venerdì 31 gennaio 2020

Son tutte belle le lingue del modo

Le lingue straniere, che sono innumerevoli, rappresentano una fonte inesauribile di sorprese. Tanto per esplorare un po' la relativamente poco nota Scandinavia, ecco la traduzione del post How to refer to your romantic parter (Come riferirsi al proprio partner) tratto da The Book of Random Things.
Nella lingua norvegese non ci si riferisce al proprio partner come "fidanzato" o "fidanzata". Si dice "kjæreste", che è neutro dal punto di vista del genere e si traduce letteralmente come "il più caro".
Nella lingua svedese ci si riferisce al proprio fidanzato/a dicendo "älskling", la cui traduzione è "il mio amato".
E nella lingua finlandese si dice "mulkvisti" che significa "uno che non odio tanto quanto gli altri".
Ah però, i finlandesi, non ce li facevo! ;-)
[UPDATE: su suggerimento di un anonimo commentatore che ringrazio, mi sono premurata di verificare la traduzione dei termini di cui sopra, e... beh, a quanto pare "mulkvisti" si traduce come "testa di c***o"! Ci sono cascata come una pera, uffa]
Ciascuna lingua ha le sue particolarità... e l'italiano non ha proprio nulla da invidiare a tante lingue più parlate nel mondo, tutt'altro. Ti segnalo il sito Eunoia – se io avessi fatto il classico, magari capirei cosa vuol dire :-/ – che raccoglie centinaia di parole intraducibili in oltre settanta lingue; eccone alcune tipiche della lingua italiana.
  • Abbiocco: la sensazione di sonnolenza che ti coglie dopo pranzo o dopo cena
  • Gattara: donna amante dei gatti che nutre i gatti nei vicoli o passa il tempo con i gatti domestici
  • Pomicione: uomo che approfitta di ogni possibilità per stare a stretto contatto con una donna
  • Qualunquismo: apatia politica (i qualunquisti sono persone a cui non importa molto della politica e delle questioni correlate nella società)

4 commenti:

  1. Piccola curiosità. I qualunquisti sono stati alla fine degli anni '40 del secolo scorso anche un partito politico (Fronte dell'uomo qualunque). Di ispirazione sostanzialmente liberale, era un movimento critico sia verso il fascismo che verso l'antifascismo. Da qui il nome dato al movimento dell'uomo qualunque. Il termine qualunquismo che utilizziamo oggi nasce da lì.

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    1. Ti ringrazio per la precisazione; in effetti ricordavo di averne già sentito parlare, ma in questo caso mi sono limitata a tradurre pari pari le definizioni riportate su Eunoia.

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  2. Incuriosito dalla singolare definizione del termine in finlandese ho cercato informazioni. Sembra però che "mulkvisti" sia un insulto, forse si trattava di ironia dell'autore originario.

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    1. Ops... ho appena visto! Mi meraviglio di me stessa per non aver pensato di controllare prima di pubblicare.

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