mercoledì 13 settembre 2023

Sliding doors

Correva l'anno 1988; quell'estate il Festivalbar condotto da Gerry Scotti venne vinto dal brano Pregherei, cantato da Scialpi in duetto con la cantante britannica Scarlett, al secolo Scarlett Von Wollenmann. A dire il vero io mi ricordavo quasi solo il ritornello – «Pregherei, pregherei se mi sentisse lui/Chiederei, chiederei che ne sarà di noi/Gli direi, gli direi riprendi ciò che vuoi/Dammi lei, dammi lui è tutto quel che ho» – e pochissimo il contributo di lei... ma quant'era brava e bella, a rivederla oggi?!

L'altro giorno sono incappata in un post il quale mi ha svelato che fine avesse fatto la cantante. Non avevo idea che nel novembre del 1995 a Roma Scarlett fosse rimasta vittima di un gravissimo incidente stradale che l'ha costretta in sedia a rotelle. Citando dal post...

È da quel momento che inizia la sua seconda vita.
Scarlett incontra Maurizio Scelli, “una persona splendida”, segretario dell’Unitalsi, associazione di volontariato che si occupa di portare le persone in difficoltà nei luoghi santi, come Lourdes.
Dapprima Scarlett rifiuta, poiché le viene chiesto di cantare, attività che sulle prime ritiene appartenere alla sia vita precedente.
Poi, però, accetta.
E a Lourdes canta "Io Vivo per Te" , che intona, con la sua splendida voce e con tutta la sua forza [in duetto con Riccardo Cocciante, con il quale aveva inciso il brano inserito nell'album Un uomo felice edito nel 1994, NdC].

Oggi Scarlett ha 61 anni, vive a Londra, e purtroppo le sue condizioni sono peggiorate.

La notizia – fa un po' strano chiamarla così, essendo passati quasi trent'anni – mi ha particolarmente turbata, perché anch'io ho avuto un brutto incidente stradale giusto dieci anni dopo di lei, nel novembre del 2005. Rispetto a Scarlett sono stata più fortunata: posso camminare sulle mie gambe e oramai conduco una vita relativamente normale, anche se quello schianto ha lasciato dei segni indelebili sul mio organismo. E mi viene da pensare ancora una volta a come sarebbe potuta essere oggi la mia esistenza, se non avessi preso quella metaforica sliding door in faccia...

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