giovedì 21 settembre 2023

Le cose buone della vita

L'altro giorno, mentre condividevo sui social la foto di qualcosa di veramente delizioso che avevo appena mangiato, mi è tornato in mente un aforisma: «Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare». Una rapida ricerca con Google lo attribuiva quasi sempre allo scrittore irlandese George Bernard Shaw, ma non fidandomi granché ho deciso di approfondire. E come spesso accade in casi analoghi ho trovato la risposta su Quote Investigator (QI), sito specializzato nelle indagini sull'origine delle citazioni, e per la precisione nell'articolo dal titolo It Seems As If Anything I Like Is Either Illegal, Immoral, or Fattening (Sembra che tutto quello che mi piace sia illegale, immorale, oppure faccia ingrassare). Ne riporto qui di seguito la traduzione, rimandandoti all'articolo originale per le dovute fonti.

Alexander Woollcott? W. C. Fields? Frank Rand di St. Louis? Anonimo?
Caro Quote Investigator: La schiettezza del mio detto preferito lo rende meravigliosamente divertente. Ecco tre versioni che ho visto:
  • Tutte le cose che mi piace davvero fare sono illegali, immorali, oppure fanno ingrassare.
  • Tutto quello che nella vita è divertente è immorale, illegale oppure fa ingrassare.
  • Tutto quello che c'è di buono nella vita è illegale, immorale, oppure fa ingrassare.
Puoi rintracciarne le origini?
Quote Investigator: In passato, questo detto è stato attribuito ad Alexander Woollcott, nota persona di spirito, che era un influente editorialista della rivista The New Yorker e membro della celebre Algonquin Round Table. Adesso QI ha trovato una nuova prova significativa la quale indica che Alexander Woollcott non fu l'ideatore di questa famosa frase, ma fu un fulcro importante per la sua diffusione.
Il 16 settembre 1933 l'Albany Evening News di Albany, New York, pubblicò un editoriale intitolato As I Hear It ["Come lo sento", NdC] di "The Listener" che riportava il contenuto di programmi radiofonici recentemente trasmessi. L'editorialista affermava che Alexander Woollcott poteva essere ascoltato alla stazione radio WOKO il mercoledì e il venerdì sera alle 22:30.
Il programma cominciava con il grido di «Hear ye! Hear ye!» [«Ascolta! Ascolta!», NdC] e il suono di una campana secondo "The Listener". In effetti, il programma radiofonico CBS di Woollcott The Town Crier utilizzava proprio questa introduzione. Fortunatamente per i ricercatori del ventunesimo secolo, l’editorialista decise di registrare alcune delle osservazioni fatte da Woollcott via etere:
Come ad esempio citare la storia di Woollcott sul signor Frank Rand di St. Louis che, nell'interesse del suo girovita, pranzava con dadini di brodo e lattuga scondita.
«Mangi quella roba perché ti piace?», qualcuno chiese a Rand.
«No, la odio», rispose lui. «Ma sembra che tutto quello che mi piace sia illegale, immorale oppure faccia ingrassare».
Quindi il primo esempio noto dell'espressione si verificò in un aneddoto raccontato da Woollcott al suo pubblico radiofonico, e le parole vennero attribuite a una persona chiamata Frank Rand. L'ottima ricercatrice Suzanne Watkins ha identificato "The Listener" come Mary A. O'Neill sulla base di un avviso di fidanzamento pubblicato sull'Albany Evening News a febbraio 1934 in cui si affermava che era l'autrice della rubrica As I Hear It.
La seconda citazione più datata apparve a dicembre 1933 nel diffusissimo Reader's Digest, dove il detto venne attribuito direttamente a Woollcott:
Tutte le cose che mi piace davvero fare sono immorali, illegali oppure fanno ingrassare. (Alexander Woollcott)
Il detto venne stampato su una pagina intitolata Patter che elencava una raccolta di quattordici citazioni varie non correlate. Non venne fornita alcuna fonte precisa per l'attribuzione a Woollcott. QI ipotizza che la frase derivi dalla trasmissione radiofonica, ma che un processo di semplificazione ed elisione abbia portato all’omissione del nome di Frank Rand.
Ecco ulteriori commenti e citazioni selezionate in ordine cronologico.
Per molti anni l’esempio del Reader’s Digest fu la prima prova registrata. Riferimenti importanti come The Dictionary of Modern Proverbs, il sito web di Barry Popik (ora aggiornato), The Quote Verifier e The Yale Book of Quotations hanno elencato questa citazione. Quindi, non sorprende che il merito della battuta sia stato attribuito a Woollcott. Si noti che l'ordine dei tre termini chiave nel detto a volte veniva permutato. In genere, "fa/fanno ingrassare" veniva elencato al terzo posto, ma l’ordine di "illegale" e "immorale" variava.
Nel febbraio del 1934 uscì il film Six of a Kind, e una delle star era il famoso comico W. C. Fields che interpretava lo sceriffo John Hoxley, alias "Honest John". YouTube ha [o per meglio dire aveva, NdC] un breve video che mostrava il dialogo tra Fields e un personaggio chiamato Mrs. K. Rumford interpretato da Alison Skipworth durante il quale Fields utilizzava una versione del detto:
Rumford: Adesso ascoltami, Honest John, perché bevi così tanto?
Hoxley: Perché mi piace!
Rumford: Tutto quello che ti piace fare è sbagliato!
Hoxley: Secondo te, tutto quello che mi piace fare è illegale, immorale, oppure fa ingrassare.
Nell'aprile del 1934 un articolo su un giornale di Richmond, Virginia, che parlava dei rapporti intimi giovanili menzionava anch'esso il detto:
Alexander Woollcott dice che tutto quello che vuole fare è immorale, illegale oppure fa ingrassare.
Nel luglio del 1934 una vignetta di giornale a un pannello della serie Girligags di Gettier raffigurava una donna elegante seduta su una scala con una didascalia che conteneva l'espressione senza attribuzione:
«La vita è così», dice la moderna Mitzi. «Tutto quello che sembra valga la pena è illegale, immorale oppure fa ingrassare».
Nel dicembre del 1934 una versione della battuta venne stampata su un giornale di Fayetteville, Arkansas:
Il signor Woollcott viene ricordato da noi piuttosto paffuti per una battuta da lui ideata qualche mese fa quando disse: «Tutto quello che voglio fare è illegale, immorale oppure fa ingrassare».
Nel 1938 il potente editorialista Walter Winchell incluse un esempio della battuta in un articolo e commentò la sua mutevole attribuzione:
The Trib ha attribuito al Console Generale britannico: «Tutto quello che la ragazza moderna vuole fare è illegale, immorale oppure fa ingrassare»... che è il modo in cui lo usavamo anni fa, quando veniva attribuito ad Alexander Woollcott.
In conclusione, QI ritiene che sulla base delle prove attuali questa espressione dovrebbe essere attribuita a Frank Rand di St. Louis. Alexander Woollcott fu probabilmente il principale catalizzatore della sua popolarità, ma non rivendicò il merito di aver creato il detto quando lo usò durante il suo programma radiofonico.
(Un ringraziamento speciale a Suzanne Watkins per aver attribuito un nome allo pseudonimo "The Listener")

P.S.: L'immagine che apre il post è tratta da Cookist. Ebbene sì, è da qualcosa di dolce che è nata l'ispirazione per questo post... :-P

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