mercoledì 16 ottobre 2019

Gli esami non finiscono mai

Come forse avrò già accennato, per lavoro mi occupo di supporto tecnico. Alla chiusura di una SR, ossia una service request, al cliente viene inviato via e-mail – non sempre, ma in base a certi criteri – un questionario (support survey) nel quale lo si invita a valutare la propria soddisfazione nei confronti dell'assistenza ricevuta. I parametri ai quali assegnare un valore da 1 (molto insoddisfatto) a 5 (molto soddisfatto) sono i seguenti: problem solved? (il problema è stato risolto?), response time (tempo di risposta), resolution time (tempo di risoluzione), courtesy and professionalism (cortesia e professionalità), total satisfactory rating (valutazione complessiva della soddisfazione). C'è poi un ulteriore parametro, level of effort (livello di impegno), che curiosamente può variare su una scala da 1 a 7, ma che comunque non fa media ai fini della valutazione della performance del dipendente.
L'altro giorno ho preso in carico una richiesta aperta da un cliente che chiedeva i driver per un dispositivo di terze parti. Dopo aver verificato nella documentazione aziendale che per quel tipo di dispositivo non forniamo alcun software, gli ho scritto un e-mail invitandolo a rivolgersi al supporto tecnico del produttore, come consigliato dalle linee guida. Non avendo avuto alcun riscontro da parte sua, dopo qualche giorno gli ho telefonato e lui mi ha informata che aveva già contattato il supporto del produttore, ed erano stati proprio loro a consigliargli di rivolgersi a noi (!). «Eh beh, a quanto pare non c'è soluzione», mi fa lui. «Purtroppo no. Allora posso chiudere il ticket?». «Certo, chiuda pure».
Ed è quello che ho fatto subito dopo, non senza avergli inviato per scrupolo via e-mail – non avendolo fatto in precedenza, il che non è da me – i link alla documentazione a cui avevo fatto riferimento, al chiaro scopo di cercare di giustificarmi, lo ammetto.
Stamattina sul mio indirizzo e-mail aziendale arriva il responso della support survey, che comincia con un lapidario uno alla voce problem solved?. Sì, ok, il problema non te l'ho risolto, ma perché non avevo modo di farlo, accidenti! Io ho fatto il possibile, per l'impossibile devo ancora attrezzarmi, per questo avrei preferito che – come fanno molti clienti – costui si astenesse dal compilare la survey... visto che, come ho già detto, un voto negativo fa media, e in fondo la mia unica "colpa" è stata quella di accollarmi 'sta mission impossible. Per fortuna alla voce response time e courtesy and professionalism – modestamente, il mio punto forte ;-) – ho avuto un bel 5, ottenendo una media di 3,4, comunque al di sotto di quel 4,5 che è il nostro standard di riferimento. Ma vabbè, prendiamola con filosofia...
Macché, filosofia un corno!!! Fin dalle elementari ho il terrore dei brutti voti, che salvo rare eccezioni – quel quattro e mezzo al compito in classe di latino me lo ricordo come fosse ieri – sono sempre riuscita ad evitare, al costo inestimabile di una giovinezza vissuta all'insegna dello "studio matto e disperatissimo".
Tra l'altro con lo stesso cliente avevo in ballo un'altra SR; 'na robetta semplice, non riusciva a scaricare un certo file dal nostro sito e allora gliel'ho messo a disposizione tramite un servizio di cloud storage. Siccome quando l'ho sentito mi risultava che non l'avesse ancora scaricato, gliel'ho accennato e lui mi ha risposto che avrebbe dovuto farlo da casa, perché le restrizioni imposte dalla sua rete aziendale non glielo consentono. Stamattina mi sono accorta che il file stava per essere eliminato – come avviene di norma dopo una settimana, salvo diversa selezione – e mi è preso un colpo: stai a vedere che quando questo prova a fare il download si accorge che il link non funziona più, mi contatta imbufalito e, anche se poi gli rimetto a disposizione il file scusandomi perfino per colpe che non ho, alla fine della fiera mi appioppa un'altra survey di m***a?! Al che mi sono affrettata a prolungare la validità del link. Fiùùùùù, appena in tempo!
P.S.: Mi sa che questo post ha il rapporto più alto – limitatamente a questo blog – tra il numero di parole inglesi e il totale delle parole utilizzate. Comunque tu non hai idea di quanti termini inglesi, e peggio ancora raccapriccianti anglicismi, mi tocca usare o sentir usare ogni giorno... Certe volte mi verrebbe quasi voglia di killarmi! ;-)

Nessun commento:

Posta un commento