifiche ho optato, appunto, per lo scientifico. E a tanti anni di distanza sono grata ai miei per avermi persuasa a fare quella scelta: una volta tanto – scherzo, quasi sempre – avevano ragione! :-)

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