Cara Virgy, correttrice di bozze offresi

Come riportato due giorni fa tra i Flashes de Il Post...

Martedì mattina è stato inaugurato a Roma largo Carlo Azeglio Ciampi, in ricordo dell’ex presidente della Repubblica, ma la targa in suo onore è rimasta coperta da un drappo. Durante la cerimonia è stato detto che la targa si era scheggiata montandola, e che quindi sarebbe rimasta coperta. In realtà, come si vede bene dalle foto scattate, il motivo era che il nome dell’ex presidente era stato scritto sbagliato: Carlo Azelio Ciampi, invece di Carlo Azeglio Ciampi.

A quanto pare il responsabile dell'errore – quasi me lo immagino, mentre pensa tra sé e sé «Così come nun se scrive Emiglio ma Emilio, allora nun è che se pò scrive Azeglio, sicuro» – è stato prontamente individuato. «Si tratterebbe di un dipendente capitolino dell'Ufficio gestione appalti di installazione e manutenzione targhe toponomastiche. Adesso rischia una sanzione disciplinare e il trasferimento ad altro ufficio». A me sembra un tipico esempio di capro espiatorio. Sì, perché mi riesce difficile credere che nessuno oltre a lui abbia validato la scritta prima che venisse incisa sulla targa. Ma se così fosse, peggio me sento: sarebbe il trionfo dell'approssimazione e della disorganizzazione. (Eviterò di ricordare da quale Mo'ViMento provenga colei che siede al Campidoglio, perché non mi va di infierire)

Quest'episodio ha ispirato molti commenti ironici, tra i quali un post nel quale l'esponente PD Gianni Cuperlo ha dato prova di una vena comica abbastanza insospettata, perlomeno per me, e svariati memi.

[Un chiaro riferimento a un celebre personaggio del film Tre uomini e una gamba con Aldo, Giovanni e Giacomo]

P.S.: La foto della torta qui sotto con la notizia in sè non c'entra, ma ad essa si ricollega per ovvi motivi.