sabato 31 agosto 2024

Il cambiamento climatico non esiste, parola di TeleMeloni!

Ieri il mio "facciamico" Stefano Tartarotti, illustratore e fumettista, ha pubblicato la vignetta qui sotto...

... con l'eloquente titolo Se non ne parli, non esiste, accompagnata dal testo seguente.

Un paio di giorni fa durante un servizio del Tg1, l’intervento del fisico del clima, Antonello Pasini è stato bizzarramente tagliato. L’esperto diceva “La presenza persistente degli anticicloni africani, impronta digitale del cambiamento climatico nel Mediterraneo, ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia”
Nel servizio la parte della frase in cui sì faceva riferimento al cambiamento climatico è magicamente scomparsa.
Nel 2024 il fatto che ci siano ancora alcuni governi e relativi telegiornali sulla tv di stato che fanno negazionismo su un fenomeno climatico gigantesco, preoccupante e scientificamente indubbio è davvero incredibile.

Non avevo ancora sentito parlare di questo episodio e Stefano non aveva fornito link, ma è bastata una veloce ricerca sulla base delle informazioni da lui fornite per arrivare ben presto al post di Antonello Pasini – «Sono un fisico che fa ricerca e divulgazione sui cambiamenti climatici», questo è il suo profilo su Facebook – che denunciava l'accaduto.

Ieri il "maltempo" come prima notizia al Tg1 delle 13.30; però...
... non ci crederete, ma la mia frase "La presenza persistente degli anticicloni africani, impronta digitale del cambiamento climatico nel Mediterraneo, ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia" ha subito un taglietto strategico ed è diventata "La presenza persistente degli anticicloni africani ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia".

L'intervento del fisico del CNR si può vedere a partire dal minuto 4:30 circa dell'edizione delle ore 13:30 del Tg1 del 28 agosto.

Andrea mi ha indicato questo video di Matteo Saudino - BarbaSophia che spiega le possibili ragioni di questo vero e proprio negazionismo del cambiamento climatico sui media e in particolare sulla televisione di stato, che è controllata dal governo e che rappresenta ancora la fonte di informazione principale per una quota niente affatto trascurabile della popolazione italiana. In estrema sintesi, combattere efficacemente il riscaldamento globale comporterebbe per tutti noi un certo impegno e dei sacrifici – in termini di ridimensionamento dello stile di vita e riduzione dei consumi non indispensabili – ed avrebbe un costo anche per il governo, che dovrebbe varare misure senza dubbio impopolari. Per questo la soluzione è minimizzare. Poco importa che la stragrande maggioranza della comunità scientifica mondiale sostenga che il cambiamento climatico è un fenomeno reale e dovuto all'azione dell'uomo.

venerdì 30 agosto 2024

Il ritorno dei no-vax

Era da un po' di tempo che mi chiedevo come mai si chiamassero vaccini dei preparati che, a differenza dei farmaci che dovremmo essere abituati a farci somministrare fin dall'infanzia, non istruiscono il sistema immunitario a contrastare virus (es. COVID-19) e batteri (es. tetano), bensì malattie come i tumori. Ieri la dottoressa Alice Rotelli ha chiarito il mio dubbio pubblicando questo post.

È da poco iniziata la fase 1 della sperimentazione di un vaccino a mRNA per il trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule. La fase 1 mira a valutare sicurezza e tollerabilità del farmaco.
Il tumore del polmone non a piccole cellule è il terzo più diagnosticato nel nostro Paese e il primo per mortalità (fonte: rapporto AIRTUM 2023, Associazione Italiana Registri Tumori). È causato principalmente dal fumo di sigaretta e dall'inquinamento.
In questo caso, il vaccino a mRNA prodotto dall'azienda BioNTech, non ha scopo preventivo, bensì TERAPEUTICO: viene cioè somministrato nei pazienti che hanno già avuto una diagnosi di tumore polmonare, con lo scopo di riconoscere dei marcatori tumorali specifici e combattere così le cellule che li presentano.
Viene chiamato "vaccino" perché di fatto istruisce il nostro sistema immunitario a riconoscere e combattere una neoplasia, come fanno i vaccini comuni nei confronti di virus e batteri.
Alla sperimentazione al momento partecipano 7 Paesi, per un totale di 130 pazienti con tumore polmonare in diverse fasi (iniziale, avanzata, metastatica, recidivante). Per il primi risultati, dovremmo pazientare circa un anno e mezzo. Nel frattempo, cerchiamo di PREVENIRE il tumore NON FUMANDO, che è la cosa migliore.

Manco a farlo apposta, la dottoressa si è imbattuta in due post pubblicati da un tizio – che, da quel che sono riuscita a scoprire cercando il suo nome e cognome (quest'ultimo sembra piuttosto raro), dovrebbe essere un politico veneto, e per giunta medico no-vax radiato dall'ordine...

... e quindi stamattina si è sentita in dovere di ritornare sulla questione con un nuovo post.

Ho spiegato ieri il perchè le nuove terapie a mRNA per il trattamento dei tumori vengono chiamate "vaccini".
Non è così difficile da capire.
Sono chiamate "vaccini" perché, di fatto, istruiscono il nostro sistema immunitario a riconoscere e a combattere una neoplasia, come fanno i vaccini comuni nei confronti di virus e batteri.
Se volete, qui trovare un approfondimento sull'immunoterapia oncologica.
Credo che continuare a mettere in discussione tali concetti e vederci l'ennesimo complotto "per abbindolare la gente" sia malafede e pericolosa disinformazione per il singolo cittadino e la salute pubblica.
A questo punto, per COERENZA, i novax dovrebbero rimanere fedeli alle loro convinzioni ed affermazioni: se troveranno una cura efficace per i tumori e se loro si ammaleranno, mi aspetto che la rifiutino.
Troppo comodo infangare, gettare discredito sulla ricerca scientifica, circuire la povera gente e poi affidarsi ai trattamenti validi ed efficaci.

giovedì 29 agosto 2024

Papa Bergoglio contro i cristiani solo a parole

Quando ieri sera al telegiornale ho sentito che Papa Francesco, nel corso dell'Udienza Generale da Piazza San Pietro, aveva affermato «Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono», ammetto che il mio primo pensiero è stato: ohibò, quelli della destra di governo, paladini della cristianità a parole ma nei fatti lassamo perde, si sentiranno punti sul vivo!

Ecco uno stralcio più ampio delle parole del pontefice.

Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro, soffre con loro, piange e spera con loro. Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono. [...] c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave. [...] Il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia, il monito "Non molesterai il forestiero né lo opprimerai" [Esodo 22,20, NdC]. [...] In quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci, e ce ne sono purtroppo. [...] Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato, [...] lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui.

E una reazione è arrivata tra gli altri dal direttore del quotidiano La Verità – un nome, una menzogna – Maurizio Belpietro, il quale ha scritto un editoriale dal titolo Bergoglio manda all'inferno chi vuol bloccare i migranti, richiamato anche in prima pagina, nel quale ricorda che «la sua Chiesa finanzia persino indagati come Luca Casarini [indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, NdC] perché portino qui i clandestini. E gli fornisce pure la barca appoggio. Chissà che ne pensano i fedeli» (la lettura del testo integrale è riservata agli abbonati, e io non rimpiango affatto di non esserlo).

I fedeli, se sono autenticamente tali, ne penseranno tutto il bene possibile, perché conoscono alla perfezione il brano del Vangelo secondo Matteo (25,31,46) che riporto qui di seguito.

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".

mercoledì 28 agosto 2024

Che brutta fine, Antone'...

In questi giorni si sta discutendo parecchio circa l'inqualificabile comportamento del cantautore Antonello Venditti, del quale quando ero adolescente consumai letteralmente la musicassetta della raccolta Gli anni '80, nei confronti di una ragazza disabile durante un concerto a Barletta. A questo proposito, mi tocca tornare sulla questione del "separare l'artista dalla persona" di cui ho parlato qualche giorno fa, perché oggi lo scrittore Salvatore Savasta ha pubblicato un post che mi ha dato da pensare. Il succo del discorso è racchiuso nella frase «Per me, l'autore e l'opera sono inseparabili: se non apprezzo l'autore per la sua condotta, mi risulta impossibile apprezzare la sua arte».

La vicenda ha generato memi a profusione, tra i quali questo qua sotto mi pare uno dei più efficaci.

Faccio notare che la persona ritratta palesemente non è Venditti, bensì il comico Corrado Guzzanti che oltre vent'anni fa ne fece una memorabile imitazione nel corso della trasmissione L'ottavo nano, interpretando una sgangherata canzone in tipico stile "vendittiano" intitolata Grande Raccordo Anulare.

La notizia ha varcato i confini nazionali, e... indovina un po'? Il sito del quotidiano spagnolo ABC ha scelto, per illustrare l'articolo dal titolo Un músico italiano imita e insulta a una niña discapacitada en uno de sus conciertos: «Los niños especiales deben aprender a educarse» (Un musicista italiano imita e insulta una ragazza disabile in un suo concerto: «I bambini speciali devono imparare l'educazione»), proprio un'immagine del "finto" Venditti, come dimostra l'immagine qui sotto.

Lo screenshot non l'ho fatto io, ma quando ho aperto il link oggi pomeriggio ho visto coi miei occhi la foto sbagliata, mentre in un secondo momento in redazione sono evidentemente corsi ai ripari sostituendola con una imagen archivo corretta. La cosa comunque non è sfuggita allo stesso Corrado Guzzanti, che su Instagram ha riportato l'episodio nelle stories di oggi: prima lo screenshot dell'articolo originario...

... poi quello dell'articolo di HuffPost Italia che raccontava l'accaduto definendo quella di Venditti una "gaffe", il che mi sembra solo un pallido eufemismo.

martedì 27 agosto 2024

Coincidenze? Io ci credo!

Un mio contatto sui social mi ha fatto notare che tra due notizie di oggi c'è un nesso al quale non avevo proprio pensato.

La prima è quella del ritorno degli Oasis: dopo anni di rapporti a dir poco burrascosi, la band dei fratelli Liam e Noel Gallagher farà 14 concerti tra Regno Unito e Irlanda nell'estate del 2025. Ecco qui sotto un'improbabile ma divertente immagine ispirata alla reunion.

[Casomai non li avessi riconosciuti, i volti sono quelli del presidente di Italia Viva Matteo Renzi e del segretario di Azione Carlo Calenda]

La seconda riguarda il portiere polacco Wojciech Szczesny, che al termine dello scorso campionato non ha rinnovato il contratto con la Juventus dopo sette stagioni; a quanto pare il suo stile di gioco non era gradito al nuovo allenatore Thiago Motta.

Oggi il portiere 34enne ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato in un toccante post su Instagram del quale riporto qui di seguito la traduzione.

Ho lasciato Varsavia, la mia città natale, nel giugno del 2006 per unirmi all'Arsenal con un sogno: vivere di calcio.
Non sapevo che sarebbe stato l'inizio di un viaggio lungo una vita.
Non sapevo che avrei giocato per i più grandi club del mondo e rappresentato il mio paese 84 volte.
Non sapevo che non solo avrei vissuto di calcio, ma che il calcio sarebbe diventato tutta la mia vita.
Non ho solo realizzato i miei sogni, sono arrivato dove la mia immaginazione non avrebbe nemmeno osato portarmi.
Ho giocato al massimo livello con i migliori giocatori della storia senza mai sentirmi inferiore.
Ho stretto amicizie per la vita, creato ricordi indimenticabili e incontrato persone che hanno avuto un impatto incredibile sulla mia vita. Tutto ciò che ho e tutto ciò che sono lo devo al meraviglioso gioco del calcio...
Ma ho anche dato al gioco tutto quello che avevo. Ho dato al gioco 18 anni della mia vita, ogni giorno, senza scuse. Oggi, anche se il mio corpo si sente ancora pronto per le sfide, il mio cuore non c'è più. Sento che adesso è il momento di dedicare tutta la mia attenzione alla mia famiglia, alla mia fantastica moglie Marina e ai nostri due splendidi figli Liam e Noelia.
Per questo ho deciso di ritirarmi dal calcio professionistico.
La fine di un viaggio è un momento di riflessione e gratitudine.
Ci sono molte persone che dovrei ringraziare in questo momento, ma cercherò di farlo personalmente con ognuna di loro. Ma a voi, i tifosi, devo un ringraziamento speciale per essere stati con me in questo viaggio. Per il supporto e le critiche, per l'amore e l'odio, per essere la parte più bella e romantica del calcio. Senza di voi, niente di tutto questo avrebbe senso! Grazie!
Ora, ogni storia ha una fine, ma nella vita ogni fine è un nuovo inizio.
Solo il tempo potrà dire cosa mi porterà questo nuovo percorso. Ma se gli ultimi 18 anni mi hanno insegnato qualcosa, è che niente è impossibile e, credetemi, sognerò in GRANDE!

Hai colto il nesso di cui parlavo? I figli di Szczesny – per scriverlo giusto devo sempre fare copia&incolla – si chiamano Liam e Noelia, ed è quindi lecito sospettare che il portiere sia fan dei fratelli Gallagher. Certo, è ben strano che per annunciare il suo ritiro abbia scelto proprio il giorno in cui è stata ufficializzata la reunion degli Oasis. Magari un complottista ne dedurrebbe chissà quali trame oscure... ma io mi limito a trovarla una coincidenza assai curiosa. :-)

[Il titolo del post scimmiotta una frase tipica del fantomatico Adam Kadmon]

lunedì 26 agosto 2024

Quando manca l'essenziale

All'inizio del mese raccontavo di aver firmato per l'abrogazione della legge sull'autonomia differenziataa quanto pare il traguardo delle cinquecentomila firme è già stato superato, ma meglio abbondare – osservando comunque che la concreta attuazione della legge sarebbe stata tutt'altro che semplice: condizione necessaria tra le altre è stabilire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), cioè definire su molte questioni essenziali per la vita quotidiana delle persone (scuola, sanità, trasporti, assistenza sociale eccetera) quale sia il servizio minimo che lo Stato deve garantire ovunque. Solo di recente mi sono imbattuta in questo post pubblicato mesi fa – ma dubito che nel frattempo la situazione sia cambiata granché, di sicuro non in meglio – su LinkedIn da Fondazione GIMBE...

Ogni anno GIMBE fotografa lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale analizzando la spesa per la salute in Italia e le determinanti della crisi di sostenibilità della sanità pubblica.
Il 10 ottobre 2023 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica è stato presentato il 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN): interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure.
Sono queste le parole chiave che definiscono un SSN ormai al capolinea e che condizionano la vita quotidiana delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche meno abbienti.
Sostieni la campagna SalviamoSSN e tutte le attività connesse. La tua donazione ci permette di continuare a batterci per un servizio sanitario pubblico equo e universalistico, scopri come qui.

... condividendo quest'altro post di Will Media che riporta dati forniti proprio da Fondazione GIMBE.

I livelli essenziali di assistenza (LEA) rappresentano i servizi e le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini, senza costi o con un contributo economico tramite il pagamento di un ticket.
L'adempimento delle Regioni viene valutato annualmente dal Ministero della Salute, che utilizza la griglia LEA: uno strumento di valutazione composto da 34 indicatori che riguardano attività di prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera.
Secondo l'ultimo rapporto della Fondazione GIMBE, che ha di recente modificato i parametri di valutazione, nel 2021 solo 11 Regioni hanno rispettato gli standard LEA richiesti. L’area della prevenzione e quella ospedaliera risultano quelle con il maggior numero di Regioni inadempienti.
Questi inadempimenti si riflettono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sono un forte indicatore di disuguaglianza territoriale e sociale.
Il diritto alla salute deve essere garantito in modo uguale su tutto il territorio nazionale. E proprio per muoversi in questa direzione, il Governo, nella Legge di Bilancio 2024, ha approvato lo stanziamento di 3 miliardi di euro per la sanità e, in particolare, per il recupero delle liste d'attesa.

[Mi sono permessa di eliminare hashtag e link che reputavo superflui, ma se desideri approfondire puoi seguire i link ai post originari]

domenica 25 agosto 2024

Quell'inconfessabile tentazione di darmi malata

Domani mi tocca tornare al lavoro, dopo poco più di due settimane in cui mi sono rilassata e svagata molto meno di quanto avrei voluto, e ho sofferto tantissimo il caldo; purtroppo, poiché il mio compagno aveva pochi giorni di ferie a disposizione, ho dovuto accantonare il desiderio di andare da qualche parte in montagna, al fresco.

Stasera condivido un paio di contenuti che hanno a che fare proprio con il rientro al lavoro. Il primo è un post della dottoressa Alice Rotelli.

I BENEFICI DELLE VACANZE... O FORSE NO?
Le ferie e le vacanze sono un momento fondamentale per ricaricare le energie, cambiare aria, rilassarsi, distrarsi, scoprire posti nuovi e anche divertirsi.
È appurato e dimostrato da diverse ricerche come la nostra felicità aumenti progressivamente nel periodo delle vacanze, con un picco all'ottavo giorno circa.
Ma per quanto riguarda i benefici al rientro delle ferie? Che succede al nostro stato d'animo?
Uno studio dell'Erasmus University, condotto su 1.530 individui olandesi, ha analizzato il grado di felicità di 974 vacanzieri rispetto a 556 persone che invece sono rimaste a casa.
Le domande del test sottoposte ai vacanzieri vertevano sulla loro felicità prima e dopo un viaggi e dalle risposte è emerso che vi sia un grado più elevato di felicità prima del viaggio, legato alla fase dell'aspettativa. In generale, però, risulta che NON vi sia una differenza tra la felicità post-viaggio dei vacanzieri rispetto ai non vacanzieri. Solo un viaggio di vacanza particolarmente rilassante parrebbe aumentare ulteriormente la felicità dei vacanzieri al rientro.
Quindi, in conclusione, torniamo tutti musoni e i benefici dati dalla vacanza magicamente spariscono al momento del rientro.
Mai una gioia, insomma. 🥲
Fonte dello studio: Vacationers Happier, but Most not Happier After a Holiday, pubblicato sulla rivista Applied Research in Quality of Life, Volume 5, pages 35–47, 2010

Il secondo è un post, o meglio un carosello di immagini, pubblicato su LinkedIn da Factanza Academy.

ECCO COME AFFRONTARE LA SINDROME DA RIENTRO
Nessuno ha ancora capito come, ma ci siamo già lasciati alle spalle la grigliata di Ferragosto. D'improvviso, l'ANSIA: devo riprendere con studio, formazione e lavoro!
Ecco alcuni consigli (non scontati) su come tornare alla routine senza rischiare un esaurimento nervoso.
Small start, but start
Al rientro è fondamentale non sovraccaricarsi troppo di task o impegni. In queste settimane ci siamo rilassati (si spera) ed è normale che i nostri livelli di produttività siano calati.
Cercate di realizzare delle to-do list veramente essenziali in cui inserirete massimo 5 compiti (i più importanti, duh) da portare a termine entro fine giornata.
Più organizzate, più avrete la situazione sotto controllo
Google Calendar è il nostro migliore amico quando si tratta di dare un senso alle nostre giornate.
Possiamo inserire direttamente le task principali e spuntarle a fine giornata.
Fate batching!
Ba...che??
BATCHING: ovvero raggruppare tutte le attività simili e svolgerle tutte insieme in un limitato lasso di tempo.
Esempio: puoi bloccare nel calendario degli slot per dedicarti alla scrittura, oppure dedicare mezz'ora al giorno per rispondere alle mail. L'obiettivo è evitare il multitasking, il vero nemico della concentrazione.
2 minuti, solo 2
Se un'attività richiede meno di 2 minuti per essere completata, falla subito. Non rimandare!
Questo ti aiuterà a ridurre il carico mentale e a sentirti più organizzato.

A proposito, nei giorni scorsi ho iniziato il corso sulla gestione del tempo e dell'attenzione del quale avevo parlato qui, e ho già completato – in verità abbastanza superficialmente, quindi ci dovrò tornare – cinque moduli su otto, ma sono molto fiduciosa sul fatto che con l'aiuto di Massimo Polidoro riuscirò a migliorare il mio approccio nei confronti del lavoro... e anche della vita in generale! :-)

[L'immagine che apre il post è tratta da 21 Funny Back to Work Memes That Will Make That First Day Back a Little Less Dreadful pubblicato su Winkgo. E non è un caso che io abbia scelto proprio quella...]

sabato 24 agosto 2024

Il ritorno di una voce straordinaria

Anni fa ero un tantino fissata col repertorio della cantante canadese Céline Dion, e da qualche parte ho ancora parecchi dei suoi CD (!)... poi col tempo l'ho persa di vista; sapevo dei suoi residency show a Las Vegas e della scomparsa del suo amato marito e padre dei suoi tre figli, oltre che produttore, René Angélil, di 26 anni più anziano di lei, nel 2016.

L'8 dicembre 2022 la cantante ha diffuso dei video in inglese e in francese per spiegare di essere costretta ad annullare i concerti in programma nei mesi successivi poiché era impegnata a riprendersi dalla rara malattia neurologica che le era stata diagnosticata, la cosiddetta sindrome dell'uomo rigido.

A sorpresa il 26 luglio scorso Céline Dion si è esibita, nel corso della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi, in un'interpretazione impeccabile e da brividi dello struggente Hymne à l'amour di Édith Piaf.

Devo ammettere che non avevo idea di quanto fosse grave la patologia di cui soffre la cantante, finché l'altroieri non ho guardato il documentario Io sono: Celine Dion su Prime Video. Fin dall'inizio Céline confessa quanto le pesi non poter più fare la cosa che ama di più e che le riesce meglio, cantare, davanti al suo pubblico, ma purtroppo le sue condizioni non glielo permettono. E alla fine la cantante viene ripresa in preda a un violento attacco di spasmi che lascia lo spettatore senza fiato.

Per questo a posteriori mi fa ancora più piacere che Céline Dion sia tornata a dar prova del suo enorme talento, e le auguro di cuore di stare sempre meglio e di incantare ancora a lungo noi fan con la sua voce straordinaria.

venerdì 23 agosto 2024

Morti di serie A e di serie B

In questi giorni si è parlato molto della lussuosa imbarcazione lunga 56 metri affondata vicino a Palermo con 22 persone a bordo in circostanze ancora da chiarire; oggi è stato recuperato il corpo dell'ultima persona dispersa, Hannah Lynch, figlia 18enne del ricchissimo imprenditore Mike Lynch anch'esso morto nel naufragio, portando a 7 il bilancio definitivo delle vittime.

Comunque si è discusso parecchio anche di un altro aspetto collaterale. Quando finisce nei guai un panfilo con a bordo dei ricconi si fa di tutto per soccorrerli e recuperarli vivi o morti, mentre quando affonda un barcone carico di migranti la solfa è ben diversa: la stragrande maggioranza delle vittime rimane senza nome, con il mare come tomba, destinata a diventare cibo per i pesci. A tal proposito condivido il post di Luca Paladini...

I corpi annegati in mare sono una tragedia, sempre.
I corpi annegati in mare si devono recuperare, sempre.
I corpi annegati in mare hanno un nome, sempre.
Sempre.
Persino quando non sono milionari.

... il link all'articolo La tragedia del Bayesian e i migranti dei barconi: quando la pietà è selettiva pubblicato su Famiglia Cristiana, e la vignetta di Mauro Biani che puoi vedere qui sotto.

[Per l'immagine che apre il post si ringrazia Satiraptus]

giovedì 22 agosto 2024

Il "mistero" delle code in autostrada

Lunedì scorso, sulla strada del rientro a casa, abbiamo trovato un bel po' di traffico. Non guidavo io – ho paura a guidare in autostrada, figuriamoci in condizioni difficili, e ne ho ben donde visto che anni fa sull'A14 a momenti ci lasciavo le penne – bensì il mio compagno, che sbottava in continuazione a ogni improvvisa decelerazione: «Ma perché rallentano?! Non c'è niente lì davanti!!!». Sarà il caso di fargli leggere questo post di CuEnews.it, network di siti dedicati all'informazione e alla divulgazione scientifica, dove CuE sta per Close-up Engineering.

Gli ingorghi stradali sono un problema universale che affligge le grandi città di tutto il mondo, indipendentemente dal loro sviluppo economico o dalla qualità dei trasporti pubblici, specialmente durante le vacanze estive o invernali. Mentre si è soliti pensare che i rallentamenti siano causati da eventi specifici come semafori, incidenti o restringimenti di carreggiata, molti studi rivelano che una parte significativa del traffico può essere attribuita alle cosiddette "code fantasma".
Questi rallentamenti, infatti, si verificano senza una causa apparente e sono il risultato di piccole variazioni nel comportamento di guida individuale, come il non mantenere una velocità costante o seguire troppo da vicino il veicolo precedente. Questa dinamica è stata confermata da esperimenti che dimostrano come, in condizioni di traffico intenso, anche una leggera diminuzione della velocità di un veicolo possa generare un'onda di rallentamento che si propaga all'indietro, creando ingorghi anche in assenza di ostacoli fisici.
Per affrontare il problema, tecnologie avanzate come i sistemi di guida autonoma stanno dimostrando un potenziale significativo. Questi sistemi, grazie alla loro capacità di mantenere una velocità costante e di adattarsi alle condizioni del traffico in tempo reale, possono prevenire la formazione delle code fantasma e ridurre il consumo di carburante. Gli esperimenti hanno mostrato che persino un solo veicolo autonomo in un flusso di traffico può avere un impatto positivo.

Al termine vengono citate due fonti:

mercoledì 21 agosto 2024

In memoria di un'icona degli anni '80

[Questo post ce l'avevo "in canna" da settimane... ma meglio tardi che mai, perché l'artista merita]

La prima volta che ricordo di aver ascoltato Ma quale idea... in realtà non si trattava dell'originale di Pino D'Angiò datato 1980, uno dei primi esempi in Italia di fusione tra rap e funk, e neppure di una cover vera e propria, bensì della reinterpretazione pubblicata nel 2005 dai Flaminio Maphia, oggi noti (?) come Flaminio, con il titolo Che idea!.

A luglio Pino D'Angiò si è spento all'età di 72 anni non ancora compiuti, non senza aver avuto modo di tornare alla ribalta nei primi mesi dell'anno: ha partecipato al Festival di Sanremo proponendo il suo più grande successo insieme ai giovanissimi bnkr44, i quali erano in gara con la non proprio memorabile Governo punk, e sempre con il collettivo musicale toscano avrebbe dovuto presentare lo stesso brano, reinciso con il titolo Ma che idea, sul palco del TIM Summer Hits. L'esibizione è stata registrata a giugno e sarebbe dovuta andare in onda il giorno dopo la sua morte, ma per ovvie ragioni la trasmissione è stata rinviata.

Credo che pochi sappiano – io stessa lo ignoravo, lo ammetto – che musicista poliedrico fosse Pino D'Angiò: se ascolti questo brano potrai fartene un'idea.

A febbraio il cantautore aveva rilasciato un'intervista esclusiva a SuperGuidaTV. Alcuni spezzoni particolarmente significativi sono quelli nei quali Pino D'Angiò parlava della sua malattia, dell'aiuto ricevuto da Gianni Morandi, della vita e della morte.

martedì 20 agosto 2024

L'invasione dei deepfake

L'altro giorno il giornalista Enrico Mentana ha segnalato su Instagram un video fake realizzato a scopo di truffa usando come esche lui e il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, ai quali con l'ausilio dell'intelligenza artificiale venivano fatte cantare le lodi di una fantomatica app "regalata" da Elon Musk a tutti gli italiani e in grado di effettuare autonomamente transazioni sul mercato azionario con un tasso di successo elevatissimo per "sconfiggere la povertà". In effetti l'atteggiamento insolitamente sobrio e misurato di De Luca poteva destare qualche sospetto! ;-) Comunque, qui ci sono un po' di consigli su come riconoscere i video fatti con l'intelligenza artificiale; purtroppo è prevedibile che, con il progredire delle tecnologie, essi diverranno via via più realistici e quindi sarà sempre più facile cascarci.

A quanto pare lo stesso miliardario sudafricano è protagonista di video deepfake usati nelle frodi che riguardano le criptovalute. Il fatto che Elon Musk finora non sembri essersi granché preoccupato di contrastare le fake news sui social network, compreso il "suo" Twitter (mi rifiuto di chiamarlo in quell'altro modo ;-) ), è stato preso di mira in questo articolo pubblicato sul sito satirico The Shovel.

Elon Musk, morto all'età di 52 anni, afferma che non c'è bisogno di leggi sulla disinformazione
Il miliardario Elon Musk, trovato morto nella sua casa la scorsa notte, afferma che non è compito dei social network stabilire cosa è vero o no.
Il proprietario di Tesla e X, che si ritiene sia morto per overdose di eroina mentre guardava porno con animali, ha affermato che avrebbe combattuto qualsiasi tentativo di fermare la diffusione della disinformazione sulla sua piattaforma.
La polizia ha rivelato che Musk, il quale afferma che spetta al pubblico decidere cosa è vero o no, stava combattendo contro le accuse di incesto al momento della sua morte.
Il suo funerale si terrà la prossima settimana.

P.S.: L'immagine del "baby Elon" che apre il post è uno screenshot tratto da questo video; non proprio l'applicazione più preoccupante che si possa immaginare della tecnica dei deepfake.

lunedì 19 agosto 2024

Abruzzo, terra d'incanto

Giorni fa sul canale YouTube di Icaro Droni è stato pubblicato un video con splendide immagini della mia regione di provenienza riprese appunto da droni; la musica di sottofondo era Abruzzo, terra d'incanto, una canzone dal testo non particolarmente ispirato – si toccavano vette di retorica come «Tu ci doni arrosticini e leggende d'amore» – e interpretata da una cantante che, per quanto brava, l'Abruzzo probabilmente non sapeva neanche dove stesse di casa: a un certo punto ho sentito con le mie orecchie – e ho riascoltato per avere conferma di non aver avuto un'allucinazione – «La Magella ci abbraccia con la sua saggezza antica». Io davo per scontato che chiunque sapesse che in Majella, nome alternativo a Maiella del secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso, la i lunga si pronuncia come una i e non come una j, ma evidentemente mi sbagliavo. Quello che non mi spiego è come, in tutta la fase della produzione della traccia audio fino all'inclusione nel video, nessuno si sia accorto dello strafalcione correndo ai ripari prima della pubblicazione.

Tre giorni dopo è uscita una nuova versione del video con immagini molto simili, un arrangiamento un po' diverso e un'altra voce, questa volta maschile, che il nome Majella lo pronunciava correttamente. Il secondo video si può commentare, mentre sotto il video precedente i commenti sono stati disattivati. Sarà un caso? Io non credo... ;-)

Comunque, guardando quei video alla vigilia della partenza per le ferie, ho pensato che io quei posti avrei voluto visitarli TUTTI, anche quelli che già conoscevo! :-) Avendo in programma di trascorrere solo 5 giorni in Abruzzo, sapevo che avrei dovuto fare delle scelte... ma il problema è che alla fine non siamo potuti andare quasi da nessuna parte: prima ancora che arrivassimo in Abruzzo la ventola che avrebbe dovuto convogliare l'aria condizionata nell'abitacolo della macchina ha dato forfait e, con il caldo che faceva a Pescara, raggiungere località più fresche come Campo Imperatore o Rocca Calascio sarebbe stata una via crucis. L'unica cosa veramente piacevole che siamo riusciti a fare in Abruzzo è stata mangiare – e un momento in cui la buona cucina ha incontrato le bellezze naturali e paesaggistiche locali è stato il pranzo sul Trabocco Sasso della Cajana – ma, avendo camminato ben poco, sono parecchio pessimista sull'esito della mia prossima pesata...

domenica 18 agosto 2024

Separare l'artista dalla persona

È morto oggi all'età di 88 anni il celebre attore francese Alain Delon, diventato negli anni '60 un'icona di bellezza e di stile per film come Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo, entrambi diretti dal regista italiano Luchino Visconti. Mi sono resa conto di non aver mai visto un suo film, pur avendo ben presente il suo irresistibile fascino misterioso. Comunque non riesco a sorvolare sul fatto che

negli anni Duemila [...] fece parlare di sé sempre più per periodiche dichiarazioni omofobe e misogine, per il sostegno rivendicato all’estrema destra francese, e per il travagliato rapporto con i figli, che andarono anche in tribunale per questioni di eredità.

Su questo lacerante contrasto fra l'immagine dell'artista e le controverse vicende personali, hanno scritto il consigliere regionale della Lombardia e attivista LGBTQ+ Luca Paladini...

Non era bello, era bellissimo.
Certe interpretazioni memorabili, per me su tutte nel Gattopardo e in Rocco e i suoi fratelli.
Poi per me siccome non è mai stato vero che "muoiono sempre i migliori" nel ricordare Delon, non posso dimenticare la sua manifesta omofobia.
Per lui uno come me è contronatura. [Paladini è omosessuale dichiarato, NdC]
Per me uno come lui era solo ignorante.
Riposi in pace.

... e l'insegnante Mila Spicola.

Era bellissimo. Ma era fascista.
Era omofobo. Ma un omosessuale, Luchino Visconti, gli regaló l’immortalità del personaggio di Tancredi.
Era un carattere incompatibile. Ma amava gli animali. Era la contraddizione dietro a un volto e degli occhi che ci dimostrano la perfezione.
Alla bellezza divina e immortale di alcuni pochi esseri gli umani perdoniamo tutto.

Quello di Delon è il secondo caso negli ultimi tempi in cui ho dovuto fare i conti con l'ambiguità fra il talento di un artista e le sue discutibili opinioni personali. L'altro caso per me è stato anche più "doloroso", perché riguarda una scrittrice che ho amato molto: J.K. Rowling, l'autrice della "saga"del maghetto Harry Potter, della quale mi erano già note le posizioni da TERF. Poco tempo fa una mia "facciamica" ha condiviso lo screenshot del suo tweet qui sotto, nel quale la Rowling diceva la sua sul "caso" Khelif-Carini...

C'è un'immagine che potrebbe riassumere meglio il nostro nuovo movimento per i diritti degli uomini? Il sorrisetto di un maschio che sa di essere protetto da un'istituzione sportiva misogina che si gode il dolore di una donna che ha appena preso a pugni in testa e la cui ambizione di vita ha appena distrutto.

... aggiungendo «Sono molto felice di non aver mai dato neanche un centesimo alla Rowling. Questo post è mostruoso».

A questo proposito, Brandon Wolf ha twittato

Numero di post che J.K. Rowling ha amplificato o inviato su una pugile algerina dall'inizio delle Olimpiadi: 17.
Numero di post che ha amplificato o inviato celebrando le campionesse olimpiche nello stesso lasso di tempo: 0.
Strano modo di mostrare il tuo supporto.

Ed existennialmemes ha scritto su Tumblr

https://www.tumblr.com/existennialmemes/758887223467900928/apparently-rowling-hasnt-tweeted-since-her-cyber
A quanto pare la Rowling non ha più twittato dopo la sua crisi di cyberbullismo, e penso che ciò possa essere collegato alla causa intentata da Imane Khelif; ora mi chiedo se possiamo darle un'ulteriore medaglia d'oro per essere stata la prima persona ad aver mai fatto sì che JK chiudesse finalmente il becco.

Negli ultimi giorni è uscito un reel nel quale Imane Khelif, ben truccata e acconciata, mostra un'immagine di sé assai più femminile rispetto a quella che si era vista sul ring. Alcuni hanno osservato che è un po' triste questa corsa a far diventare la campionessa olimpica una top model per affermare il suo essere donna, e non posso dar loro torto... ma pensavo: almeno adesso tutti quelli che sbraitavano «È 'N'OOOMOOOOO!!!» senza alcuna motivazione concreta la pianteranno, no? Macché: insistono, più convinti che mai! :-/

sabato 17 agosto 2024

Dura la vita, per noi GenX...

Poco prima che l'azienda dove lavoro chiudesse per ferie, un collega che ha praticamente la metà dei miei anni, ma per certi aspetti è molto più skillato, e senza dubbio più fresco di studi, rispetto a me, mi ha consigliato di familiarizzare con Git, ritenendo che possa esserci utile nella gestione dei software che scriviamo. Io, com'è mia abitudine, ho cercato del materiale con Google, inserendo l'operatore filetype:pdf per limitare la ricerca ai documenti PDF, che trovo mediamente assai più comodi da leggere e, se necessario, anche da stampare (con sommo disappunto della nostra project manager, che predica l'importanza di lavorare paperless). Ho impacchettato la decina di PDF che avevo selezionato in un file ZIP, che ho inviato al mio giovane collega chiedendogli: «Quale ti sembra il miglior punto di partenza per apprendere l'utilizzo che intendi fare di Git?». Per tutta risposta lui mi ha inviato il link a un video su YouTube che in un'oretta spiega i fondamenti di Git, e che sinceramente non ho ancora guardato... sebbene fosse mooooolto più breve del video a cui allude il meme qui sotto. :-)

Per questo, quando nei giorni scorsi mi sono imbattuta in questo thread pubblicato su Threads da Lloyd Rang, è eufemistico affermare che io mi sia trovata d'accordo con l'autore. Ecco la traduzione.

Sono della Generazione X. Siamo cresciuti in un mondo interamente stampato. Leggiamo molto velocemente.
Quindi, amici miei Millennial e GenZ, vi prego, per l'amor delle Bananarama, per favore inviatemi semplicemente l'articolo e non il TikTok del tizio che parla dell'articolo.
Nel nome funky di Prince, amen.

Nel seguito del thread l'autore chiarisce di non avere alcuna preclusione nei confronti dei video che non potrebbero essere nient'altro che video, e di apprezzare i buoni reel.

Il thread in questione fa il paio con una scritta riguardante la fruizione della musica nella quale mi sono imbattuta nello stesso periodo.

Se la gente vuole sapere perché la Generazione X è sempre arrabbiata è perché abbiamo dovuto sostituire le nostre collezioni di dischi con una collezione di musicassette e poi sostituire quella con una collezione di CD che abbiamo lentamente sostituito con una collezione di MP3 e adesso abbiamo bisogno di un abbonamento per ascoltare la musica.

venerdì 16 agosto 2024

Perché lui è lui...

Riporto il post pubblicato su Instagram da @nonleggerlo, @abolizionesuffragiouniversale e @grande_flagello su segnalazione di @alekosprete.

Farsi una foto con la sigaretta in mano.
Farsi una foto con la sigaretta in mano di fronte a un cartello che vieta il fumo.
Farsi una foto con la sigaretta in mano di fronte a un cartello che vieta il fumo in un istituto penitenziario.
Farsi una foto con la sigaretta in mano di fronte a un cartello che vieta il fumo in un istituto penitenziario mentre si è sottosegretario alla Giustizia.
Farsi una foto con la sigaretta in mano di fronte a un cartello che vieta il fumo in un istituto penitenziario mentre si è sottosegretario alla Giustizia e postarla sui social.
Farsi una foto con la sigaretta in mano di fronte a un cartello che vieta il fumo in un istituto penitenziario mentre si è sottosegretario alla Giustizia, postarla sui social, per poi far sparire tutto come niente fosse, dopo il nostro post.
Questo è il livello.

La notizia è stata rilanciata da la Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Open, Dagospia e altri.

Del deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla giustizia (minuscola) Andrea Delmastro Delle Vedove – marchese del Grillo, in questo sensoavevo già parlato l'anno scorso su questo blog, e a quanto pare conferma la sua inadeguatezza.

giovedì 15 agosto 2024

Quando gli atleti criticano (giustamente) i giornalisti sportivi


Stasera riporto quasi pari pari, con qualche integrazione, l'incipit del numero del 4 agosto scorso della newsletter Parì, uscita nel periodo olimpico a cura dei giornalisti de Il Post.

Per vincere una medaglia olimpica bisogna essere “cattivi”? Lo ha scritto – con la tipica retorica nostalgica dei tempi passati – il giornalista Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, sostenendo che i fiorettisti italiani oggi avranno poche possibilità di vittoria nel torneo a squadre, perché pur essendo fortissimi sarebbero troppo bravi ragazzi. Gli ha risposto in modo molto critico un ex fiorettista, Daniele Garozzo, che è stato campione olimpico e mondiale, indicando quella posizione come «fuori luogo e anacronistica» e spiegando che la trasformazione sociale descritta da Cazzullo «non è una debolezza, ma una forza».
A questi Giochi sembra essere cambiato qualcosa nel rapporto tra atleti e media, in Italia: sembra che sia saltata definitivamente la vecchia convenzione per cui sono solo giornali e televisioni a poter commentare quello che fanno o dovrebbero fare le atlete e gli atleti, introducendo la possibilità che avvenga il contrario. Il punto di rottura è stato forse il quarto posto – per un solo centesimo – della nuotatrice Benedetta Pilato nei 100 metri rana, che aveva detto in lacrime di essere felicissima per quel risultato suscitando la reazione sorpresa e un po' severa dell'intervistatrice della Rai Elisabetta Caporale. Pilato era poi stata criticata in modo spiacevole e con tono di scherno sempre sulla Rai dall'ex schermitrice Elisa Di Francisca, oggi commentatrice in tv. [Mentre la Caporale si è scusata, la Di Francisca tornando sulla questione ha dimostrato di non aver capito assolutamente quanto il suo atteggiamento sia stato a dir poco inopportuno. Consiglio i reel di @fuorisync_ e di @turbopaolo che stigmatizzano sia pur con leggerezza l'accaduto, ma soprattutto le parole del Maestro Julio Velasco subito dopo che la nazionale femminile di pallavolo ha battuto la Turchia in semifinale, e la vittoria dell'oro olimpico contro le campionesse in carica degli USA sembrava ancora un sogno quasi irrealizzabile, NdC]
Da lì in poi diversi atleti hanno cominciato a rispondere a tono, cercando di contrastare un certo tipo di racconto mediatico dei risultati sportivi. Dopo il suo quarto posto nei tuffi sincronizzati, per esempio, Lorenzo Marsaglia aveva detto proprio alla Rai: «Speriamo che non ci sia nessuno che dice che non possiamo essere felici di questo quarto posto».

mercoledì 14 agosto 2024

#teamfabio

Comincia oggi la seconda fase delle mie ferie – niente di entusiasmante, figuriamoci, mi accontento semplicemente di staccare! – e i miei propositi al riguardo si riassumono nell'atteggiamento espresso da Fabio (Balsamo) dei The Jackal nei due reel seguenti riguardo all'ossessione della forma fisica in spiaggia...

... e alla smania di voler fare a tutti i costi diecimila cose quando si è in vacanza.

martedì 13 agosto 2024

Io, olimpiadista anonima

Due giorni dopo la conclusione delle Olimpiadi di Parigi, anche se nonostante il fuso orario più favorevole possibile – in occasione di Los Angeles 2028 e Brisbane 2032 la faccenda sarà assai più complicata – mi è toccato seguirle a spizzichi e bocconi prima per motivi di lavoro e poi perché sono andata in vacanza, sono virtualmente entrata a far parte del gruppo di sostegno "Olimpiadisti anonimi" (copyright @insopportabile), e per colmare questo vuoto vorrei raccogliere in un post tutti i momenti per un motivo o per l'altro da ricordare della rassegna... ma dove mi trovo adesso non c'è la linea telefonica fissa né tantomeno una connessione in fibra ottica, quindi navigo usando lo smartphone come hotspot e non è proprio il massimo. Per il momento mi limito a condividere un paio di link:

[La foto che apre il post è tratta da Il Post, e mostra la mongolfiera sotto cui c'era il braciere olimpico ormai spento fotografata dietro a una statua del giardino delle Tuileries]