sabato 1 marzo 2025

Ci sono molti modi di perdere tempo, ma il riposo non è tra questi

Il tempo è prezioso, non ne ho mai tanto quanto me ne servirebbe per tutto quello che vorrei fare... e un bel po' ne spreco in cose che ne meriterebbero poco o niente, devo riconoscerlo.

Quest'oggi condivido un po' di spunti per fare tesoro del proprio tempo e vivere meglio.

Preoccuparsi è una totale perdita di tempo. Non cambia niente. Tutto quello che fa è rubarti la gioia e tenerti molto impegnato a non far nulla.
10 PERDITE DI TEMPO
  1. Aspettare l'ispirazione
  2. Preoccuparsi di quello che dirà la gente
  3. Lamentarsi sempre
  4. Cercare di accontentare tutti
  5. Fare confronti con gli altri
  6. Ripetere gli stessi errori
  7. Aspettarsi il perfezionismo
  8. Mancanza di priorità
  9. La paura di fallire
  10. Non vivere la tua vita

Ma, per timore di perdere tempo, non bisogna commettere l'errore opposto di saturare le proprie giornate con ogni sorta di attività in modo indiscriminato, correndo troppo fino a sfiancarsi. A tal proposito capita a fagiuolo un testo pubblicato sulla pagina Facebook Gattari Anonimi e corredato dalla foto di un gattino dai magnifici occhioni blu. Oramai tocca dubitare che sia autentica, e che non sia invece almeno in parte frutto dell'intelligenza artificiale... ;-)

Se un gatto fosse il tuo maestro… Ti insegnerebbe che il riposo non è pigrizia, ma potere, che prendersi del tempo per sé stessi non è un lusso, ma una necessità. Ti mostrerebbe come metterti al primo posto, vivere con serenità e senza bisogno di compiacere nessuno.
Scopriresti l’arte di scegliere con cura chi merita un posto nella tua vita, di assaporare ogni raggio di sole, di goderti le piccole cose con la stessa meraviglia di un gatto che segue il battito delle foglie al vento.
E soprattutto… ti insegnerebbe a mantenere viva la curiosità e a lasciarti alle spalle ogni paura. Perché chi cammina con un gatto, impara a vivere con coraggio (Yazmín Domínguez)

Infine, sempre riguardo all'importanza del riposo che non è affatto una perdita di tempo, ma è fondamentale per la salute e il benessere, condivido un post pubblicato su LinkedIn da Davide Caiazzo, che si definisce "l'imprenditore più seguito su LinkedIn in Italia".

Ho creduto che lavorare 14 ore al giorno per 4 mesi di fila fosse normale.
Che fosse necessario. Che il sacrificio fosse l’unica strada.
E così ho corso, senza fermarmi.
Ho coperto ogni ruolo possibile, mi sono fatto carico di ogni problema, ho cercato di sostenere l’azienda con ogni risorsa che avevo sentendo il peso della responsabilità sulle spalle.
Finché il mio corpo e la mia mente hanno detto basta.
Non si è trattato di andare semplicemente in vacanza, è stata una necessità.
Ho dovuto allontanarmi per ricordare una cosa che spesso sottovalutiamo: se ci logoriamo, anche quello che abbiamo costruito finisce per crollare.
Il burnout non è un trofeo, non è la prova che stiamo dando il massimo. È il segnale che qualcosa non va, e non serve arrivare al limite per accorgersene.
Voglio crescere, voglio costruire, ma voglio farlo in modo che abbia senso.
Con lucidità, con energia, con serenità.
Perché non basta andare avanti a testa bassa: serve il fiato per arrivare lontano.

Questo mi ha colpita in modo particolare: negli ultimi tempi sono parecchio stressata, e mi è capitato un paio di volte di alzarmi la mattina presto febbricitante e senza quasi riuscire a reggermi in piedi e di dovermi mettere in malattia, perché non ce l'avrei fatta a lavorare neanche da casa.

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