venerdì 3 aprile 2020

Nell'epoca dello smart working

Oggi per me si è conclusa la sesta settimana consecutiva di lavoro da casa... che non è sinonimo di smart working, anche se l'azienda per cui lavoro, una multinazionale statunitense, lo chiama così.
Stasera condivido alcune immagini che ho raccolto sui social riguardo allo smart working (o "smart worki", copyright Giuseppe Conte).






Le ultime due vignette le avevo già condivise su Facebook in un paio di quelle sporadiche – fino a due mesi fa – occasioni in cui ho chiesto di poter lavorare da casa per vari motivi. All'epoca ero abbastanza entusiasta dell'esperienza, mentre adesso che mi tocca farlo non per mia scelta mi rendo conto di quanto alla lunga possa essere stressante. Questa pandemia ci sta offrendo l'opportunità di guardare con occhi diversi la nostra vita di prima... e quando (e se) potremo tornare a viverla appieno, sono convinta che lo faremo con maggiore consapevolezza, godendoci di più aspetti che finora sottovalutavamo o davamo per scontati.
P.S.: Sono perfettamente conscia di essere molto fortunata a poter lavorare da casa, senza essere costretta a recarmi in ufficio mettendo a rischio la mia salute, né a dover bruciare settimane di ferie o... peggio.

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