lunedì 13 gennaio 2020

Non è razzismo, ma...


Negli ultimi tre giorni sui social si è discusso parecchio di un articolo firmato dallo storico e accademico Ernesto Galli della Loggia, e pubblicato sul Corriere della Sera con il titolo Il razzismo e i suoi confini. Riporto qui di seguito il passaggio più controverso.
Dunque non volere avere troppo a che fare con i nigeriani, dico per dire, a causa del loro modo di fare, o sentirsi infastiditi dall’odore del cibo cucinato dai bengalesi, o trovare sgradevole l’idea di avere dei vicini di casa rom, non ha niente a che fare con il razzismo. È un’altra cosa.
Della Loggia cita Claude Lévi-Strauss a sostegno del suo ragionamento, che definirei la declinazione in chiave snob dell'odiosa cantilena «Non sono razzista, ma...». Ammettendo la mia ignoranza riguardo alle teorie dell'antropologo francese, prendo a prestito le parole della mia "facciamica" Gisella Ruccia, giornalista.
Della Loggia oggi sul Corriere usa Lévi-Strauss per giustificare le sue strampalate e note tesi, omettendo di dire che l'antropologo sosteneva ben altro: il razzismo non è constatare le differenze, ma usare quelle differenze per sopprimere la dignità del "diverso" da noi e per perseguitarlo fisicamente, culturalmente e giuridicamente.
Un paio di settimane fa, a proposito di questo episodio, osservai che sembrava che il prestigioso Corriere si stesse riciclando ne La Padania... e a quanto pare la trasformazione prosegue inesorabile. :-(

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