martedì 28 aprile 2020

Ricongiungersi coi congiunti

L'altroieri Giuseppe Conte ha annunciato che a partire dal 4 maggio gli spostamenti finora consentiti soltanto nel proprio comune di residenza verranno ampliati all'intera regione, ma per potersi muovere bisognerà comunque rientrare in quattro motivazioni: «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute» e – novità rispetto alla fase 1 – «si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti». Immediatamente sui social è scoppiata la polemica: state dicendo che mi è consentito far visita alla prozia che non vedo da vent'anni – e ci sarà un perché – ma non posso andare a trovare il fidanzato/la fidanzata solo perché il nostro rapporto non è legalmente riconosciuto?! Ben presto dal governo è arrivato un chiarimento sul termine "congiunti": «Sono persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, anche se non formalizzati sul piano giuridico». Siccome l'ottimismo non è il mio forte, mi aspetto che molti finiranno per approfittare di cotanta "manica larga", essendo impensabile pretendere che chiunque verrà fermato dalle forze dell'ordine dimostri di essere in viaggio per far visita a un "congiunto", e andranno in giro a farsi gli affari propri in barba al DPCM. C'è solo da sperare che di lì a un paio di settimane non ci ritroveremo punto e daccapo dal punto di vista dei contagi... :-(
Quest'oggi riesumo dal mio archivio alcuni link che mi ricordano il periodo in cui ero fidanzata a distanza con un uomo conosciuto online [vabbè, la storia è molto più bella e appassionante di quanto potrebbe sembrare da questa estrema sintesi, ma stasera non mi va di raccontarla, magari in futuro... o forse anche no ;-)]. Ci vedevamo all'incirca un fine settimana ogni tre, una volta "laggiù" da me e l'altra "quassù" da lui, finché dopo un paio d'anni di questa estenuante tiritera non presi la decisione di traslocare la mia vita e il mio futuro in queste nordiche lande. :-)

Nessun commento:

Posta un commento