martedì 28 gennaio 2025

Diario di una giornata iniziata male

Caro diario,

la giornata di oggi decisamente non è cominciata nel migliore dei modi. Avevo impostato lo smartwatch per essere svegliata alle 6:00 anziché alle 6:30, avendo preso appuntamento per le 7:00 al CUP del San Gerardo di Monza tramite ZeroCoda per fare le analisi che mi ero fatta prescrivere dal mio medico per indagare sull'inusitata stanchezza degli ultimi tempi. Al risveglio ho trovato il mio compagno ancora a letto che ronfava della grossa: strano, lui di solito si alza non più tardi delle 5:30. L'ho sfiorato, ma non ha fatto una piega. Dopo essere andata in bagno a preparare il campione, ehm, di materiale biologico da portare ad analizzare, sono tornata a svegliare il bell'addormentato. In seguito a ripetute spintarelle all'inizio più delicate poi sempre più vigorose, si è destato e per prima cosa ha guardato l'Apple Watch: caspita, è tardissimo, non l'ho mica sentito vibrare! (Ieri sera era venuto a dormire chissà a che ora, perché era in una call di lavoro con un suo contatto bolognese emigrato oltreoceano)

Faccio la doccia, mi vesto, mi dedico alla mia essenziale routine di bellezza mattutina, do da mangiare ai gatti non senza negar loro una carezzina, e sono pronta per salire in macchina. Punto il navigatore, che stima come orario di arrivo le 7:05. Accidenti, farò tardi! Solo allora realizzo che le altre volte, svegliandomi alle 6:00, l'appuntamento l'avevo preso per le 7:15. Vabbè, mettiamoci in strada e vediamo come va, alla peggio dovrò prendere un altro numerino e aspetterò chissà quanto.

Lungo il percorso mi ritrovo dietro un lentissimo camion della nettezza urbana che riesco a sorpassare solamente dopo centinaia di metri, brucio per un pelo il passaggio a livello le cui sbarre si chiudono subito dopo che l'ho superato, e sbaglio strada tre volte. La prima perché, conoscendo grosso modo il percorso, ho disattivato l'audio del navigatore e lo guardo solo ogni tanto. A un certo punto mi accorgo che mi impone di fare inversione alla successiva rotatoria: cazzarola, alla rotatoria precedente avrei dovuto svoltare a destra e invece ho proseguito dritto, per abitudine, perché è la strada che faccio di solito per andare al lavoro. E ho perso altri tre minuti preziosi...

In prossimità dell'ospedale, nella mia mente si materializza l'immagine della provetta di, ehm, materiale biologico dimenticata in bagno. Un'altra rogna da risolvere, non ci voleva. Complice l'agitazione, la semioscurità e l'asfalto lucido di pioggia, sbaglio strada altre due volte. La prima: mi scordo di svoltare a sinistra per entrare nel parcheggio dell'ospedale. Anche in questo caso una rotatoria mi permette di tornare indietro e di svoltare a destra, non senza essermi dovuta fermare per ben due volte agli attraversamenti pedonali. La seconda: non mi ricordo che per entrare nel parcheggio bisogna prendere l'apposita corsia sulla destra. Faccio inversione, torno alla rotatoria di prima, questa volta i semafori pedonali mi graziano e finalmente imbocco la corsia per entrare nel parcheggio, prendo il biglietto, posteggio quasi in fondo non lontano dall'ingresso tanto di posto ce n'è ancora a iosa, attraverso la strada e mentre entro nel CUP controllo il mio numero: LZ015. Sono quasi le sette e un quarto, oramai l'avranno chiamato.

E invece mi accorgo che campeggia ancora sul display. Mentre mi lancio verso lo sportello 12 con scatto da ventimetrista - sono così fuori forma che non riuscirei mai a correre per cento metri - il numero sparisce dal display e viene sostituito da un altro. L'addetta allo sportello mi vede arrivare, e comunica pazientemente all'utente con il numero appena chiamato che deve attendere un attimo, perché "Vede, è arrivata in ritardo". Presento le impegnative e la tessera sanitaria per regolarizzare la mia posizione, e accenno alla faccenda del campione, ehm, di materiale biologico lasciato a casa. L'addetta mi invita a far presente la questione in laboratorio per vedere cosa si può fare. Così faccio: l'infermiera, dopo aver applicato cinque adesivi su altrettante provette di sangue che mi ha prelevato, mi restituisce il sesto adesivo e mi invita a rivolgermi allo sportello dedicato al ritiro del materiale biologico, dove l'addetta mi consegna una provetta intonsa e l'adesivo dentro un sacchetto di plastica e mi dice di tornare domani dalle 7:00 alle 9:30, senza passare dal CUP, per consegnare la provetta riempita.

Ed era solo l'inizio di una giornata oltremodo stressante. Vabbè, vado a dormire, ché domani mi tocca di nuovo la sveglia alle 6:00...

P.S.: Che te ne pare del font? Ho tratto ispirazione da Un millimetro di meraviglia, dove alle tre vicende parallele e intrecciate che compongono la trama sono associati altrettanti tipi di carattere. Dancing Script mi sembrava adatto per un diario... anche se non sarebbe stato male rispolverare il caro vecchio Gwendalyne's Handwriting! ;-)

2 commenti:

  1. scrivere un messaggio nel tuo blog è un'impresa. questo sarà il terzo che ti scrivo e che non passa.

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    1. Spiacente, mi sono dimenticata di approvare il tuo commento di ieri, ho appena provveduto (e leggerò appena possibile l'articolo che mi hai consigliato). Il fatto è che tempo fa ho dovuto attivare la moderazione dei commenti perché mi arrivava un sacco di spam, ma a questo punto quasi quasi provo a vedere come va senza. :-)

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