La scorsa settimana sul lavoro ho frequentato un corso sulla Safety Culture, ovvero la cultura della sicurezza (in italiano abbiamo un'unica parola, appunto sicurezza, per esprimere concetti diversi che in inglese si traducono appunto con due parole distinte, safety e security... e mi perdonerai se a quest'ora preferisco delegare ad altri la spiegazione della relativa differenza! ;-) ).
Il docente era un pilota di aerei e di elicotteri, e in quanto tale ha preso spunto dalle cause di alcuni tristemente noti incidenti aerei per illustrare a noi, che pur lavorando in ambito avionico certe situazioni non dobbiamo affrontarle in prima persona, alcuni concetti potenzialmente utili a chiunque nella vita quotidiana... in particolare nella guida, che molti approcciano come un automatismo, e senza rendersi davvero conto di tutte le possibili distrazioni che possono comportare dei rischi; poiché il cervello umano, a differenza di ciò che spesso si crede, non supporta il multitasking, anche solo ascoltare la radio mentre si è al volante può essere complicato da gestire per la nostra mente, in particolare quando si verifica un imprevisto.
Per rimanere in tema, condivido il link a un post piuttosto allarmante pubblicato giorni fa da .mau. sui rischi mortali che corrono i ciclisti soprattutto in città, e un reel apparentemente leggero nel quale Lorenzo Baglioni spiega in modo a dir poco elementare quanto sia pericoloso guidare guardando il cellulare.
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