martedì 24 marzo 2020

Coltiva l'amore che vive in te

L'altroieri Wikiquote mi ha proposto come aforisma del giorno una citazione tratta dalla Prima lettera ai Corinzi scritta da Paolo di Tarso, meglio noto come San Paolo apostolo. Sebbene la conoscessi già, l'ho apprezzata talmente tanto da volerne condividere su Facebook un frammento un pochino più esteso.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.
Anche se il concetto di carità è legato al cattolicesimo, trovo che questo messaggio abbia un grande valore intrinseco a prescindere dalla religione... tanto è vero che un mio "facciamico", definitosi non cristiano ma vicino al buddismo, ha commentato ricordandomi il racconto del maestro zen e dello scorpione, che è abbastanza naturale associare alle parole di San Paolo.
Un maestro zen vide uno scorpione annegare in uno stagno e decise di trarlo in salvo. Quando lo fece, lo scorpione lo punse. Per effetto del dolore, il maestro lasciò l'animale che di nuovo cadde in acqua in procinto di annegare. Il maestro tentò di tirarlo nuovamente fuori dall'acqua e l'animale lo punse nuovamente.
Un giovane discepolo che vide la scena gli si avvicinò e gli disse:
– Scusate, maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall'acqua, lo scorpione vi punge?
Il maestro gli rispose:
– La natura dello scorpione è di pungere, e questo non cambierà la mia che è di aiutare.
Allora il maestro rifletté e, con l'aiuto di una foglia, tolse lo scorpione dall'acqua e gli salvò la vita, poi, rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
– Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Purtroppo gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli viene offerto. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene o smettere di abbandonare l'amore che vive in te. Gli uni perseguono la felicità, gli altri lo creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è ciò che sei, mentre la tua reputazione è solo ciò che gli altri pensano di te. Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere.

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