domenica 1 marzo 2020

È stato un febbraio davvero interminabile!


La spiegazione dell'Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri, 29 febbraio, con il titolo Julius Caesar and Leap Days (Giulio Cesare e i giorni bisestili) chiarisce per benino il criterio di adozione degli anni bisestili... ma siccome l'immagine in sé – la foto di un'antica moneta romana recante l'effigie di Giulio Cesare – non mi sembrava granché interessante, l'ho sostituita con questa vignetta di Silvia Ziche! ;-)
Nel 46 a.C. Giulio Cesare riformò il sistema dei calendari. Basato sui consigli dell'astronomo Sosigene di Alessandria, il calendario giuliano includeva un giorno bisestile ogni quattro anni per tener conto del fatto che un anno terrestre dura leggermente di più di 365 giorni. In termini moderni, il tempo impiegato dal pianeta per orbitare attorno al Sole una volta è di 365,24219 giorni solari medi. Quindi, se gli anni del calendario contenessero esattamente 365 giorni, ci sarebbe uno sfasamento rispetto all'anno terrestre di circa 1 giorno ogni 4 anni, e alla fine il mese di luglio (che prende il nome dallo stesso Giulio Cesare) cadrebbe durante l'inverno nell'emisfero settentrionale. Adottando un anno bisestile con un giorno in più ogni quattro anni, l'anno di calendario giuliano si sfasa molto meno. Nel 1582 papa Gregorio XIII approvò l'ulteriore aggiustamento secondo cui i giorni bisestili non dovrebbero cadere negli anni che finiscono con 00, a meno che non siano divisibili per 400. [Infatti il 2000 è stato bisestile, te lo ricordi?, mentre ad esempio il 1900 non lo fu, NdC] Il calendario gregoriano è quello ampiamente utilizzato oggi. Naturalmente, l'attrito mareale nel sistema Terra-Luna rallenta la rotazione terrestre e allunga gradualmente il giorno di circa 1,4 millisecondi al secolo. Questo significa che non saranno necessari giorni bisestili come oggi... tra circa 4 milioni di anni. [Ma tanto dubito fortemente che la faccenda ci riguardi! ;-) NdC]

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