Il vocabolario Treccani riporta il neologismo umarèll...
s. m. inv. (o con pl. scherz. pseudoinglese umarells) (fam.) Pensionato, perlopiù anziano, che passa il tempo a osservare e commentare i lavori in corso, a ridosso del cantiere.
... e sul sito Treccani c'è pure un approfondimento al riguardo. Forse non tutti sanno che la parola umarell è stata sdoganata dal bolognese Danilo Masotti, autodefinitosi «ex influencer, ex blogger, ex cantante» e che oltre al blog, tuttora aperto anche se un tantino in disuso, ha un profilo su Instagram, un altro su Facebook e un canale YouTube.
Proprio l'altro giorno ho ascoltato l'episodio del podcast Tienimi Bordone, il cui ascolto è riservato agli abbonati de Il Post, nel quale il titolare Matteo Bordone conversava con Danilo Masotti, e ho scoperto che negli ultimi tempi il tema delle sue condivisioni social era cambiato: non più, o non soltanto, i suddetti umarells, ma soprattutto il rapporto con la sua mamma novantaquattrenne Concetta, affetta da demenza senile, una malattia invalidante dove la memoria a lungo termine rimane intatta a differenza di quella a breve termine. Lo scopo era sensibilizzare nei confronti di una situazione di cui si parla ancora troppo poco, ma che con il progressivo aumento dell'età media della popolazione riguarda sempre più persone e famiglie.
Ieri Danilo ha condiviso la triste notizia che purtroppo la sua mamma se n'era andata per sempre.
Mi si è stretto il cuore, e ho sentito Danilo tanto vicino. Anche se i miei genitori hanno lasciato questo mondo a un'età meno avanzata – papà a ottant'anni e mamma a ottantasei – e nessuno dei due soffriva di demenza, al massimo la loro lucidità ogni tanto vacillava, so cosa vuol dire doversene prendere cura quando diventano anziani, visto che io sono nata quando loro avevano quarantadue anni, parecchi per l'epoca. E so bene anche che, per quanto la situazione possa essere difficile e dolorosa, non si è mai veramente pronti a dire loro addio.
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