venerdì 30 settembre 2022

La misteriosa "montagna del lupo"

Su Facebook di recente mi sono imbattuta nell'immagine qua sotto.

Una montagna con la sagoma di un lupo che ulula alla luna, stupefacente!!! Ma sarà una foto vera?!

Come spiegato nell'articolo Is the ‘Wolf Mountain’ in Norway Real? (La "montagna del lupo" in Norvegia è reale?) del sito di fact-checking Snopes.com... no, che non lo è.

Un'immagine che presumibilmente mostra una catena montuosa che ricorda un lupo ululante viene spesso fatta circolare online come se mostrasse un luogo reale in Norvegia:
Questa non è una fotografia autentica di una montagna che sembra un lupo che ulula alla luna. Questa è un'opera d'arte digitale creata dall'artista e fotografa Michelle Von Kalben.
La Von Kalben ha originariamente pubblicato questa opera d'arte sulla sua pagina Instagram a marzo 2021. Nella didascalia originale, Von Kalben osserva che questa opera d'arte è stata creata alterando la forma del picco di una vera montagna in Norvegia:
La Von Kalben ha scritto:
Così il lupo gigantesco ululava alla luna nel cuore della notte 🐺🌕
Quando ho visto per la prima volta la montagna aguzza in Norvegia, ho pensato che DOVEVO creare qualcosa di speciale a partire da essa.
Ho cambiato un po' la forma della montagna in modo che somigliasse di più a un lupo per creare una scena più unica e magica.
Chissà che montagna è questa?
L'immagine della "montagna del lupo" è stata creata da una foto che la Von Kalben ha scattato al picco di una montagna chiamata Segla sull'isola di Senja, nel nord della Norvegia. La fotografia originale si può vedere a circa 30 secondi del video seguente:
Se, per qualsiasi motivo, stai ancora sperando che questa montagna a forma di lupo ululante sia reale, forse l'immagine seguente ti convincerà del contrario. Il 31 marzo 2021, la Von Kalben ha rilasciato una GIF animata di questo lupo montuoso che alza la testa per ululare alla luna. Questa gif è stata rilasciata come NFT che sarebbe stato venduto a 1,50 Ether (criptovaluta della quale ho appena scoperto l'esistenza – del resto di criptovalute, come pure di NFT, non ne capisco ancora un accidente – e il cui controvalore attuale è pari a poco più di duemila euro, NdC).

[Mi ricorda un po' il risveglio della Bella Addormentata, alias la Majella in Abruzzo...]

giovedì 29 settembre 2022

L'abbiccì della statistica

La statistica è una disciplina che torna immancabilmente sotto i riflettori in occasione di eventi come le elezioni di domenica scorsa. Dei principali indici di posizione, o misure di tendenza centrale, Wikipedia fornisce le definizioni seguenti:

  • la media è un singolo valore numerico che descrive sinteticamente un insieme di dati. Nel linguaggio ordinario, con il termine media si intende comunemente la media aritmetica;
  • in statistica la mediana è il valore assunto dalle unità statistiche che si trovano nel mezzo della distribuzione;
  • la moda – da non intendere nell'accezione più comune – è un termine statistico che indica il valore più frequente di una data distribuzione.

Qualora tutto questo non dovesse essere sufficientemente chiaro, c'è l'immagine qua sotto tratta da Sketchplanations che mi sembra piuttosto esplicativa.

Media: il valore medio [evvabbè, in inglese ci sono due termini distinti, mean e average, NdC].
Mediana: il valore medio di un elenco in ordine di classificazione.
Moda: il valore più frequente.

mercoledì 28 settembre 2022

La sinistra riparta da Elly Schlein

Pure io ho perso le elezioni. Le ho perse perché il mio voto è andato alla coalizione di centrosinistra. No, non al PD; probabilmente però lo avrei votato se al posto di Enrico Letta ci fosse stata Elly Schlein. Dal video del suo intervento a Piazza del Popolo per la chiusura della campagna elettorale emerge chiaramente quanto l'attuale vicepresidente della regione Emilia-Romagna sia preparata, credibile, carismatica e pronta a portare avanti battaglie che stiano davvero a cuore all'elettorato.

L'immagine che apre il post l'ho presa a prestito da Lorenzo Tosa.

martedì 27 settembre 2022

Quanto fa l'8% di 25?

La matematica è una bestia nera per molti, che vanno in tilt non appena devono affrontare le operazioni aritmetiche più semplici. Immagina di dover calcolare l'8% di 25. Stai rimuginando con sul volto un'espressione simile a quella della "memetica" Math Lady/Confused Lady...?

E se ti dicessi che è uguale al 25% = 1/4 di 8, che è molto più semplice da calcolare a mente (e fa 2, detto per inciso)?

Leggi il tweet qua sotto.

Qual è un fatto poco noto ma ovvio che ci farà immediatamente sentire tutti stupidi?
Le percentuali sono reversibili. L'8% di 25 è uguale al 25% di 8 e uno di questi calcoli è molto più facile da fare a mente.

[Dal thread conseguente al tweet sono scaturiti altri facts degni di nota]

Sorprendente, vero? Eppure non c'è dietro proprio nulla di eccezionale: semplicemente la proprietà commutativa della moltiplicazione, che si impara – o meglio si dovrebbe imparare – alla scuola primaria... oppure scuole elementari, come le chiamiamo noi boomer! ;-)

lunedì 26 settembre 2022

Poteva andare peggio?

L'esito delle elezioni non è stato di certo inaspettato, ma questo non mi impedisce di essere molto amareggiata e preoccupata. Magra consolazione, poiché ho votato – e non certo per la vincitrice annunciata – mi sento pienamente in diritto di lamentarmi qualora le cose dovessero prevedibilmente prendere una brutta piega sotto vari aspetti. Comunque sento che lamentarsi non è sufficiente, bisognerebbe fare qualcosa di concreto... sì, ma cosa?

Mentre ci rimugino su, mi taccio e lascio parlare alcune immagini a tema.

Una vignetta fresca fresca di Sergio Staino...

... un classico sempreverde di Altan (dovrebbe risalire al 1994, anno zero dell'era berlusconiana)...

... varie ed eventuali.


domenica 25 settembre 2022

Una strana domenica milanese

Oggi, dopo aver adempiuto al mio diritto/dovere di voto, mi sono recata al Milano Convention Center (FieraMilanoCity) dove iniziava la European Microwave Week, nella quale l'azienda per cui lavoro occupa uno stand. Non avevo detto a nessuno dei miei colleghi che intendevo andarci perché volevo fare loro una sorpresa... e invece l'ho avuta io, la sorpresa, perché l'area espositiva era ancora in pieno allestimento: l'esposizione comincerà martedì, mentre oggi e domani sono in programma solo dei workshop, peraltro a pagamento e su prenotazione. Eppure sarebbe bastato dare un'occhiata più approfondita al sito dell'evento, uffa...

Unici aspetti degni di nota della giornata:

  • Essere tornata a viaggiare sulla metropolitana di Milano per la prima volta dal 21 febbraio 2020, data tristemente nota per aver segnato l'inizio del dilagare della pandemia di COVID-19 in Italia. Nonostante fino al 30 settembre ci sia ancora l'obbligo di mascherine FFP2, io e il mio compagno eravamo fra i pochi a indossare la mascherina (peraltro chirurgica, quella ci eravamo portati perché eravamo convinti che ormai fosse sufficiente).
  • Aver visto nella zona del Milano Convention Center un cartello luminoso che mostrava a ripetizione la frase qui sotto.

[La foto mi è venuta malissimo, sovraesposta, ma l'importante è che si legga la scritta]

«Chi legifera sulla vita degli altri in realtà li invidia visceralmente»

Ho cercato la frase con Google ma non ho trovato nulla, né sull'origine, né sull'autore, niente di niente. Comunque mi sembra quanto mai significativa nel giorno delle elezioni, visto l'esito che si prevede, e che mi riprometto di scoprire domattina quando sarà tutto ben definito, visto che non mi va di farmi rovinare il sonno dagli exit poll. Adesso quindi vado a dormire... buonanotte!

sabato 24 settembre 2022

Andiamo a votare come se ci fosse un domani

[Il titolo me l'ha ispirato Stefano Andreoli aka stark]

Questo post è dedicato a rispondere ad alcune domande che ti potresti porre alla vigilia del voto.

  • Come si vota? Qui c'è un video de Il Sole 24 ORE, ma come spiega bene le cose il Post nessuno mai!
  • Chi si candida nel mio collegio? Inserendo il tuo comune in questa pagina a cura de Il Sole 24 Ore puoi scoprire tutti i nominativi, mentre tramite il sito del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali puoi accedere anche al curriculum vitae e al casellario giudiziale di ciascuno. Per trovare più rapidamente le informazioni che ti interessano, potrebbe farti comodo conoscere di quale collegio uninominale/plurinominale di Camera e Senato fai parte; a tale scopo può aiutarti la suddetta pagina de Il Sole 24 Ore.

Concludo condividendo alcune illustrazioni e vignette a tema.





Quest'ultima, anche se si riferisce alla realtà statunitense, dà da pensare: a forza di votare per il "meno peggio", alla lunga si finisce per spostarsi sempre più a destra.

venerdì 23 settembre 2022

Godiamoci questo breve silenzio

Sta per concludersi la campagna elettorale: a partire dalla mezzanotte scatta il silenzio elettorale. Le ultime quarantott'ore o quasi di tregua – alle 23 di domenica, orario di chiusura delle urne, dovrebbero uscire i primi exit poll – prima di un futuro che si preannuncia piuttosto fosco per l'Italia, almeno in base alle mie tutt'altro che ottimistiche previsioni.

Da un paio di settimane non si possono più rendere pubblici i risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto, ma è stato inventato un escamotage per aggirare il divieto sui social: usare dei nomignoli in codice per indicare i leader politici in lizza. Al momento è prevedibilmente in testa Blonde Screamer, seguita da Blind Tiger, Cash Machine, El Gordo, Jetman & Bully, Putankamon, Suckheads Left & Green, Putin Gang, Road to bust Union (c'erano anche delle percentuali, ma le ho omesse anche perché non mi sembravano granché attendibili). Se penso a cosa significa tutto questo, ci trovo ben poco da ridere. A tirarmi un pochino su il morale sono arrivati gli anagrammi dei nomi dei candidati pubblicati da MalEdizioni:

Matteo Salvini = Vile? Sì, ma tanto
Giorgia Meloni = Ingoio lagrime
Enrico Letta = N'attore celi
Matteo Renzi = Rottami e Zen
Carlo Calenda = Cacarellando
Silvio Berlusconi = Virus Biscionello
Giuseppe Conte = Pesco più gente

Normalmente mi sarei premurata di verificare la correttezza degli anagrammi; quello di Carlo Calenda l'avevo già controllato ieri quando mi sono imbattuta nell'immagine che apre il post – e che dubito sia una creazione originale di Legolize – ridendo come una scema, riguardo agli altri... mo' nun me va, c'ho sonno! ;-)

giovedì 22 settembre 2022

"Credo" che non sia stata una mossa azzeccata...

Correva l'anno 1998: usciva nelle sale Radiofreccia, primo film da regista del cantautore Luciano Ligabue, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci. Devo ammettere di non averlo (ancora) visto, però conoscevo bene il "credo laico" recitato dal protagonista Stefano Accorsi.

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò, prima o poi, in qualche Dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecentomila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che il rock'n'roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, beh, ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
Credo che per credere, certi momenti, ti serve molta energia.

Ebbene, a quanto pare Matteo Salvini ha usato quel monologo per la campagna elettorale della Lega, basata appunto sullo slogan "Credo", riguardo al quale era stato argutamente punzecchiato dall'attore Luca Bizzarri, con successivi sviluppi. Ma agli interessati la cosa giustamente non è andata giù. Copincollando dalla pagina Facebook di Ligabue...

GIÙ LE MANI DA RADIOFRECCIA!
Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia" illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa.
Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore.
La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale.

Sarebbe un sogno se riuscissero a scucirgli un ingente risarcimento danni... magari da 49 milioni di euro! ;-) In effetti mi vengono in mente poche cose più distanti dal "Salvini-pensiero" rispetto a quel monologo.

mercoledì 21 settembre 2022

Se la campagna elettorale fosse sincera

Uno dei lati positivi, forse l'unico, del fatto che sia quasi arrivato il fatidico giorno delle elezioni è che questo significherà la conclusione di una campagna elettorale di raro squallore.

Il Terzo Segreto di Satira ha affrontato la situazione con il consueto piglio leggero ma tutt'altro che superficiale, realizzando dei finti spot per i principali partiti in lizza e scegliendo per ciascuno uno slogan che ne rappresenta a meraviglia i punti deboli: il PD...

... il M5S...

... la Lega...

... Unione Popolare...

[lista tutt'altro che facile da "memare", come mostra questo maldestro tentativo di meme ;-)]

... Forza Italia...

... il Terzo Polo...

... Fratelli d'Italia...

... e infine Impegno Civico.

Segnalo infine la campagna elettorale in versione sincera di CARTONI MORTI.

martedì 20 settembre 2022

Minuzie sugli arrotondamenti

Nei giorni scorsi, mentre ero impegnata nello sviluppo di codice in TestStand, mi sono scervellata a lungo – il collega con cui collaboro più assiduamente avrebbe fatto lo gnorri, o magari non si sarebbe proprio accorto di nulla, ma per fortuna/purtroppo io sono fatta in un altro modo ;-) – per cercare di capire come mai certi numeri non venissero arrotondati nella maniera che mi sarei aspettata. Ad esempio come mai il numero 0,245, se scelgo di visualizzare due cifre dopo la virgola, viene arrotondato per difetto a 0,24? Secondo la regola illustrata nell'immagine che apre il post, non dovrebbe essere arrotondato per eccesso a 0,25, dal momento che la cifra successiva è (maggiore o) uguale a 5?

La spiegazione l'ho trovata nell'articolo LabVIEW Standard for Rounding Numbers (Standard LabVIEW per l'arrotondamento dei numeri) della knowledge base di NI; è vero che si riferisce a LabVIEW, ma evidentemente pure TestStand, altro software prodotto da NI, si conforma al medesimo standard.

Quando un numero in virgola mobile viene convertito in un intero, viene arrotondato all'intero più vicino. L'unica eccezione sono i numeri esattamente a metà strada tra due interi, come 2,5, 3,5, ecc. In questo caso il numero viene arrotondato all'intero pari più vicino [round half to even, anche detto "arrotondamento del banchiere", spiegato bene in questo documento, NdC]. Ad esempio 2,5 sarebbe arrotondato a 2, e 3,5 sarebbe arrotondato a 4. Questo è coerente con lo standard IEEE 754.
Il motivo per cui LabVIEW utilizza questa convenzione si basa sull'analisi statistica. Se un grande gruppo di numeri casuali viene arrotondato per eccesso, viene introdotto un errore statistico. Usando la convenzione pari/dispari, tale errore viene ridotto in base al fatto che, in un grande gruppo di numeri casuali, di solito c'è un rapporto ravvicinato di numeri pari e dispari. Se quel rapporto è esattamente 1:1, l'errore viene completamente eliminato. Ad esempio, se sommi 4,5 e 5,5, il risultato è 10. Se li arrotondi all'intero più vicino usando il metodo di arrotondamento per eccesso e poi li sommi, il risultato è 11. Ma, se usi la convenzione dispari/pari e poi li sommi, il risultato è 10. L'utilizzo della convenzione di arrotondamento per eccesso in questo esempio introduce un errore del 10%.

lunedì 19 settembre 2022

Votare sì, ma per chi?

Ultimissimi giorni per convincere i potenziali astenuti a recarsi alle urne, e gli indecisi a decidere per chi votare. Questa sera propongo tre test che ho trovato al riguardo, assieme ai risultati che ho ottenuto io.

Il Trovapartito di SkyTG24 mi ha dato il responso seguente, non certo sorprendente, in termini di partiti a cui risulto più vicina e da cui risulto più lontana.

Abbastanza simili le domande, e anche i risultati, del Partitometro di Gedi Visual.

Nel Test sulle Coordinate Politiche di IDRlabs sono risultata di sinistra e liberista – stesso quadrante di Barack Obama e Bill Clinton – dove...

Sinistra-Liberismo (Liberismo Sociale): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere la libertà individuale tassando il mercato per fornire benefici sociali a chi ne ha bisogno. Essi ritengono di cercare un equilibrio tra libertà individuale e giustizia sociale, e di essere a favore del multiculturalismo, di un governo laico, e della cooperazione internazionale. Nonostante siano in genere scettici riguardo al coinvolgimento dello Stato nelle questioni sociali, vedono tuttavia un ruolo legittimo per lo Stato nella lotta contro la discriminazione e per garantire la parità di trattamento.

Infine, al test Che liberale sei? della Fondazione Luigi Einaudi sono risultata liberal.

Sei liberal: tutta la differenza la fa la “e” finale. Ti definisci liberal o liberale di sinistra. Non vuoi confonderti con i conservatori. Ami la laicità e non ti piacciono i benpensanti. Difendi i diritti civili, credi nel progresso e sostieni di avere una spiccata sensibilità sociale. In campo economico, ritieni che lo Stato debba giocare un ruolo per assicurare a tutti uguali condizioni di partenza. Spesso ti trovi a disagio con i tuoi connazionali: li vorresti diversi, più colti, meno qualunquisti, più responsabili. Sei accusato di essere uno snob, uno che disprezza l’italiano medio. Vieni considerato troppo di destra dai tuoi amici di sinistra e troppo di sinistra dai tuoi amici di destra. Talvolta sei così elitario che ti sorprendi persino di avere degli amici.

domenica 18 settembre 2022

I tre setacci

Stasera condivido un testo trovato sui social che ho trovato davvero istruttivo ed illuminante.

Nota: storia inventata da uno scrittore inglese, Dan Millman, negli anni settanta.
Nell'antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:
Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
– Un momento. – rispose Socrate – Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.
– I tre setacci?
– Ma sì. – continuò Socrate – Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?
– No... ne ho solo sentito parlare...
– Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?
– Ah no! Al contrario.
– Dunque, – continuò Socrate – vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. È utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?
– No, davvero.
– Allora, – concluse Socrate – quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?
Se ciascuno di noi potesse meditare e mettere in pratica questo piccolo test... forse il mondo sarebbe migliore.

sabato 17 settembre 2022

Nobili (non) si nasce

Nel corso dell'ultima settimana sono diventati virali due video con protagonista il principe Carlo d'Inghilterra... Accipicchia, ancora non riesco ad abituarmi a chiamarlo re Carlo III del Regno Unito! ;-) Nel primo il neo-re faceva cenno con aria infastidita affiché arrivasse un servitore a togliere le penne dalla scrivania sulla quale ha firmato il giuramento durante la cerimonia di proclamazione – se è vero tutto ciò che c'è scritto in questo articolo, del resto, definirlo viziato è un eufemismo – mentre nel secondo lo vediamo alle prese con una penna che perde inchiostro, tanto da strappargli esclamazioni non proprio aristocratiche. Le "scenette" hanno ispirato le parodie sia di Amarcord Produzioni (uno e due) sia dei 99 Cosse (uno e due), queste ultime esilaranti a patto che la comprensione del dialetto abruzzese non sia un problema.

Parlando di questioni un po' più serie, la parte finale dell'ultimo episodio di Ci vuole una scienza, uno dei podcast de Il Post disponibili anche ai non abbonati, è stata dedicata da Emanuele Menietti e Beatrice Mautino a discutere le controverse posizioni del monarca su omeopatia e medicine alternative, tali da minare purtroppo la credibilità del suo lodevole impegno in difesa dell'ambiente e contro i cambiamenti climatici.

venerdì 16 settembre 2022

Se non voti niente, va bene tutto!

A nove giorni dalle elezioni – aiuto, quasi ci siamo! – propongo un paio di spunti sull'importanza di andare a votare:

Per quanto riguarda chi voterò io, ma soprattutto chi NON voterei mai, eviterò di sbilanciarmi – tanto chi frequenta questo blog dovrebbe avere una vaga idea ;-) – comunque ti invito a leggere questo post di Peppe De Cristofaro, candidato al Senato nella lista Sinistra Italiana-Europa Verde, e Voto Pd senza turarmi il naso di Michele Serra nella rubrica della posta del Venerdì di Repubblica, condiviso da Sergio Staino nel suo blog.

giovedì 15 settembre 2022

In morte di una sovrana

Passata la commozione per la scomparsa della regina Elisabetta, un personaggio che vuoi o non vuoi ha segnato gli ultimi 7 decenni di storia e la cui morte rappresenta in qualche modo la fine di un'epoca, credo sia arrivato il momento di guardare alla sua figura con un po' più di distacco.

Possono essere utili in tal senso questo post dello scrittore e attivista per i diritti umani Nicolò Govoni...

Credo fermamente che la vita umana, e così la sua fine, meriti rispetto, proprio in quanto umana. Ma la morte non dovrebbe rendere nessuno intoccabile, neanche i sovrani. Soprattutto i sovrani. Questa è una foto della Regina Elisabetta ad Aden, nel 1954. Negli anni a seguire la Corona ha governato il Sud dello Yemen, al tempo una colonia britannica, deportando e uccidendo oltre 200.000 yemeniti per soffocare i moti indipendentisti. Al contempo, in Kenya, l’impero creava veri e propri campi di concentramento per estinguere la ribellione dei Mau-Mau. Pochi anni dopo, in Nigeria, partecipava al genocidio/olocausto di oltre 3.000.000 di Igbo, così da impedire l’indipendenza del Biafra e proteggere i propri interessi petroliferi nella regione. Al contempo, come se non bastasse, tramite l’Operazione Legacy distruggeva per sempre le prove dei propri crimini coloniali, e in Canada approvava l’istituzione di scuole residenziali colpevoli di aver indottrinato, abusato e assassinato centinaia di bambini indigeni negli anni. Per completare il tutto, la Corona ha bandito la presenza di lavoratori appartenenti a minoranze etniche a Buckingham Palace fino alla fine degli anni ’60. Anche questo è il lascito della Regina Elisabetta. Un lascito di violenza coloniale e saccheggio, di segregazione razziale e di razzismo istituzionalizzato. Ed è per questo che, mentre il mondo intero celebra e osanna il sangue blu, è di un altro sangue, quello rosso, che voglio fare memoria: il sangue delle vittime. Per favore ricorda che la Regina Elisabette non è stata un residuo del colonialismo. Ne è stata parte attiva.

... e quest'altro di Cronache Ribelli, progetto divulgativo di rinnovamento della narrazione storica che racconta la storia delle soggettività oppresse.

Di fronte alla morte di Elisabetta II chi, come Ascanio Celestini, ha espresso delle critiche nei confronti del cordoglio mediatico unanime è stato oggetto di una feroce campagna di accuse.
Francamente, oltre a esprimere solidarietà ad Ascanio per gli attacchi ricevuti, ci sembra interessante analizzare questo fenomeno di santificazione collettiva che investe personaggi come Elisabetta.
Elisabetta II è stata una persona di potere. Qualcuno, coraggiosamente, in mezzo al mare magnum di encomi ha ricordato le ombre (per usare un eufemismo) della sua reggenza. In particolare sarebbe bene non dimenticare quando insignì dell’Ordine dell’Impero Britannico Derek Wilford, ufficiale che guidava i paracadutisti britannici nel corso del Bloody Sunday del 1972, quando i soldati di Sua maestà uccisero 14 innocenti civili irlandesi.
Ma più a parte questi eventi, ciò che non ci sorprende ma continua ad allarmarci profondamente è l’empatia e la prossimità emozionale che milioni di persone provano nei confronti di un soggetto con cui banalmente non hanno nulla in comune.
Elisabetta II, anche indipendentemente dalla valutazione che si da della sua reggenza, è una delle ultime persone al mondo a godere della possibilità di accedere per diritto di sangue ad un ruolo istituzionale e agli annessi privilegi. Privilegi che, soprattutto poiché sono stati acquisiti per diritto di nascita, dovrebbero farci quantomeno inorridire.
Insomma la sua vita non ha nulla a che vedere con la nostra, con quella di chi per sopravvivere deve lavorare, spesso duramente e senza tutele e diritti.
Se sentiamo più empatia per la morte di un monarca quasi centenario piuttosto che per chi muore sul lavoro o in mezzo al mare, per chi vive condizioni di indigenza, per chi non ha accesso alle cure, per chi è vittima di violenza poiché appartiene a un gruppo discriminato, per chi sta al nostro fianco nella comunità in cui viviamo, dobbiamo farci delle domande. E soprattutto dobbiamo comprendere quanto la descrizione dei media fanno della realtà, e l’attenzione totalizzante che riservano alle figure di potere, schiacci il nostro immaginario su una posizione precisa. La posizione dei sudditi appunto, magari non più dal punto di vista formale ma sempre e comunque da quello sostanziale.

Riguardo al legame di Elisabetta col colonialismo inglese, qui c'è una serie di tweet che riepilogano gli anni in cui molti Paesi del mondo hanno ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna. Quasi tutte le date sono successive all'ascesa al trono della regina, il 6 febbraio 1952.

mercoledì 14 settembre 2022

Non prendere posizione è già una posizione

Per commentare uno degli argomenti più discussi sui social negli ultimi due giorni – Laura Pausini, ospite di una trasmissione televisiva in Spagna, si è rifiutata di cantare Bella ciao perché «è una canzone politica» – prendo a prestito il post di Pierfrancesco Diliberto in arte PIF, davvero da incorniciare nella sua essenzialità...

... e quello di Lorenzo Tosa, un pochino più articolato.

Negli ultimi decenni Bella ciao è diventata popolarissima per via dei valori fondamentali che trasmette – libertà, pace, solidarietà – ed è stata interpretata da personaggi di ogni nazionalità ed estrazione. Parafrasando una frase che circola nella mia "bolla social" ogni anno in occasione dell'anniversario della liberazione d'Italia, e che è riportata nell'immagine in apertura del post, mi verrebbe da dire che «Bella ciao è divisiva solo se sei fascista». Certo, accusare la Pausini di simpatizzare per l'estrema destra, dimenticando tra l'altro il suo impegno a favore delle persone LGBT, sarebbe a dir poco ingeneroso... però che delusione, Laura!

martedì 13 settembre 2022

Put the glass down!

Questa sera condivido uno short video – dura meno di un minuto – pubblicato da Andrea Giuliodori di EfficaceMente sul suo canale YouTube. Protagonista è un docente che non sono riuscita ad identificare, intento a esporre in lingua inglese ai suoi allievi un'efficace metafora sulla gestione dello stress (a dire il vero ricordavo di averla già sentita da qualche parte, ma trovo che valga davvero la pena di rispolverarla).

Quanto pesa questo biccchiere d'acqua? Melissa, vuoi rispondere tu?
8 once? [tradotto come 220 grammi, mentre volendo essere pignol... ehm, precisi sono 226,796 perché 1 oncia equivale a 28,3495 grammi circa, NdC]
12 once? [340 grammi, approssimazione di 340,194, NdC]
16 once? [450 grammi, approssimazione di 453,592, NdC]
Il peso assoluto del bicchiere non conta. Dipende per quanto tempo lo reggi. Lo reggi per un minuto? Non succede niente. Se lo tengo per un'ora, il braccio inizierà a farmi male. Se lo tengo tutto il giorno, sentirò il braccio paralizzato. Il peso del bicchiere non è cambiato, ma più lo reggo e più diventa pesante. Lo stress e le preoccupazioni della vita sono come questo bicchiere. Se ci pensi per un po', non c'è problema. Se ci pensi un po' di più, comincia a fare male. Se ci pensi tutto il giorno, ti sentirai paralizzato e incapace di fare qualsiasi cosa. Ricordati sempre di appoggiare il bicchiere.

lunedì 12 settembre 2022

Il mansplaining spiegato coi tweet

Stasera condivido un paio di tweet che spiegano in maniera concisa ma efficace cosa sia il mansplaining, ossia «l'atteggiamento paternalistico di alcuni uomini (ma non solo) quando spiegano a una donna qualcosa di ovvio, oppure qualcosa di cui lei è esperta, perché pensano di saperne sempre e comunque più di lei oppure che lei non capisca davvero».

Il primo è della ricercatrice Jessica McCarty.

A un incontro di NASA Earth 10 anni fa, uno studente di post-dottorato maschio bianco mi interruppe per dirmi che non capivo gli "human drivers of fire", che avevo assolutamente bisogno di leggere McCarty et al.
Lo guardai negli occhi, tirai indietro i miei lunghi capelli in modo che potesse leggere la targhetta con il mio nome.
"Sono io McCarty et al."

Il secondo è della docente di psicologia Madeleine Pownall.

È successo! Un revisore mi ha suggerito di familiarizzare con il lavoro di Pownall et al. (2019, 2020) per comprendere meglio il campo 🤪

Per chi non avesse dimestichezza con certe questioni, «et al. (et alii) è usato nelle citazioni bibliografiche, sia nelle bibliografie o nei cataloghi delle biblioteche, sia nelle note a piè di pagina, per riferirsi genericamente senza menzionarli ai co-autori di un'opera collettiva, che reca come esplicito riferimento solo l'autore principale o il primo autore».

[Quando lavoravo in ambito accademico, nel mio dipartimento c'era la convenzione di disporre gli autori dei paper in ordine alfabetico, perciò, avendo il cognome che comincia per L, non avevo praticamente speranza di figurare come prima autrice, ma finivo sempre fra gli et al.]

domenica 11 settembre 2022

La violenza della Storia

Oggi, ventunesimo anniversario degli attentati dell'11 settembre 2001, diversi miei contatti e pagine che seguo hanno condiviso una foto che però è stata nascosta con l'aggiunta della dicitura «Contenuti riservati – Questa foto potrebbe mostrare immagini forti o violente».

Cliccando su Scopri di più si possono ottenere ulteriori informazioni sul perché la foto sia stata coperta...


... mentre cliccando su Vedi la foto si può visualizzare l'immagine, che – a questo punto vai avanti a tuo rischio – era questa qui sotto.

La tristemente nota istantanea del Falling Man, l'uomo che cade: se ne parla brevemente qui su Il Post.

La foto non è violenta perché cruenta, infatti di sangue non se ne vede. Lo è perché mostra in modo quanto mai plastico la disperazione di un uomo che, per sfuggire a una fine atroce dentro la Torre Nord del World Trade Center in fiamme, sceglie consapevolmente una morte non meno terribile ma di sicuro più rapida gettandosi nel vuoto per poi schiantarsi al suolo svariate decine di metri più sotto.