Man mano che si avvicinava l'uscita del film FolleMente diretto da Paolo Genovese – già regista fra le altre cose di Tutta colpa di Freud e del premiatissimo Perfetti sconosciuti, che mi rendo conto soltanto adesso di non aver mai recensito su questo blog – qualcuno ha iniziato a parlare di plagio. L'idea scopiazzata sarebbe stata quella dei due film d'animazione della serie Inside Out, adorati dalla sottoscritta, nei quali le emozioni guidano le azioni di Riley, nel primo film (nel quale sono presenti le sole emozioni primarie: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto) bambina e nel secondo (dove intervengono anche Ansia, Invidia, Imbarazzo ed Ennui) preadolescente. Queste ciance mi avevano un tantino scoraggiata dall'andare a vedere FolleMente al cinema... ma leggendo questo post ho intuito che le critiche in questione fossero assolutamente fuori luogo. In questo caso infatti non sono tanto le emozioni a indirizzare quello che dicono e fanno i protagonisti Lara (Pilar Fogliati) e Piero (Edoardo Leo) in occasione del loro primo appuntamento a casa di lei, quanto i vari aspetti delle loro personalità: quello rigido e razionale (impersonato rispettivamente da Claudia Pandolfi e da Marco Giallini), quello passionale ed istintivo (Emanuela Fanelli e Claudio Santamaria), quello romantico e sentimentale (Vittoria Puccini e Maurizio Lastrico), e quello stravagante ed eccentrico (Maria Chiara Giannetta e Rocco Papaleo).
Sono appena rientrata dal cinema, e devo dire che valeva proprio la pena di vederlo: non soltanto ho riso un sacco, ma mi ci sono riconosciuta parecchio – la scena in cui le personalità dei protagonisti cercano freneticamente nei cassetti della mente la parola giusta da dire mi rappresenterebbe abbastanza, se non fosse che io spesso non la trovo proprio ;-) – ma ho avuto anche di che riflettere sul mio mondo interiore e su quanto poco io sia incline a esternare, oltre che ovviamente su cosa passi per la testa delle persone che hanno a che fare con me. Se dovessi scrivere una sceneggiatura sulle mie "seghe mentali" – a volte definirli "pensieri" è fin troppo generoso ;-) – altro che film da poco più di un'ora e mezza, ne uscirebbe una serie TV da almeno tre stagioni! ;-) (che non interesserebbe a nessuno, quindi mi risparmio lo sforzo)
Il cast al completo aveva presentato il film sul palco dell'Ariston nel corso del Festival di Sanremo, proponendo una versione piuttosto riuscita – il migliore è stato Claudio Santamaria, che oltre a recitare in commedie e in ruoli drammatici, come quello dell'agente del SISMI Nicola Calipari nel film di prossima uscita Il nibbio, è pure bravo a cantare, chapeau! – di Somebody to Love dei Queen che, ho scoperto oggi, accompagna un momento clou della vicenda narrata. Altro brano portante della colonna sonora è Follemente, di Levante, che si ascolta sui titoli di coda.
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