martedì 13 ottobre 2020

No vaccini, no party!

Da stamattina non si parla d'altro che del DPCM varato oggi e contenente le nuove misure anti-COVID rese necessarie dall'andamento dei contagi che sta tornando a crescere in modo preoccupante. Uno dei punti più discussi, prendendo a prestito le parole dello stesso presidente del consiglio Giuseppe Conte, è questo:
Obbligo di mascherine, ma dobbiamo migliorare i comportamenti anche nelle abitazioni private: dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti e vi invitiamo a limitare il numero di ospiti non più di sei e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose. Ma non manderemo la polizia nelle case.

Come ho accennato l'altro giorno, la cosa mi tange assai poco, ma molti vivono questo "invito" come un'inaccettabile ingerenza nelle loro sacrosante libertà personali.

I memi sull'argomento stanno spuntando come funghi sui social: eccone alcuni.



Due giorni fa il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite a Che tempo che fa da Fabio Fazio, è stato talmente "incauto" da lasciar intendere che, in caso di assembramenti nelle case private, si aspetta che i vicini "facciano la spia" («ci saranno segnalazioni», le testuali parole). Lì per lì, essendo cresciuta con in testa la cantilena «Chi fa la spia non è figlio di Maria», ho provato un senso di disagio, lo ammetto. Ma poi ho riflettuto: come mai è considerato lecito se non doveroso denunciare altri tipi di situazioni, dalle risse ai droga-party, mentre nel caso in cui tu venga a sapere che i tuoi vicini si sono riuniti in gran numero – comportamento che d'istinto è più facile considerare umanamente accettabile, in effetti – mettendo però a rischio la salute di tutti i convitati, sei un infame a segnalarli?

In effetti ci si potrebbe anche provare, a risolvere la questione in modo tranquillo, andando a suonare alla porta dei vicini e sussurrando «Mi rincresce farvi notare che il vostro comportamento viola le direttive anti-COVID». In un mondo ideale ci si sentirebbe rispondere «Ha ragione, mi scusi, dico subito ai miei ospiti che è meglio che vadano». Ma siccome il mondo in cui viviamo è tutt'altro che ideale, mi sembra assai più probabile una risposta del tipo «Fatti i c***i tuoi!!!». Mediamente gli italiani si saranno anche comportati bene in questi lunghi mesi di pandemia, ma è ormai chiaro che non sempre si può fare affidamento sul senso di responsabilità individuale.

Concludo condividendo pari pari il post di Lorenzo Tosa sull'intervento del ministro Speranza.

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