Ritorno brevemente sulla questione del nuovo codice della strada, e in particolare sulla sospensione della patente per chi risulta positivo all'uso di sostanze stupefacenti anche se le ha assunte in un passato sufficientemente remoto da non essere ormai più in stato di alterazione. Un provvedimento che già mi sembrava insensato, e questa opinione si è rafforzata guardando il video qua sotto che colpisce fin dal titolo, Siamo in un vero e proprio ATTACCO alla DEMOCRAZIA, registrato dall'avvocato Angelo Greco, il quale ha un autentico talento nello spiegare in maniera semplice e chiara questioni di natura giuridica che normalmente metterebbero a dura prova le mie capacità di comprensione.
Ecco la trascrizione del parlato.
Io ancora non riesco a darmi pace, ma... ma dico davvero, eh? Non riesco più a dormirci la notte! Dopo quattro anni a studiare legge e due di tirocinio, e altri venticinque di professione, mai, dico mai, se non nei libri di storia del Ventennio avevo sentito una cosa del genere. Da quando Salvini ha detto «Lucido sì, lucido no, se ti fai una canna io ti punisco lo stesso se ti metti alla guida», io non faccio che pensarci, perché questa frase, ragazzi, è una bomba ad orologeria per i nostri diritti. Perché? Perché il nuovo codice della strada non guarda in faccia a nessuno: sei lucido o no non importa, sei comunque nei guai se guidi dopo aver fumato una canna. È come se un giudice ti dicesse «Colpevole sì, colpevole no, ti butto in galera perché eri sulla scena del crimine», o se il tuo capo ti dicesse «Che tu abbia lavorato bene o male, ti licenzio comunque», oppure un professore che ti dice «Hai copiato o meno? Chi se ne frega, io ti boccio lo stesso». Domani questa stessa frase potrebbe essere declinata in un altro modo, tipo «Sbronzo sì, sbronzo no, siccome tu hai bevuto un mojito tre giorni prima io ti tolgo la patente».
Questa cosa qui, capite, è un macigno sulla nostra democrazia. Il principio che sta alla base di ogni stato democratico che si rispetti è che uno paga solo per quello che fa e solo se questo mette a rischio gli altri, ma qui no: qui il legislatore si arroga il diritto di decidere sulla tua vita basandosi su un suo capriccio, senza che tu rappresenti un vero pericolo per chi ti sta intorno. E poi quell'«IO ti tolgo la patente», non il prefetto o un'autorità pubblica, io politico, è terrificante perché mi ricorda quell'altra frase, «Datemi i pieni poteri». In uno stato democratico, basato sulla tripartizione dei poteri, nessuna istituzione può avere pieni poteri, ma questo lo sa, caro Matteo, solo chi studia diritto costituzionale. Quello che hai detto in pubblico è un pericoloso scivolone verso uno stato di polizia dove il potere decide arbitrariamente, e il povero cittadino deve solo sperare di non trovarsi nel mirino: oggi è per una canna, domani chissà per cos'altro potrebbero venirti a prendere.
È una roba che non si può sentire, che non si può accettare! Questa legge non è solo un attacco a chi fuma uno spinello e poi si mette al volante senza essere pericoloso: è un attacco a tutti noi, alla nostra libertà di essere considerati innocenti fino a prova contraria, ai nostri padri costituenti che scrissero delle norme a garanzia del fatto che nessuno fosse processato se non aveva colpe. È l'inizio di una discesa pericolosa e un precedente, che oggi applicano ai fumatori di canne, ma domani chissà a chi. Questa logica distorta può trasformare chiunque in colpevole. Questa è una questione di libertà, di diritti: volete davvero accettare questo? Ditemi, volete davvero che 77 anni di storia democratica vengano messi sotto i piedi così? Sinceramente sono disposto a difendere chiunque pur di portare la questione alla Corte Costituzionale. Questa è la Legge.
"Questa è la Legge" è il titolo della pagina Facebook e del sito di Angelo Greco, del quale sono curiosa di leggere l'ultimo libro intitolato Fanc**o il successo. Il metodo antimotivazionale per trovare il tuo posto nel mondo.
Concludendo, devo ammettere che non so se e fino a che punto il nuovo codice della strada venga fatto rispettare; riguardo a uno degli aspetti più facilmente verificabili, l'obbligo di indossare il casco alla guida del monopattino elettrico, ne ho visti parecchi di "monopattinisti" che circolavano tranquillamente senza, e oltretutto impegnavano la carreggiata con l'aria di non preoccuparsi troppo della sicurezza propria e altrui.
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