mercoledì 31 luglio 2019

Tempo di (pensare alle) vacanze

Se non hai ancora deciso dove andare in vacanza, ti propongo un paio di link che forse ti faranno venir voglia di scoprire, o magari riscoprire se la conosci già, una regione che avrò sempre nel cuore, e che considero ingiustamente sottovalutata come meta turistica: 32 escursioni e gite fuori porta da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita (molte di queste non le ho mai fatte pur avendoci abitato per una vita)... e poi, siccome anche il palato vuole la sua parte (e in Abruzzo ha di che essere soddisfatto), Piatti tipici abruzzesi: 15 specialità da assaggiare dell’Abruzzo “forte e gentile”.
Per quanto mi riguarda me ne andrò da tutt'altra parte; a proposito, in preda all'ansia di non trovare posto ho appena prenotato in una delle primissime strutture che mi davano disponibilità, salvo poi scoprire che ce ne sarebbero state molte altre. Morale della favola: mai ridursi all'ultimo momento! ;-)

martedì 30 luglio 2019

Alla ricerca della perfezione

Il mese scorso – ormai quasi due mesi fa, a dire il vero – ho linkato in un post un articolo che prendeva spunto dalla straordinaria esibizione al corpo libero della ginnasta americana Katelyn Ohashi ai campionati universitari: la sua perfetta esecuzione dell'esercizio è stata premiata dalla giuria con un complessivo 10.0. Un voto che è sinonimo di una pressoché irraggiungibile perfezione, appunto.


Tre settimane fa, leggendo quest'altro articolo – consigliatissimo, a proposito – nel quale lo scrittore Riccardo Gazzaniga racconta la storia della ginnasta rumena Nadia Comaneci, ho visto il video della performance alle parallele asimmetriche che nel 1976 a Montreal le valse il primo dieci nella storia di tale sport.


Decisamente più recente è il video nel quale la giovanissima atleta Sofia Raffaeli dà prova di tutto il suo talento ai campionati italiani di ginnastica ritmica.


Sì, lo so che si tratta di uno sport differente dalla ginnastica artistica... ma tanto la sottoscritta è sempre stata negata sia per l'uno che per l'altro! ;-) E appunto, essendo una tipa perfezionista, mi sono ben guardata dal provare a praticarli. (Sui due anni di danza classica che ho fatto per puro spirito di emulazione, meglio stendere un velo pietoso)

lunedì 29 luglio 2019

Se lo dice un dottore di ricerca...


Quest'oggi ti propongo la traduzione dell'enigma pubblicato da Presh Talwalkar il 16 luglio scorso nel suo blog Mind Your Decisions con il titolo The Viral Equation Breaking The Internet (L'equazione virale che ha "rotto" Internet).
Questa è una cosa divertente di cui parlano tutti. Di solito viene condivisa in una forma come questa:
230 – 220 ÷ 2 = ?
Io dico che fa 120
Un dottore di ricerca in matematica dice che fa 5!
Chi ha ragione?
Apparentemente il problema riguarda l'ordine delle operazioni. Ma se lo analizzi un po' più a fondo, vedrai l'ingegnoso trucco.
E adesso, scorri la pagina un po' più in basso per leggere la soluzione.










































Senza dubbio, la risposta è 120. Molte persone ricordano l'ordine delle operazioni, spesso ricordato dall'acronimo PEMDAS. [Mai sentito nominare prima d'ora... mo' me lo segno! ;-) NdC]
Prima valuta le Parentesi, poi valuta gli Esponenti, quindi valuta Moltiplicazione-Divisione, e infine valuta Addizione-Sottrazione.
Questo significa che calcoliamo prima la divisione. e poi facciamo la sottrazione.
230 – 220 ÷ 2
= 230 – 110
= 120
Se tu erroneamente facessi prima la sottrazione, otterresti la risposta 5.
STRADA SBAGLIATA
(230 – 220) ÷ 2
= 10 ÷ 2
= 5
Quindi, come fa il dottore di ricerca in matematica ad affermare che la risposta è uguale a 5 (cinque)? Devi guardare un po' più da vicino. Il dottore di ricerca in realtà ha detto che la risposta è "5!" (5 fattoriale), poiché il punto esclamativo indica l'operazione di fattoriale!
A cosa corrisponde 5 fattoriale? È il prodotto dei numeri interi da 1 a 5, che è:
5! = 5 × 4 × 3 × 2 × 1 = 120
Perciò, quando il dottore di ricerca in matematica afferma che la risposta è 5!, ciò equivale a dire che la risposta è 120. Quindi in realtà entrambe le risposte sono in accordo, e l'intero meme è un modo intelligente per convincere le persone a parlare di matematica.

domenica 28 luglio 2019

Com'era bella la mia bolla...

Giusto ieri riflettevo sul fatto che quando parlo di politica su Facebook ricevo ben pochi riscontri, mentre un mio post "frivolo" sull'argomento «Legare i capelli può danneggiarli?» ha ricevuto un numero inaspettatamente elevato di commenti.
Ebbene, oggi in un certo senso ho rimpianto tutte quelle volte in cui non mi si "filava" nessuno: ho condiviso l'immagine qua sotto, pubblicata da Matteo Salvini sui suoi profili social...


... affermando che la ritenevo assolutamente indegna del ruolo istituzionale ricoperto dal ministro, tanto più che di fatto giustificava un comportamento illecito da parte delle forze dell'ordine. Ho comunque chiarito che a suscitare la mia pietà è la vedova del carabiniere ucciso a Roma, non certo i suoi assassini, ma non per questo ritengo che costoro vadano trattati come vorrebbe la "pancia" degli italiani che il garantismo non sanno neanche dove stia di casa: semplicemente mi limito ad invocare per i colpevoli la giusta pena, e un trattamento in linea con quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico.
Ebbene, non l'avessi mai fatto. In effetti la maggior parte dei miei contatti che hanno commentato mi ha dato ragione, ma ne sono spuntati fuori tre – uno dei quali avevo già smesso di seguirlo, e ci sarà stato un perché – con argomenti del tipo «Lo st***zo non è Salvini per i suoi tweet, ma l'assassino» (e GAC, comunque non è ammissibile che un rappresentante delle istituzioni usi gli stessi toni di un bimbominkia qualsiasi), «Poverino» (in tono ironico, perché al contrario voleva intendere di non provare alcuna pena per l'accusato bendato e ammanettato) e addirittura «In casi come questo, pur essendo una persona pacifica, razionale e con grande spirito di compassione, sono favorevole alla pena di morte». Io che invece alla pena di morte sono contraria senza se e senza ma, ho eliminato costui dai contatti senza pensarci due volte – tanto già non lo seguivo più – come avevo eliminato stamattina quello dei ripetuti e sarcastici «Poverino».
Di questo passo, lo so, finirò per ritrovarmi in una "bolla" di persone con un modo di pensare simile al mio, e questo di per sé non è positivo... ma tanto ci penseranno i siti di informazione ad aggiornarmi sulla ferocia dei commenti che imperversano là fuori! :-/
P.S.: Concludo segnalando due punti di vista entrambi ugualmente condivisibili, anche se scritti da persone provenienti da contesti a dir poco distanti tra loro: quello di Luca Bizzarri l'altroieri, e oggi quello di Pietro Grasso.

sabato 27 luglio 2019

Notes to Myself

Quest'oggi ti propongo la traduzione di un "pentadecalogo" – si dice così se i "comandamenti" sono quindici, o no? – che avevo visto sotto forma di immagine e salvato dal sito Live Life Happy, anche se adesso non trovo più il link originario.

Note per me stessa:
  1. Vivi in modo autentico
  2. Lavora in modo ambizioso
  3. Scegli il coraggio piuttosto che il comfort
  4. Il denaro mi fa sentire sicura, non felice
  5. Tutti pensano di aver ragione
  6. L'alcol ti fa sentire bene all'inizio e diventa un peso dopo
  7. Preoccuparti significa pregare per il tuo peggior incubo
  8. I lussi materiali sono migliori se limitati
  9. Mantenere basse le aspettative è una buona strategia
  10. Non è mai giusto la prima volta
  11. Chiunque sia vulnerabile è interessante
  12. La maggior parte delle cose ti distrae dalla consapevolezza che sia facile
  13. Fidati di quello che vuoi, non di quello che pensi funzionerà
  14. Le passeggiate emanano ispirazione
  15. Nel tempo miglioro in ogni cosa e lo do per scontato
(Raad Ahmed)
[La traduzione non dev'essermi venuta un granché, del resto anche la versione originale aveva uno stile un tantino insolito... ma spero che il senso possa essere còlto!]

venerdì 26 luglio 2019

In cerca di refrigerio?

Anche oggi prendo spunto dall'insopportabile caldo torrido di questi giorni, che da domani forse ci darà un po' di tregua lasciando spazio a un temporale in grado di far finalmente scendere le temperature... e i fanatici del solleone a oltranza si sentano pure liberi di mandarmi simpaticamente a quel paese, ma sappiano che in tal caso la cosa è reciproca! ;-)
Quando da bambina andavo in spiaggia con la mia famiglia, non vedevo l'ora di buttarmi – dire "tuffarmi" sarebbe quanto mai inappropriato ;-) – in acqua... ma i miei genitori, soprattutto mia madre, erano inflessibili: dovevo aspettare tre ore dopo aver mangiato per non rischiare una fantomatica congestione, e anche se magari a colazione avevo mangiato solo latte e biscotti, non certo un banchetto di nozze, mi toccava pazientare fino alle undici passate per l'agognato bagno in mare. Dovevo diventare adulta per scoprire che quello della congestione era solo un falso mito. Che però ha segnato l'infanzia di tanti! ;-)
Ecco un video nel quale "il nostro amichevole chimico di quartiere" Dario Bressanini spiega in che modo è possibile raffreddare rapidamente le bevande. Il trucco consiste nell'aggiungere a una miscela di acqua e ghiaccio – che garantisce un contatto termico migliore rispetto al solo ghiaccio – del sale, che abbassa il punto di congelamento dell'acqua permettendo di raggiungere temperature di parecchio inferiori allo zero. Così puoi avere in poco tempo la tua birretta bella fresca anziché – bleah – doverti rassegnare a berla praticamente a temperatura ambiente... ma attenzione a non tenerla immersa troppo a lungo, altrimenti quello che otterrai sarà un ghiacciolo alla birra! :-)


Concludo con un bel video rinfrescante che segue il percorso del suggestivo Trenino Rosso del Bernina. Nel periodo invernale, così da dare ancora più refrigerio! ;-)

giovedì 25 luglio 2019

Summer dress code

Ad eccezione di alcune (rare) occasioni speciali, non sono proprio il tipo di fanciulla che non esce di casa se non è "tutta in tiro": niente trucco – già mi alzo fin troppo presto, di anticipare la sveglia anche solo di dieci minuti per un veloce make-up non se ne parla – e dell'abbigliamento mi interessa principalmente che sia comodo e pratico, e solo in secondo luogo che mi faccia fare bella figura. A maggior ragione con questo caldo: vedo ragazze con jeans attillatissimi e tacchi dodici, e sono ben contenta dei miei indumenti freschi e leggeri con sandali Birkenstock! ;-) Se volessi darmi un tono, ma non ne ho nessuna intenzione, farei mia questa vignetta di Silvia Ziche, che comunque trovo molto divertente.


Che dire della composizione del mio guardaroba? Prendendo come punto di partenza questa vignetta...


... direi che:
  • d'accordo, nel mio armadio ci sarà un 40%, e anche di più, di indumenti che non mi capita di indossare da almeno tre anni;
  • che tu ci creda o no, nel mio caso gli acquisti sconsiderati sono piuttosto rari;
  • non ho mai comprato nulla pensando che avrei potuto indossarlo dopo una drastica dieta dimagrante... semmai, mi piange il cuore a dar via i vestiti che quando ero più snella mi stavano un amore, ma che probabilmente non mi entreranno mai più (dovrei fare una cernita, solo che mi manca il coraggio);
  • assolutamente sì, quello che indosso nella vita quotidiana è solo una minima parte del mio guardaroba.

mercoledì 24 luglio 2019

Anto', fa caldo...

Siamo reduci da un mese di giugno torrido che ha fatto rimpiangere a tanti – a me di sicuro – il clima insolitamente novembrino di maggio, poi un breve periodo di relativa tregua... e adesso che è tornato il gran caldo mi sembra il giorno giusto per condividere i contenuti dell'articolo interattivo pubblicato sul sito del New York Times con il titolo How Much Hotter Is Your Hometown Than When You Were Born? (Quanto è più calda la tua città natale rispetto a quando sei nato?).
Man mano che il mondo si riscalda a causa dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo, la maggior parte di noi può aspettarsi di vedere più giorni in cui le temperature raggiungono i 32 gradi centigradi o anche di più. Guarda come è cambiata la tua città natale finora e quanto può diventare più calda.
Quando sei nata, la zona di Fabriano poteva aspettarsi circa 5 giorni all'anno in cui si raggiungevano almeno i 32 gradi.
[Clicca sulle immagini per ingrandirle]
Oggi la zona di Fabriano può aspettarsi in media 23 giorni all'anno a 32 gradi e oltre.
Per quando avrai 80 anni, i modelli mostrano che potrebbero essercene 38, di queste giornate molto calde. L'intervallo probabile è compreso tra i 29 e i 54 giorni.
La zona di Fabriano rischia di avvertire questo caldo in eccesso anche se i Paesi si attiveranno per ridurre le emissioni di gas serra entro la fine del secolo, secondo un'analisi condotta per il New York Times dal Climate Impact Lab, un gruppo di scienziati del clima, economisti e analisti di dati del Rhodium Group, dell'Università di Chicago, della Rutgers University e della University of California, Berkeley. Se i Paesi continuano ad emettere a tassi storicamente elevati, il futuro potrebbe apparire ancora più bollente.
La proiezione futura mostrata qui presuppone che i Paesi ridurranno le emissioni all'incirca in linea con le promesse originali dell'accordo mondiale di Parigi (anche se la maggior parte dei Paesi non sembra sulla buona strada per rispettare tali impegni).
Sulla mappa qui sotto puoi vedere un quadro globale di come i giorni a 32 gradi e oltre potrebbero aumentare entro la fine del secolo.
La zona di Fabriano nel 1960 aveva una media di 5 giorni in cui le temperature salivano a 32 gradi e oltre, e potrebbe aspettarsi di vedere fra i 37 e i 61 giorni molto caldi entro la fine di questo secolo.
Le regioni tropicali già calde possono aspettarsi ancora più caldo in futuro. Jakarta, in Indonesia, nel 1960 poteva aspettarsi in media cinque mesi a 32 gradi. Entro la fine di questo secolo, un simile caldo potrebbe durare per gran parte dell'anno.
Nuova Delhi, che ospita quasi 22 milioni di persone, potrebbe passare da poco meno di sei mesi di caldo a 32 gradi nel 1960 a fino a otto mesi entro la fine del secolo.
Anche in climi più moderati si avvertiranno notevoli aumenti relativi del caldo. Madrid, che nel 1960 aveva una media di 33 giorni ad almeno 32 gradi, per la fine del secolo potrebbe veder raddoppiare o triplicare i giorni così caldi.
Il modo in cui diverse città e regioni affronteranno l'aumento dei giorni a 32 gradi dipende in parte da quanto sono già ben adattate al caldo, ha affermato Kelly McCusker, scienziata del Rhodium Group.
Nel Nordamerica le giornate calde più frequenti disturberanno meno a Phoenix, dove i residenti sono già abituati a temperature molto alte, rispetto a Montreal, dove si stima che il 40% delle famiglie non abbia l'aria condizionata.
Ma conta anche quanto fa più caldo. A Phoenix più giorni a 32 gradi significheranno molto probabilmente anche più giorni a temperature ancora più elevate. (Quest'estate le temperature in città hanno raggiunto i 46 gradi) A Montreal un caldo così torrido molto probabilmente rimarrà raro, anche se i giorni oltre i 30 gradi diventeranno più comuni.
A livello mondiale si è scoperto che le alte temperature aumentano il rischio di malattie e morte, specialmente tra gli anziani, i neonati e le persone con patologie croniche. Anche le popolazioni a basso reddito, che spesso non hanno accesso all'aria condizionata e ad altre tecnologie adattive, hanno maggiori probabilità di risentire del caldo estremo. In America sono in questa situazione anche le persone di colore.
Chi lavora all'aperto è particolarmente vulnerabile alle giornate calde più frequenti, ma il caldo eccessivo ha conseguenze anche per gli operai delle fabbriche al chiuso, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, dove è meno probabile che gli spazi di lavoro siano climatizzati.
Un aumento dei giorni a 32 gradi sarà anche più gravoso nelle regioni umide che in quelle secche.
«Un fattore molto importante per il modo in cui gli esseri umani affrontano il caldo è quanto sia umido», ha affermato la dottoressa McCusker. «Se è anche umido, gli esseri umani non possono far evaporare fisiologicamente il sudore con la stessa facilità, e non possiamo raffreddare efficacemente i nostri corpi».
I dati qui presentati riflettono soltanto le temperature e non tengono conto dell'umidità, il che può rendere pericolose anche temperature meno estreme.
Il gran caldo influisce anche sulla produzione alimentare (compresa la riduzione dei raccolti e della produzione lattiera) e può aumentare la domanda di elettricità. Giornate più frequenti a 32 gradi potrebbero anche aggravare la siccità e il rischio di incendio in alcune regioni.
«Più giorni molto caldi a livello mondiale hanno un impatto diretto e pericoloso sulle persone e sui sistemi da cui dipendiamo», ha dichiarato Cynthia Rosenzweig, capo del Climate Impacts Group presso il NASA Goddard Institute for Space Studies. «Il cibo, l'acqua, l'energia, i trasporti e gli ecosistemi saranno interessati sia nelle città che nel Paese. Gli effetti delle alte temperature sulla salute colpiranno le persone più vulnerabili».
P.S.: La vignetta che apre il post l'ho messa per cercare di alleggerire un po' i toni... ma in effetti c'è ben poco da stare allegri!

martedì 23 luglio 2019

Cieli da mozzare il fiato

D'estate è più probabile che le condizioni atmosferiche favoriscano l'osservazione della volta celeste... ma, a meno che tu non ti spinga a latitudini/altitudini abbastanza estreme, difficilmente riuscirai – anche se te lo auguro – a goderti coi tuoi occhi uno spettacolo paragonabile a quello rappresentato in questi due video di Timestorm Films!


lunedì 22 luglio 2019

I rimpianti di una vita

Quest'oggi mi va di condividere un post pubblicato dall'ex pastore protestante David Hayward sulla sua bacheca Facebook. La religione c'entra sì, ma fino a un certo punto. Di fatto si parla di come dare un senso positivo alla propria vita, qualcosa che dovrebbe stare a cuore a tutti noi.
Aspettando fino a che non è troppo tardi!
Essendo stato un pastore per tanti anni, ho avuto il sacro onore di stare con molte persone mentre morivano.
Quasi tutti avevano dei rimpianti.
Il più grande rimpianto che le persone hanno alla fine della vita è questo (e ciò è confermato dalla ricerca):
Molti pensano che rimpiangeranno le cose che hanno fatto.
No! Piuttosto, si pentono di non aver fatto delle cose.
Io voglio assicurarmi che non rimpiangerò di non aver esplorato la crescita personale e spirituale a mia disposizione.
Questo comporta porre domande, essere disposto a cambiare idea, e diventare più universale nel mio amore.
Ecco il mio consiglio: non aspettare che sia troppo tardi.
Il post di Hayward era corredato da una vignetta dal notevole valore metaforico nella quale il punto esclamativo sul letto di morte affida le sue ultime parole al punto interrogativo.

Rimpiango di non averti ascoltato. Non ti ho mai dato spazio. Non ti ho rispettato. Io... io avevo paura di te. Ora capisco quanto sono stato stupido. Sono veramente dispiaciuto. Mi perdonerai?

sabato 20 luglio 2019

Il giorno in cui tutto sembrava possibile

Il Google Doodle di oggi è un video dedicato al cinquantesimo anniversario dell'allunaggio, con sottotitoli in moltissime lingue, italiano compreso.

50 anni fa, la missione Apollo 11 della NASA cambiò il nostro mondo e le idee di quello che è possibile facendo atterrare con successo degli esseri umani sulla superficie della Luna, e riportandoli a casa sani e salvi, per la prima volta nella storia. Il Doodle video di oggi celebra questo momento di conquista umana facendoci ripercorrere il viaggio verso la Luna e ritorno, narrati da qualcuno con una conoscenza diretta dell'evento epico: l'ex astronauta e pilota del modulo di comando Apollo 11 Michael Collins.
Ed ecco la spettacolare Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri con il titolo Tranquility Base Panorama (clicca per ingrandirla, ma ocio che son quasi nove mega!)...


... e la traduzione della relativa spiegazione.
Il 20 luglio 1969 il modulo lunare Eagle dell'Apollo 11 toccò in modo sicuro il suolo lunare. Esso atterrò vicino all'angolo sud-occidentale del Mare Tranquillitatis della Luna, in un punto di atterraggio chiamato Base della Tranquillità. Questa veduta panoramica della Base della Tranquillità è stata costruita a partire dalle foto storiche scattate dalla superficie lunare. All'estrema sinistra l'astronauta Neil Armstrong proietta una lunga ombra con il Sole alle sue spalle e l'Eagle che riposa a circa 60 metri di distanza (AS11-40-5961). Egli si trova vicino al bordo del cratere Little West, del diametro di 30 metri, che si vede qui sulla destra (AS11-40-5954). Inoltre, in primo piano è visibile la parte superiore della fotocamera destinata a scattare immagini stereo dettagliate della superficie lunare.

venerdì 19 luglio 2019

Una FAQ semiseria, anzi per niente seria


Quest'oggi mi diverto a tradurre dall'inglese la foto virale di un volantino tratta da chissà dove. Purtroppo alcuni giochi di parole funzionano solo in lingua originale... e se poi ti metti a spiegarli è la fine! ;-)
Domande e risposte sulla gravidanza
D: Dovrei avere un bambino dopo i 35 [sottinteso anni, NdC]?
R: No, 35 bambini sono sufficienti.
D: Sono incinta di due mesi, adesso. Quand'è che si muoverà il mio bambino? [In inglese move, oltre a muoversi, vuol dire anche traslocare, andare a vivere da solo, NdC]
R: Con un po' di fortuna, subito dopo aver finito il college.
D: Qual è il metodo più affidabile per determinare il sesso di un bambino?
R: Il parto.
D: Mia moglie è al quinto mese di gravidanza, ed è talmente lunatica che a volte è irrazionale in maniera estrema.
R: Allora, quale sarebbe la domanda?
D: La mia istruttrice del corso pre-parto dice che non è dolore quello che sentirò durante il travaglio, ma una pressione. Ha ragione?
R: Sì, nello stesso modo in cui un tornado potrebbe essere chiamato corrente d'aria.
D: Qual è il momento migliore per farsi fare un'epidurale?
R: Subito dopo aver scoperto di essere incinta.
D: C'è qualche motivo per cui devo stare in sala parto mentre mia moglie è in travaglio?
R: No, a meno che la parola "alimenti" [nel senso di assegno di mantenimento del coniuge separato, NdC] significhi qualcosa per te.
D: C'è qualcosa che dovrei evitare quando mi riprendo dopo il parto?
R: Sì, una gravidanza.
D: Devo organizzare un baby shower? [Così è chiamato il tradizionale festeggiamento con il quale, negli Stati Uniti, si accoglie la futura nascita di un bambino; la battuta gioca sull'altro significato di shower, ossia doccia, NdC]
R: Non se cambi il pannolino del bambino molto velocemente.
D: Il nostro bambino è nato la scorsa settimana. Quand'è che mia moglie ricomincerà a sentirsi e ad agire in modo normale?
R: Quando i figli saranno al college.
P.S.: Casomai te lo stessi chiedendo... no, non sono incinta! ;-)

giovedì 18 luglio 2019

Storie da non ripetere

Giornata bella piena, oggi: pur avendo lavorato da casa, ho avuto un gran daffare e mi sono stressata persino di più rispetto a quando vado in ufficio, con tanto di straordinari destinati ahimè a non essere riconosciuti... quindi, prima di spiaccicarmi sul letto, ho giusto il tempo e la forza – nonché la banda... È da stamattina che il computer di lavoro sta uploadando l'impossibile! – di condividere un veloce spunto di riflessione tratto dal blog Eliminiamo l'Apostrofo...


... e che fa il paio con questa vignetta in circolazione da un bel po' sui social.

mercoledì 17 luglio 2019

Addio Maestro, ci mancherai

Oggi, a un mese esatto dall'arresto cardiaco che l'aveva colpito, ci ha lasciati lo scrittore Andrea Camilleri. E sebbene la notizia non mi abbia colta affatto di sorpresa, mi sento triste e affranta quasi come se fosse venuto a mancare uno di famiglia, una specie di nonno burbero ma tanto saggio. Senza contare che stiamo parlando pur sempre dell'autore di cui ho letto di gran lunga più libri, in pratica tutti i romanzi con protagonista il commissario Montalbano; gli ultimi tre li ho comprati proprio di recente, e conto di approfittare delle prossime ferie d'agosto per leggerli, e tornare a immergermi in quello stile unico e inconfondibile, senza dubbio non esente da imperfezioni, ma avvincente come pochi.
Mi piace sperare che il Maestro abbia lasciato al suo editore Sellerio qualche altro manoscritto – si fa per dire, visto che essendo ormai praticamente cieco i testi li doveva dettare – oltre a Riccardino, l'episodio conclusivo delle avventure di Montalbano, che è pronto ormai da anni e di cui puoi leggere il primo capitolo su Vigata.org, definito da Camilleri stesso «L'unico sito legato a me e da me in parte autorizzato».
In conclusione rendo omaggio a Camilleri condividendo alcune vignette a lui dedicate su Facebook.

(questa, di Giancarlo Covino, è la prima che ho visto, e ho capito subito cos'era accaduto)
(di AntonioCabras)
(di GLMart - Giuseppe La Micela)
(di Massime Divine, che secondo me rende piuttosto bene lo stato d'animo con cui se n'è andato il Maestro, anche se mi pare che cabasisi si scriva con una b sola)

martedì 16 luglio 2019

Il dado misterioso

Oggi ti propongo l'enigma pubblicato giovedì scorso da Presh Talwalkar nel suo blog Mind Your Decisions con il titolo How To Solve Amazon’s Mystery Dice Interview Question (Come risolvere la domanda da colloquio di Amazon sul dado misterioso; anche se non c'è una spiegazione, immagino che questa sia una delle domande alle quali dovresti essere in grado di rispondere per poter sperare di essere assunto dal colosso dell'e-commerce).
Ti vengono dati un dado normale e un dado con tutte le facce in bianco. (Ciascun dado ha sei facce ed è ugualmente probabile che mostri ciascun faccia)
Contrassegna il dado con le facce in bianco usando i numeri da 0 a 6 in maniera tale che, quando lanci i due dadi, la somma dia ciascun numero intero da 1 a 12 con uguale probabilità.
Puoi usare un numero più di una volta, oppure non usarlo affatto, quindi potresti contrassegnare le facce così: 1, 2, 3, 4, 4, 5. Ma devi contrassegnare tutte e sei le facce del dado in bianco.
Per leggere la soluzione, non devi far altro che scorrere la pagina un po' più in basso.










































Quando si lanciano due dadi a sei facce non truccati, ci sono 6×6 = 36 risultati ugualmente probabili. Nel nostro caso un dado ha le facce da 1 a 6, e vogliamo determinare le facce del dado misterioso. Disegniamo quindi una tabella 6×6 per rappresentare i possibili esiti e somme.
Vogliamo che i risultati siano le somme da 1 a 12, che devono essere ugualmente probabili. Quindi ciascuna somma deve comparire in 36/12 = 3 riquadri.
Il dado misterioso può essere contrassegnato con i numeri da 0 a 6. L'unico modo in cui possiamo ottenere una somma pari a 12 è se entrambi i dadi mostrano un 6. Quindi il dado misterioso deve necessariamente avere tre facce contrassegnate con il 6, in maniera tale che abbiamo tre somme pari a 12.
Seguendo una logica simile, l'unico modo in cui possiamo ottenere una somma pari a 1 è se facciamo 0 + 1 = 1, il che significa che il dado misterioso deve avere tre facce contrassegnate con lo 0. Quindi possiamo provare a contrassegnare il dado con 0, 0, 0, 6, 6, 6.
Completiamo le somme rimanenti:
Eccezionalmente abbiamo tre somme di ogni numero da 1 a 12. Come per magia siamo arrivati alla soluzione!
La soluzione è contrassegnare il dado misterioso con 0, 0, 0, 6, 6, 6.
Dopo esserci arrivato un po' a intuito, Presh propone di usare un altro approccio più sistematico e rigoroso, basato sulle funzioni generatrici di probabilità, che può essere utile per risolvere anche altri problemi. Ma stasera non mi va di complicarmi la vita... Se sei interessato, vai a leggertelo da te! ;-)

lunedì 15 luglio 2019

Mantenere la calma? È una parola!

Ecco alcune simpatiche varianti del meme Keep Calm che ho trovato online.


(Sì, proprio quel Furio lì)


(Modo di dire abruzzese il cui significato è spiegato qui)


(Questa poi mi si addice particolarmente, specie in questo periodo così stressante che vedo le agognate ferie come un miraggio!)
Riguardo alla versione originale...

Keep Calm and Carry On (in italiano "Mantenete la calma e andate avanti") fu uno slogan prodotto dal governo britannico nel 1939 agli albori della seconda guerra mondiale, con lo scopo di invogliare la popolazione a mantenere l'ottimismo e non farsi prendere dal panico in caso di invasione nemica. Esso tuttavia non fu mai usato, e a motivo di ciò era scarsamente noto. [...]
Il poster fu riscoperto nel 2000 e da allora è utilizzato da compagnie private come tema per pubblicizzare una vasta gamma di prodotti. La sua diffusione nei social network, in varie forme che ne hanno spesso stravolto il senso, ne ha incrementato la popolarità.

domenica 14 luglio 2019

Le due facce della stessa medaglia

Venerdì scorso è stata una giornata frenetica tra giri per fare le analisi, poi di corsa al lavoro uscendo più tardi del solito in modo da recuperare il ritardo, e giusto il tempo di fare un salto a casa per darmi una rinfrescata e andare col mio lui a San Siro per assistere al mio secondo concerto dei Muse, nonché il primo all'aperto (qualche anno fa sarei dovuta andare allo Stadio Olimpico di Roma, poi il progetto andò a farsi benedire per ragioni che non amo ricordare). Che dire? Uno spettacolo fantasmagorico nel vero senso della parola... e non rimpiangerò mai abbastanza di aver scelto dei posti laterali rispetto al palco per spendere meno: da lì tutte le meravigliose invenzioni visive che arricchivano il sound potentissimo della band inglese ho potuto godermele solo di sguincio. Ci vorrebbe una recensione... ma non mi sento in grado di scriverla, quindi mi limiterò a condividere un link.
Dopo una serata tanto impegnativa – del resto non ho più vent'anni... mi sa che mi collocavo nettamente al di sopra dell'età media del pubblico – ci è voluto un weekend di assoluto relax per riprendermi. Stasera torno a postare, ma solo per condividere alcuni memi dedicati all'eccezionale grandinata che mercoledì scorso si è abbattuta su Pescara – si è parlato all'unanimità di chicchi grossi come arance – facendo danni a non finire alle auto (oltre a svariati feriti per fortuna non gravi). La mia famiglia ha abitato a Pescara per decenni, senza aver mai avuto a disposizione un garage, ma non ricordo che le nostre macchine abbiano mai riportato la benché minima ammaccatura da grandine.
Da un lato c'è il punto di vista di chi farà i soldi riparandoli, quei danni...


... mentre l'immagine qua sotto l'ha condivisa un mio amico assicuratore, facendo ciao ciao al cosiddetto rapporto sinistri/premi.


Per la giornata di ieri era stata diramata un'altra allerta meteo, e gli abruzzesi si sono affrettati a proteggere le loro vetture come meglio potevano. Ma alla fine, per fortuna, nulla di fatto.

giovedì 11 luglio 2019

Non credere a tutto quello che vedi su internet!

Ieri pomeriggio su Facebook mi sono imbattuta in questo video; in esso si vede il volto dell'attore Jim Carrey riprodurre con una fedeltà impressionante le espressioni del collega Jack Nicholson nel cult movie Shining. È vero che c'era scritto deepfake, ma essendo all'oscuro del significato di questo termine ho dato per scontato che il comico canadese, il cui talento è fuori discussione, si fosse divertito a "imitare" il collega nei minimi dettagli (qualcosa di simile, ma senza arrivare a cotanta perfezione, l'ha fatto Rami Malek impersonando Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody).
E invece no, se c'è qualcuno che si merita un sacco di complimenti in questo caso non è Carrey, bensì il videomaker slovacco noto come Ctrl Shift Face, il quale ha sostituito digitalmente la faccia di Nicholson con quella di Carrey con una tale precisione che secondo me soltanto un occhio fino – nonché poco incline a lasciarsi ingannare – può accorgersi del trucco. La summenzionata tecnica deepfake «viene utilizzata per sovrapporre immagini o video esistenti su altre immagini o video, con effetti talmente realistici che la tecnica deepfake è considerata particolarmente controversa perché viene utilizzata anche per realizzare falsi video a luci rosse di celebrità, revenge porno o addirittura fake news» (via Movieplayer.it).
Qui sotto il video originale...


... al quale nella tarda serata di ieri ha fatto seguito un secondo episodio.


Come scrive lo stesso autore nella descrizione del suo canale YouTube, «Do not believe everything that you see on the internet ok?» («Non credere a tutto quello che vedi su internet, ok?»).
Se ritieni che la bravura di Crtl Shift Face meriti di essere supportata finanziariamente, puoi dare il tuo contributo su Patreon.

mercoledì 10 luglio 2019

Se non puoi tenerlo, non prenderlo!

Estate, tempo di ferie... e come ogni anno si rinnova una piaga tipica di questo periodo: tanta, troppa gente, prima di partire per le agognate vacanze, abbandona il proprio "amico a quattro zampe" non sapendo come sistemarlo.
Contro questa deprecabile usanza – che tra l'altro sarebbe anche reato – condivido alcuni moniti, grosso modo in ordine crescente di severità.


(da Il mio cane è Leggenda)


(da Fotografie Segnanti, dove le foto pubblicate non contano tanto in sé e per sé, quanto accompagnate da una didascalia)
Infine, ecco un video che ho trovato sul blog di Eliminiamo l'Apostrofo. La storia raccontata magari è un tantinello forzata, ma indubbiamente efficace!


P.S.: Anche a me piacerebbe tanto adottare un cane, magari un bel pastore abruzzese, ma siccome sono consapevole che non sarei in grado di garantirgli l'attenzione e le cure che merita ci ho rinunciato. È un ragionamento così complicato da fare...?!

martedì 9 luglio 2019

La più gigantesca fake news della storia?!

Stamattina in un gruppo Facebook del quale faccio parte si parlava di un post del blog di Ivo Mej ospitato sul sito de Il Fatto Quotidiano, con il titolo: Insomma, sulla Luna ci siamo stati o no?. L'autore arriva subito al dunque: la sua personale opinione è che «no, sulla Luna non ci saremmo mai potuti andare con la tecnologia degli anni 60, tant’è vero che non riusciamo ad andarci neanche oggi». Non contento, Mej prosegue presentando a sostegno di ciò un documentario del famigerato Massimo Mazzucco, e prendendosela con «Il principale debunker e avversario da sempre di Mazzucco», «il solito Paolo Attivissimo, di nome e di fatto nel tentare di intorbidire le acque della vicenda lunare». Ovviamente il Disinformatico si è sentito chiamato in causa, e ha riepilogato in un post l'accaduto, compresa la discussione innescata da questo suo tweet.
Chiedo a @petergomezblog se intende rettificare le falsità scritte da @ivomej a proposito degli allunaggi sul @fattoquotidiano .
Se ha dei dubbi sugli allunaggi, chieda pure, che so, a @astro_luca o @AstroSamantha o @astro_paolo. O all’ @ASI_spazio.
Mi mancano le parole adatte per commentare la risposta di Peter Gomez, direttore della versione elettronica del quotidiano:
No è un blog ospitato. Non condivido l’opinione, ma è innocua. Se negasse l’AIDS o l’Olocausto non sarebbe stata ospitata. Ma se uno dice io non credo all’allunaggio è libero di farlo. Altrimenti chi è ateo dovrebbe pretendere rettifiche da a chi parla di Dio o di miracoli.
Lo sbarco sulla Luna, del quale ricorre proprio questo mese il cinquantesimo anniversario, sarà uno dei temi trattati al CICAP Fest, in programma a Padova dal 13 al 15 settembre prossimi.
Ma prima ancora, il 18 luglio alle ore 21, non dimenticare di sintonizzarti su Focus TV (Canale 35), perché il summenzionato Paolo Attivissimo, insieme a Massimo Polidoro, condurrà uno speciale dedicato ai "complotti lunari": qui sotto puoi vedere il trailer.


P.S.: L'immagine che apre il post rappresenta la confutazione in chiave umoristica di uno degli argomenti più cari ai lunacomplottisti. :-)

lunedì 8 luglio 2019

Stetv a la cas che fa lu call!

L'altroieri dalla pagina Facebook L'abruzzese fuori sede ho appreso la triste notizia della scomparsa di Giustino La Rovere. Magari il suo nome non ti dirà nulla, e devo ammettere che io stessa, pur avendone parlato in un post a gennaio scorso, fino a due giorni fa lo conoscevo solamente come "GiusHtino di Chieti" (Giustino è un nome di battesimo piuttosto comune nel capoluogo teatino, essendo quello del santo patrono). In Abruzzo era diventato un idolo in seguito alla diffusione virale di uno spezzone del telegiornale regionale in cui, intervistato in occasione del Memorabile Nevone del Dodici, dispensava perle di saggezza del tipo «La neve l'ha semBre fatto» e «Stetv a la cas» (che probabilmente in queste giornate torride avrebbe riformulato come «Stetv a la cas, lu call l'ha sembre fatto»). Ecco qui sotto Giustino stesso con indosso un maglione "celebrativo"; a ricordarlo così è stato il giornalista Rai Nino Germano.

domenica 7 luglio 2019

Le diversità di vedute ai tempi dei social

L'altro giorno un mio "facciamico", che per comodità chiamerò X, ha pubblicato un post per rendere noto che un altro "facciamico", chiamiamolo Y, non soltanto l'aveva rimosso dagli amici, ma l'aveva pure bloccato, senza un motivo apparente. A dimostrazione di ciò allegava lo screenshot di un'app tipo Unfriend Finder, senza premurarsi di occultare il nome e cognome di Y.
In realtà altro che senza motivo, secondo me Y una ragione per non vedere più X di buon occhio poteva avercela eccome. Poco tempo prima X aveva condiviso su Facebook il link a un post del proprio blog nel quale diceva la sua sul caso Sea-Watch 3: opinioni in larga misura discordanti da quelle di Y, che si era espresso chiaramente al riguardo sulla sua bacheca, e che così deve aver optato per una drastica "pulizia contatti". Ironicamente X pubblicando il link al post aveva esordito come segue: «1) Un buon modo per farmi togliere dai contatti. 2) Una occasione per confrontarsi in modo costruttivo»
Per quanto mi riguarda, sebbene la mia opinione sull'argomento sia decisamente più simile a quella di Y che a quella di X, non ho preso alcun tipo di "provvedimento" contro quest'ultimo; negli ultimi tempi sto facendo largo uso del provvidenziale "Smetti di seguire" nei confronti di "facciamici" inaspettatamente filo-leghisti, ma in questo caso non ho ritenuto di dover arrivare a "tanto". Comunque non posso di certo biasimare Y per aver deciso diversamente. Non mi sento invece di essere altrettanto indulgente nei confronti di X, che in un certo senso ha esposto alla "gogna social" (accusa da lui respinta) l'ex amico (pure nella cosiddetta "real life"), senza che quest'ultimo avesse modo di venirlo a sapere – a meno che qualche amico comune non glielo abbia riferito – né tantomeno potesse chiarire, in pubblico o tramite messaggio diretto, le ragioni della propria scelta.

sabato 6 luglio 2019

Please (don't) visit Abruzzo!

Questo fine settimana lo sto trascorrendo in Abruzzo, e colgo l'occasione per condividere alcuni video tali da rendere giustizia alla bellezza di una regione che come meta turistica non viene assolutamente apprezzata quanto meriterebbe (ma forse è meglio così, almeno si evitano invasioni devastanti! ;-) ).
L'Altopiano delle Cinquemiglia visto dal drone.


Il risveglio della Bella Addormentata.


(Non avevo mai capito prima d'ora perché la Majella venisse chiamata così, ma qua grazie agli effetti speciali si vede perfettamente!)
In una vecchia puntata di Crozza nel Paese delle Meraviglie il comico Maurizio Crozza decantava le meraviglie paesaggistiche... del Tibet? Macché, dell'Abruzzo! (dal minuto 7:00 circa)


Per concludere, da qualche mese sul muretto nei pressi della Nave di Cascella a Pescara sono riportate le parole che Pier Paolo Pasolini scrisse nell'estate del 1959 in un reportage sulla città adriatica.

Pescara è splendida. Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri. Giungo all’ora del tramonto, della grande, frenetica passeggiata prima di cena. Chiedo a un uomo anziano dov’è un albergo. Lui si fa in quattro, vuol salire sulla macchina, col figlio, per accompagnarmi. Mi dice subito: ‘Eh anche lei come tutti, vedrà! Quando uno viene una volta sulla spiaggia di Pescara, ci ritorna! Ecco, vede, adesso va fino in fondo a questa strada. Prima della rotonda c’è un’aiuola, dove è segnata con fiori la data di oggi’. E’ commosso, difronte a tanta grazia, a tanto lusso. Sì, infatti, ecco lì dei fiori rossi e viola a segnare la data di oggi, uno dei grandi giorni dell’estate, della città. Il lungomare è un fiume di gente, elegante, bella, abbronzata, massiccia. Afferro al volo delle frasi, nel frastuono del passeggio. Ecco un romanetto tosato come Caligola: ‘…s’è fatta il padre, poi un fratello, e poi gli altri tre fratelli…’. E un veneto, in compagnia di amici e di ragazze: ‘Sapete perché i galli, quando cantano, tirano il collo?’. E una signora, probabilmente milanese: ‘Non so, magari in America, in Australia…’.

venerdì 5 luglio 2019

Vivere dietro le sbarre

Quando qualcuno viene colto in flagranza di reato, è naturale augurarsi che finisca in galera. Se il crimine è particolarmente odioso, come le violenze contro i bambini, i più intransigenti – per usare un eufemismo – auspicano addirittura la pena di morte, che per quanto mi riguarda non ammetto in nessun caso. Se invece si tratta di un "semplice" omicidio, ci si limita a invocare una pena adeguata: esemplare in tal senso il caso – del quale si è tornati a parlare proprio in questi giorni – di Antonio Ciontoli, condannato in appello a soli cinque anni di reclusione per l'omicidio colposo di Marco Vannini, fidanzato della figlia Martina. Una pena giudicata dall'opinione pubblica decisamente troppo mite, soprattutto per via della ricostruzione dell'accaduto che è emersa.
A tal proposito, capita a fagiuolo il link a un articolo che personalmente non mi ha convinta fino in fondo, ma che comunque mi ha fatto riflettere: Il carcere non va invocato: va abolito.
La galera non sempre – per non dire quasi mai – è un luogo di vera redenzione: non di rado chi viene rilasciato torna a dedicarsi al crimine come e più di prima. Ma ci sono delle eccezioni: ho letto la lettera in cui Roberto Formigoni, l'ex presidente della regione Lombardia condannato (a suo dire ingiustamente) a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione, racconta la sua esperienza di detenzione nel carcere di Bollate, e devo ammettere che, anche se non ho mai nutrito particolare stima o simpatia per quell'uomo, e dubito che cambierò opinione in modo drastico sul suo conto, sono rimasta favorevolmente impressionata dalle sue parole.

giovedì 4 luglio 2019

Tutto quello che condividiamo

Quest'oggi condivido un video dal titolo What happens when we stop putting people in boxes (Cosa succede quando la smettiamo di mettere le persone in una scatola, nel senso di etichettarle con un pregiudizio che ci impedisce di instaurare un rapporto aperto ed equilibrato). Mi sembra davvero edificante, soprattutto di questi tempi in cui si tende sempre di più a guardare con ostilità chi è diverso, percependolo quasi sempre ingiustificatamente come una minaccia per l'integrità del proprio rassicurante angolino di mondo. Peccato per quel paio di riferimenti alla Danimarca, avrei preferito un messaggio più universale... ma sarebbe stato pretendere troppo dallo spot di un'emittente televisiva danese! ;-)


Ecco la traduzione del testo e del parlato.
Cosa succede quando ci "disinscatoliamo" l'un l'altro [la traduzione letterale di unbox sarebbe togliere dalla scatola, ma così mi ricordava fin troppo un'altra espressione dai risvolti tutt'altro che positivi, NdC]
È facile mettere le persone in una scatola. Ci siamo noi, e ci sono loro. Le classi sociali elevate, e quelli che tirano avanti. Quelli di cui ci fidiamo e quelli che cerchiamo di evitare. Ci sono i nuovi danesi e quelli che sono sempre stati qui. La gente di campagna e quelli che non hanno mai visto una mucca. Quelli religiosi e quelli sicuri di sé. Ci sono quelli con cui condividiamo qualcosa e quelli con cui non condividiamo nulla.
«Benvenuti. Sto per farvi alcune domande oggi. Alcune di queste potrebbero essere un po' personali, ma spero che risponderete onestamente. Chi in questa stanza era il buffone della classe? Chi sono dei patrigni/matrigne?...»
E poi improvvisamente... ci siamo noi. Noi che crediamo nella vita dopo la morte. Noi che abbiamo visto gli UFO. E tutti noi che amiamo ballare. Noi che siamo stati vittime di bullismo, e noi che abbiamo fatto i prepotenti con gli altri. E poi ci siamo noi, i fortunati che hanno fatto sesso nella settimana appena trascorsa. Noi che abbiamo il cuore spezzato, noi che siamo follemente innamorati. Noi che ci sentiamo soli. Noi che siamo bisessuali, e noi che riconosciamo il coraggio degli altri. Noi che abbiamo trovato il senso della vita, e noi che abbiamo salvato delle vite.
E poi ci siamo tutti noi, che amiamo la Danimarca.
Quindi forse ci sono più cose che ci uniscono di quanto pensiamo.

mercoledì 3 luglio 2019

Loro sì che hanno capito le donne!


Oggi ti propongo due citazioni che spesso vengono messe una di seguito all'altra e attribuite entrambe a William Golding, lo scrittore britannico premio Nobel autore de Il signore delle mosche. La seconda parte, in realtà, è una citazione dello scrittore Erick S. Gray dalla quale in genere viene omessa l'ultima frase... alterando a mio avviso non poco lo spirito che l'autore intendeva darle! ;-)
Penso che le donne siano sciocche ad aspirare a essere uguali agli uomini, loro sono di gran lunga superiori e lo sono sempre state.
(William Golding)
Qualunque cosa tu dai ad una donna, lei la migliorerà.
Se le dai dello sperma, lei ti darà un bambino.
Se le dai un'abitazione, lei ti darà una casa.
Se le dai del cibo, lei ti darà un pasto.
Se le dai un sorriso, lei ti darà il suo cuore.
La donna moltiplica e ingrandisce ciò che le viene dato.
Quindi, se le dai schifezze, sii pronto a ricevere un sacco di m***a!
(Erick S. Gray)

martedì 2 luglio 2019

Things you can't unsee

Il logo della casa automobilistica Toyota ce l'hai presente, no? Eccolo qua sotto.


Forse però non hai mai fatto caso – quando l'hanno fatto notare a me sono rimasta esterrefatta – che quel logo è fatto in maniera tale che ciascuna lettera del nome TOYOTA si possa ritrovare al suo interno.


Sul sito dell'agenzia Run Design viene spiegato che quel logo è denso di significati simbolici...
I due ovali sovrapposti al centro rappresentano il rapporto e la fiducia tra l’azienda e i suoi clienti, mentre l’ovale che lo circonda rappresenta l’espansione globale del marchio Toyota.  Il logo, inoltre, raffigura anche il volante di un’auto. Anche lo spazio negativo nel logo vuole rappresentare i “valori infiniti” della società.
... ma sinceramente tutto questo non mi elettrizza tanto quanto la scoperta che il nome sia "nascosto" nel logo. Per la serie "things you can't unsee", ovvero cose che, una volta notate, non potrai mai più smettere di vedere! Alla ricca galleria pubblicata da Bored Panda aggiungo un'ultima immagine...


... e a questo punto sarei pronta a scommettere che avevi tanti anni quanti ne hai oggi! Giusto? ;-)

lunedì 1 luglio 2019

Sì, c'è ancora chi ci crede...

Una parte non trascurabile dei commenti che ricevo su questo blog è costituita da spam, se non addirittura phishing, che provvedo scrupolosamente a eliminare. Alcuni di questi commenti di spam promuovono rimedi "miracolosi" contro il malocchio, le corna, la sfiga in amore e quant'altro... ma trovo a dir poco ironico che il commento qua sotto [dal quale ho cancellato tutti i riferimenti espliciti all'incantatore/incantatrice, per cui se ti interessa la faccenda dovrai rivolgerti altrove, mi spiace ;-) ]...
Mi piacerebbe condividere la mia testimonianza a voi tutte le persone in questo blog. Mi chiamo Clara ma non sono un vero nome per motivi di sicurezza. Mi sono sposato con mio marito circa 2 anni fa, iniziamo ad avere problemi a casa come smettiamo di dormire nello stesso letto, litigando per le piccole cose che torna sempre a casa a tarda notte, bevendo troppo e dormendo con altre donne fuori dalla mia non ho mai amo ogni uomo nella mia vita tranne lui. lui è il padre di mio figlio e non voglio perderlo perché abbiamo lavorato così duramente insieme per diventare ciò che siamo oggi. Qualche mese fa ora ha deciso di vivere me e il bambino solo per sapere la ragione, essere una madre single può essere difficile a volte e quindi non ho nessuno a cui rivolgersi e mi è stato spezzato il cuore. ho chiamato mia madre e le ho spiegato ogni cosa, mia madre mi ha parlato della prete africana chiamata ****, di come l'ha aiutata a risolvere il problema tra lei e mio padre, ne sono rimasto sorpreso perché in realtà sono rimasti senza l'un l'altro per tre e mezzo anni buoni ed è stato come un miracolo per me come sono tornati a vicenda. Sono stato diretto al sacerdote da mia madre, e gli spiego tutto, quindi mi promette di non preoccuparmi che farà un incantesimo e farà tornare le cose alla normalità e così tanto innamorato, e mi ha anche detto che un altro Lo spirito femminile che controllava mio marito, la signora usava il fascino voodoo per mio marito, mi disse che il mio problema sarebbe stato risolto entro 4 giorni se io credessi. Ho detto OK, mi ha diretto tutto ciò di cui abbiamo bisogno per fare entrambi in Africa e anche qui nel mio paese, quindi mi ha lanciato un incantesimo e dopo due giorni il mio amore è tornato chiedendomi di perdonarlo, e sono così felice ora, questo è il motivo per cui ho deciso di condividere la mia esperienza con ogni corpo che ha avuto tale problema a contattare gentilmente il sacerdote **** il grande incantatore sulla sua email Id: *************@*****.*** oppure puoi leggere più di lui su *************.
... trovo a dir poco ironico, dicevo, che il commento di cui sopra sia comparso in calce al post C'è ancora chi crede alla magia?.
I commenti che mi lasciano maggiormente delusa, comunque, sono quelli di chi mi scrive, in genere in inglese, «Davvero interessante, complimenti, ottimo lavoro, continua così»... e poi alla fine piazza i suoi link promozionali, che con l'argomento del post non c'azzeccano un accidente. :-/