venerdì 9 ottobre 2020

Distanziamento (a)sociale

Mesi fa sono entrata a far parte del comitato aziendale che tipicamente rimane in carica per un anno e che organizza le iniziative "ludiche" pensate per rafforzare nei dipendenti il senso di appartenenza all'azienda. Con la scarsa intraprendenza che mi ritrovo non ho mai dato un contributo significativo alle attività del comitato, figuriamoci adesso che sono così giù di morale. Ma andiamo avanti.

L'evento clou della mondanità aziendale è sempre stato la Christmas Dinner, che si tiene la settimana prima di Natale in un hotel poco distante dall'azienda. In tempi di COVID ci siamo trovati a discutere se farla anche quest'anno, e in caso affermativo con quali modalità. I più si sono mostrati scettici sulla possibilità che riusciremmo a rispettare il distanziamento sociale.

«Al ristorante ci siamo tornati tutti da quando è finito il lockdown, no?», ha osservato la coordinatrice. E io fra me e me pensavo: sì, ci vado circa una volta alla settimana col mio compagno con il quale convivo, ma ci teniamo a debita distanza dalle altre persone.

«Figuriamoci se ce la faremo a trattenerci dal dare baci e abbracci». Mah, sarà che ho un'indole poco espansiva e ancor meno incline alle affettuosità, tranne con pochissime persone, ma io ci riuscirei senza neanche sforzarmi più di tanto. Mi sa che ero l'unica del comitato caratterialmente predisposta al distanziamento sociale! (E non è che io me ne vanti, sia ben chiaro)

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