Oggi 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non potevo esimermi dal condividere un bel po' di spunti che ho raccolto sull'argomento.
Il video di Una Nessuna Centomila in cui moltissimi personaggi noti esprimono in vari modi un concetto che potrebbe sembrare ovvio ma purtroppo, come dimostrano le cronache, non lo è per niente: «Se io non voglio, tu non puoi».
Il testo scritto dall'architetta e attivista femminista peruviana Cristina Torres-Cáceres nel settembre del 2017, dopo il femminicidio di Mara Castilla, una studentessa di 19 anni uccisa a Puebla, in Messico, dall'autista di un servizio di noleggio con conducente a cui si era rivolta per tornare a casa dopo una serata con gli amici.
Se domani non rispondo alle tue telefonate, mamma. Se non ti dico che torno per cena. Se domani, mami, vedi che il taxi non arriva.
Può darsi che io sia avvolta nelle lenzuola di un albergo, su una strada, o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana). Può darsi cha sia in una valigia o abbandonata su una spiaggia (Emily, Shirley).
Non spaventarti, mamma, se vedi che mi hanno pugnalata (Luz Marina). Non urlare se vedi che mi hanno trascinata (Arlette). Mammina, non piangere se ti dicono che mi hanno impalata (Lucía).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, che era l’alcol nel mio sangue. Ti diranno che è stato per l’orario, perché ero da sola. Che quello psicopatico del mio ex aveva dei motivi, che lo avevo tradito, che ero una puttana. Ti diranno che ho vissuto, mamma, che mi ero permessa di volare troppo in alto in un mondo senz’aria.
Ti giuro, mamma, che sono morta combattendo.
Ti giuro, cara mamma, che ho urlato davvero forte mentre volavo.
Si ricorderà di me, ma’, saprà che sarò stata io a rovinarlo, perché mi riconoscerà nel volto di tutte quelle che gli urleranno contro il mio nome. Perché so, mamma, che tu non ti arrenderai.
Però, per quanto tu possa volerlo fare, non imbrigliare mia sorella. Non rinchiudere le mie cugine, non vietare niente alle tue nipoti. Non è colpa loro, mamma, così come non è stata nemmeno colpa mia. Sono loro, saranno sempre loro [ellos, gli uomini, ndt]. Lotta per le loro ali, visto che le mie me le hanno tagliate. Lotta perché siano libere e possano volare più in alto di me. Combatti perché possano urlare più forte di me. Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho fatto io.
Mammina, non piangere sulle mie ceneri.
Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
Quelli tra parentesi sono tutti nomi di donne vittime di femminicidio.
L'intervento di Luciana Littizzetto, quasi senza voce ma mai così chiara, ieri sera a Che Tempo Che Fa.
Le testimonianze della cantante Simona Molinari, della scrittrice Licia Troisi e di Vanessa Roghi, autrice del libro La parola femminista.
Le notizie che proprio oggi Alessandro Impagnatiello è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza – una vicenda che mi ha colpita particolarmente, anche perché io a Senago ci lavoro – e che la procura di Venezia ha chiesto che Filippo Turetta venga condannato pure lui al massimo della pena per il femminicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Due notizie dall'indubbio valore simbolico, che non mi sembra un caso siano uscite proprio oggi.
La clamorosa inopportunità delle dichiarazioni del presidente Meloni la quale, non avendo evidentemente imparato nulla dalle polemiche seguite alle dichiarazioni del ministro Valditara, non si è fatta scrupoli a prendersela con gli immigrati.
La pagina di IKEA pubblicata in occasione della giornata odierna, con tanto di video...
... e di GIF animata.
Infine, una vignetta di Silvia Ziche...
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