giovedì 15 marzo 2012
Così lontani, così vicini
Domanda: è possibile raccontare con tono leggero unito ad autentica partecipazione il sorprendente legame di sincera amicizia tra Philippe, un facoltoso parigino paralizzato dal collo in giù, ed il suo improvvisato badante di origine senegalese Driss, senza sconfinare nel patetico e rendendo accettabili battute e gag che in un contesto diverso rischierebbero come minimo di risultare politicamente scorrette? Ebbene, la risposta è affermativa: vedere Quasi amici (qui il trailer), il film che ha caratterizzato la mia oramai consueta serata cinematografica del mercoledì, per credere. Forse starai pensando: vabbe', ma tanto è solo finzione. Sbagliato: la trama è ispirata ad una storia vera, alla quale è dedicato un capitolo del libro Le second souffle scritto dal vero Philippe, nobile della casata Pozzo di Borgo. Quest'ultimo ha approvato il titolo scelto per il film dai registi Olivier Nakache e Éric Toledano, Intouchables, dichiarando «Voi avete due intoccabili, dei paria ciascuno nel suo genere, che, presi separatamente, sono infrequentabili e, una volta insieme, sono indistruttibili». Nel finale si scopre che in effetti i due attori che impersonano Philippe e Driss (al secolo Abdel Yasmin Sellou), rispettivamente l'intenso François Cluzet e il travolgente Omar Sy, nell'aspetto (e non solo in quello) non somigliano affatto ai reali protagonisti della vicenda, ma ciò non ha di certo impedito loro di calarsi nei rispettivi ruoli in maniera eccellente. Ho apprezzato molto anche la colonna sonora, costituita da un'alternanza di brani di musica leggera e partiture classiche composte dal pianista italiano Ludovico Einaudi, che per quanto mi riguarda preferisco senz'altro al più popolare (forse perché più "personaggio") collega Giovanni Allevi. Tirando le somme, quello che ho visto ieri sera è un film avvincente, a tratti spassoso, ma anche toccante e profondo, ricco di spunti di riflessione sui rapporti umani e sullo spirito con cui far fronte alle avversità: in una parola, consigliatissimo. :-) Posti in piedi in paradiso, la nuova commedia di Carlo Verdone che affronta un tema altrettanto delicato come quello dei padri divorziati con problemi economici e quindi costretti a fare i salti mortali per versare gli alimenti alle ex mogli, per quanto piacevole mi è sembrato indubbiamente meno efficace e riuscito rispetto alla pellicola d'oltralpe. E poi dicono che i film francesi sono pallosi... ;-) Dopo aver sbancato il botteghino in patria, Quasi amici merita davvero di riscuotere altrettanto successo anche all'estero. Non posso certo dire che le promettenti recensioni citate sulla locandina («Si ride a crepapelle» di Repubblica, «Un'amicizia che tocca il cuore e conquista» del Corriere) siano state disattese!
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