lunedì 23 aprile 2018

E molla 'sta poltrona!


Nel corso della puntata de Le Iene andata in onda ieri sera è stato trasmesso un servizio di Filippo Roma che si apre così:
Lo scorso 4 marzo abbiamo eletto i nuovi membri del Parlamento, ma ora a sedere tra i banchi della Camera e quelli del Senato ci sono alcuni che la poltrona ce l'hanno già, e non la vogliono proprio mollare!
Se non bastasse il semplice ragionamento che nessuno può riuscire a ricoprire adeguatamente due incarichi di responsabilità a meno che i relativi impegni non si sovrappongano in maniera significativa, eventualità a dir poco improbabile, c'è il secondo comma dell'articolo 122 della Costituzione a mettere le cose in chiaro:
Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento [...].
Filippo Roma si è posto una domanda retorica – come faranno a sedere su due poltrone contemporaneamente? – e ha riesumato lo specialissimo premio denominato "secondo culo per la seconda poltrona" (una volta tanto, un pizzico di volgarità ci può anche stare), già conferito in passato a figuri come Renato Brunetta e Vincenzo De Luca, provando a consegnarlo ad alcuni parlamentari-ma-non-solo:
  • Matteo Salvini, consigliere comunale a Milano e senatore
  • Roberto Giachetti, consigliere comunale a Roma e deputato
  • Raffaele Nevi, consigliere regionale dell'Umbria e deputato
  • Mara Carfagna, consigliere comunale a Napoli e vicepresidente della Camera
  • Enrico Aimi, consigliere regionale dell'Emilia-Romagna e senatore
  • Wanda Ferro, consigliere regionale della Calabria e deputata
  • Luciano D'Alfonso, presidente della Regione Abruzzo e senatore
  • Giorgia Meloni, consigliera comunale a Roma e deputata
  • Galeazzo Bignami, consigliere regionale dell'Emilia-Romagna e deputato
Senza contare i ruoli ricoperti da costoro nell'ambito dei rispettivi partiti: in particolare Matteo Salvini è segretario della Lega Nord (inutile far finta di niente, cari i miei "conterronei", il Nord nel nome c'è ancora) e Giorgia Meloni presidente di Fratelli d'Italia.
Essendo la sottoscritta tuttora residente in Abruzzo, anche se quest'anno a votare ho dovuto rinunciare ad andarci a causa del maltempo che stava imperversando al Nord, l'atteggiamento di Luciano D'Alfonso – per il quale la palese incompatibilità tra i due incarichi è documentata in questo articolo – mi indispone particolarmente. Alcuni dei politici approcciati da Filippo Roma gli hanno risposto con un certo savoir faire, altri meno... ma a mio parere il più sgradevole, a pari (de)merito con Salvini, è stato proprio D'Alfonso, che trovandosi davanti il plasticoso sedere ha replicato «Io le assicuro che può fare un ottimo uso lei, per la qualità della sua informazione». Riproponendo così la famigerata equazione "mi dai addosso = fai cattiva informazione" tanto cara a chi è in malafede.

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