venerdì 8 maggio 2020

Guarda in faccia i tuoi fantasmi

Gli spot pubblicitari ai tempi del coronavirus sono un po' tutti accomunati da un melenso approccio "motivazionale" – della serie «tenete duro, se resteremo uniti andrà tutto bene» – che a me personalmente fa venire il latte alle ginocchia. Quello che ti propongo stasera però è un video motivazionale di Josh Shipp che avevo guardato prima che tutto questo avesse inizio, e che trovo realmente di ispirazione per affrontare con fiducia e determinazione le difficoltà che ci troviamo davanti oggi, e quelle che dovremo affrontare domani, evitando che condizionino la nostra vita più del dovuto.

Oh grandioso, un altro discorso motivazionale... [russa] Non mi piace il fatto che la gente mi definisca uno speaker motivazionale, perché questo significa «Oh, fammi indovinare, sei sempre positivo». Ma sta' zitto. [risate]
Questo lo trovo molto divertente. Non so se riuscite a vederlo da dove vi trovate, ma ci sono persone in prima fila che mi guardano sullo schermo. Sono qui!!! Voi applaudite. Loro stanno piangendo. Perché quell'omino ci ha urlato contro? È un elfo arrabbiato. È terribile.
La mia mamma biologica aveva 17 anni quando rimase incinta di me. So che amo scherzare, non sto scherzando. Il giorno in cui nacqui mia madre mi abbandonò in ospedale. Questo significa che io sono un orfano.
Quindi dovete dire «Josh, benvenuto. La tua vita probabilmente sarà stata piuttosto incasinata. La tua vita adesso è determinata da questa sfortunata situazione».
Non sto dicendo che tutti in questa stanza siano stati abbandonati in ospedale, ovviamente no. Non sto dicendo che tutti hanno avuto un'infanzia difficile, ovviamente no. Quello che voglio dire è che tutti noi in questa stanza abbiamo avuto e affronteremo sfide, cose spiacevoli, a volte cose che noi stupidamente causiamo a noi stessi, a volte cose completamente fuori dal nostro controllo causate da altre persone.
All'età di otto anni avevo vissuto in una dozzina di istituti diversi. In un istituto ci vivevano 15 ragazzi dai 5 ai 21 anni di età. Era un posto dove ti mettevano in attesa di capire cosa fare di te. C'era un uomo di 21 anni alloggiato in quella casa che entrò nella stanza in cui mi trovavo e violentò ogni bambino nella stanza. Da bambino di otto anni qual ero, in quell'istante presi una decisione. «Odio me stesso, odio la mia vita. Fanculo. È finita». Ero così arrabbiato, così ribelle perché quest'adulto mi aveva scottato, aveva tradito la mia fiducia, ho pensato: «Non posso fidarmi di nessuno. Non posso far entrare nessuno. Non voglio mai più essere ferito e scottato in questo modo».
Mi curai ingozzandomi di cibo. Questo mi faceva sentire così bene. Ero molto basso, divenni molto sovrappeso. Ogni giorno che andavo a scuola c'era una nuova battuta sulla mia ciccia. Una volta un bambino mi disse: «Ehi Josh, non sei altro che un bambino adottivo stupido, grasso, patetico, teppista, non c'è da meravigliarsi che tua mamma ti abbia abbandonato in ospedale». Ma in quel momento reagii come la maggior parte delle persone: «Sei un idiota. Non sai di cosa stai parlando». Ma segretamente, in silenzio, alle spalle di tutti, quelle parole mi perseguitavano e le ripetevo tra me e me. «E se non fossi altro che un bambino adottivo stupido, grasso, patetico, teppista?». Quindi quello che feci è che non lo dissi a nessuno.
Questo è un problema. Quello che non superi ti indurrà a comportarti male. Se non ci fai i conti, farà lui i conti con te. Avete mai giocato a Mario Bros.? In certi livelli c'era questo stupido fantasma. Odio quel tizio. Pensate al fantasma nella vostra mente come alle sfide che dovrete affrontare, perché quel fantasma vi avrebbe inseguito, vi avrebbe perseguitato, vi avrebbe inseguito fino a quando non aveste fatto questo: voltarvi verso di lui e affrontarlo. Solo allora si sarebbe fermato. Non sarebbe andato via, ma solo allora si sarebbe fermato.
Lo stesso è vero nella vita di tutti i giorni. Non potete fuggire dalle sfide, dalle circostanze, dalle situazioni che dovete affrontare, anche se qualcuno ne sarebbe terrorizzato. Dovete avere il coraggio di voltarvi e affrontarle. Alcuni di voi credono che solo perché avete combinato un disastro, allora siete un disastro. Alcuni di voi credono che solo perché avete fallito, allora siete un fallimento. Alcuni di voi credono che solo perché vi è successo qualcosa di terribile, voi siete terribili. «E se non fossi altro che un perdente, nient'altro che un ciccione, nient'altro che una troia, nient'altro che una persona patetica?». Dateci un taglio con quella merda. Smettete di ascoltarla. Le vostre imperfezioni vi rendono umani. La vostra umanità vi rende influenti. Non fate sì che le parole di qualcuno siano una priorità per voi quando voi per loro siete solo un optional.

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