martedì 17 dicembre 2019

Per qualche click in più

L'altro giorno, scorrendo la timeline di Facebook, mi sono imbattuta nel titolo Sonia Bruganelli: "Paolo Bonolis? La passione se n'è andata", pubblicato nella sezione dedicata al gossip del plurisettimanale telematico Today. Che magari uno legge e pensa: toh, quei due sono in crisi, vuoi vedere che stanno per separarsi? È davvero un periodaccio per le coppie VIP di lunga data, dopo Colin Firth e Livia Giuggioli! E invece dall'articolo risulta chiaro che la signora Bonolis voleva dire ben altro: dopo oltre vent'anni di relazione e tre figli insieme, è normale che tra lei e quello che nel 2002 è diventato suo marito non ci sia più la stessa chimica che li legava quando nel 1997 – lui aveva 36 anni e lei 23 – si misero insieme. Adesso il loro rapporto si basa su altre fondamenta, a mio avviso ben più solide: le cose che hanno in comune, tra cui i figli, la complicità, il rispetto e, perché no, un amore profondo (che non necessariamente va di pari passo con una sfrenata attività sessuale!).
Lo sgradevole andazzo dei titoli acchiappaclick lo riscontro sfogliando le notizie suggeritemi dall'app di Google sullo smartphone: spesso noto titoli che riguardano Carlotta Mantovan, la vedova di Fabrizio Frizzi. Uno legge cose del tipo «Il nuovo amore di Carlotta Mantovan» oppure «Carlotta Mantovan ha ritrovato il sorriso» e potrebbe essere indotto a pensare che lei abbia trovato un nuovo amore per colmare il vuoto lasciato nel suo cuore dal marito. E invece no... leggi l'articolo e tipicamente scopri che il "nuovo amore" sono i cavalli – Carlotta è appassionata di equitazione, e ciò la sta aiutando per quanto possibile ad elaborare il lutto – e che se sorride lo fa soprattutto quando è in compagnia della figlioletta Stella, e ci mancherebbe altro. Parliamoci chiaro, Carlotta è ancora giovane e ha tutto il diritto di ricostruirsi una vita sentimentale quando si sentirà pronta a farlo; però al momento non risulta che questo sia ancora successo, e trovo assai scorretto nonché indelicato che una testata giornalistica lo lasci intendere al solo scopo di raccogliere introiti pubblicitari inducendo i lettori ad aprire la notizia.

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