giovedì 22 agosto 2024

Il "mistero" delle code in autostrada

Lunedì scorso, sulla strada del rientro a casa, abbiamo trovato un bel po' di traffico. Non guidavo io – ho paura a guidare in autostrada, figuriamoci in condizioni difficili, e ne ho ben donde visto che anni fa sull'A14 a momenti ci lasciavo le penne – bensì il mio compagno, che sbottava in continuazione a ogni improvvisa decelerazione: «Ma perché rallentano?! Non c'è niente lì davanti!!!». Sarà il caso di fargli leggere questo post di CuEnews.it, network di siti dedicati all'informazione e alla divulgazione scientifica, dove CuE sta per Close-up Engineering.

Gli ingorghi stradali sono un problema universale che affligge le grandi città di tutto il mondo, indipendentemente dal loro sviluppo economico o dalla qualità dei trasporti pubblici, specialmente durante le vacanze estive o invernali. Mentre si è soliti pensare che i rallentamenti siano causati da eventi specifici come semafori, incidenti o restringimenti di carreggiata, molti studi rivelano che una parte significativa del traffico può essere attribuita alle cosiddette "code fantasma".
Questi rallentamenti, infatti, si verificano senza una causa apparente e sono il risultato di piccole variazioni nel comportamento di guida individuale, come il non mantenere una velocità costante o seguire troppo da vicino il veicolo precedente. Questa dinamica è stata confermata da esperimenti che dimostrano come, in condizioni di traffico intenso, anche una leggera diminuzione della velocità di un veicolo possa generare un'onda di rallentamento che si propaga all'indietro, creando ingorghi anche in assenza di ostacoli fisici.
Per affrontare il problema, tecnologie avanzate come i sistemi di guida autonoma stanno dimostrando un potenziale significativo. Questi sistemi, grazie alla loro capacità di mantenere una velocità costante e di adattarsi alle condizioni del traffico in tempo reale, possono prevenire la formazione delle code fantasma e ridurre il consumo di carburante. Gli esperimenti hanno mostrato che persino un solo veicolo autonomo in un flusso di traffico può avere un impatto positivo.

Al termine vengono citate due fonti:

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