lunedì 26 agosto 2024

Quando manca l'essenziale

All'inizio del mese raccontavo di aver firmato per l'abrogazione della legge sull'autonomia differenziataa quanto pare il traguardo delle cinquecentomila firme è già stato superato, ma meglio abbondare – osservando comunque che la concreta attuazione della legge sarebbe stata tutt'altro che semplice: condizione necessaria tra le altre è stabilire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), cioè definire su molte questioni essenziali per la vita quotidiana delle persone (scuola, sanità, trasporti, assistenza sociale eccetera) quale sia il servizio minimo che lo Stato deve garantire ovunque. Solo di recente mi sono imbattuta in questo post pubblicato mesi fa – ma dubito che nel frattempo la situazione sia cambiata granché, di sicuro non in meglio – su LinkedIn da Fondazione GIMBE...

Ogni anno GIMBE fotografa lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale analizzando la spesa per la salute in Italia e le determinanti della crisi di sostenibilità della sanità pubblica.
Il 10 ottobre 2023 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica è stato presentato il 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN): interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure.
Sono queste le parole chiave che definiscono un SSN ormai al capolinea e che condizionano la vita quotidiana delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche meno abbienti.
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... condividendo quest'altro post di Will Media che riporta dati forniti proprio da Fondazione GIMBE.

I livelli essenziali di assistenza (LEA) rappresentano i servizi e le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini, senza costi o con un contributo economico tramite il pagamento di un ticket.
L'adempimento delle Regioni viene valutato annualmente dal Ministero della Salute, che utilizza la griglia LEA: uno strumento di valutazione composto da 34 indicatori che riguardano attività di prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera.
Secondo l'ultimo rapporto della Fondazione GIMBE, che ha di recente modificato i parametri di valutazione, nel 2021 solo 11 Regioni hanno rispettato gli standard LEA richiesti. L’area della prevenzione e quella ospedaliera risultano quelle con il maggior numero di Regioni inadempienti.
Questi inadempimenti si riflettono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sono un forte indicatore di disuguaglianza territoriale e sociale.
Il diritto alla salute deve essere garantito in modo uguale su tutto il territorio nazionale. E proprio per muoversi in questa direzione, il Governo, nella Legge di Bilancio 2024, ha approvato lo stanziamento di 3 miliardi di euro per la sanità e, in particolare, per il recupero delle liste d'attesa.

[Mi sono permessa di eliminare hashtag e link che reputavo superflui, ma se desideri approfondire puoi seguire i link ai post originari]

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