Questa sera condivido un pensiero pubblicato su Live Life Happy pochi giorni dopo quello al quale avevo dedicato questo post... dopodiché le pubblicazioni si sono di nuovo interrotte, ma spero riprendano quanto prima.
«Dieci anni fa eri terrorizzato da cose così diverse, ma sei comunque sopravvissuto. Lo stesso vale per cinque anni fa e due anni fa. Tutto quello che ti è sempre sembrato un ostacolo, l'hai superato. Quindi abbi paura, identifica le tue paure e poi permettiti di ricordare che, tra poco, questa sarà un'altra cosa che avrai superato.»slfcare
L'arte di vincere la paura: una riflessione sulla resilienza
La paura è universale, ma lo è anche la nostra capacità di superarla, anche quando non siamo consapevoli della nostra forza.
Pensa a te stesso dieci anni fa. Cosa ti teneva sveglio la notte? Forse si trattava di domande di iscrizione all'università, di un primo colloquio di lavoro o di un trasferimento in una nuova città. Quelle montagne che un tempo sembravano impossibili da scalare ora sono appena visibili nello specchietto retrovisore.
Cinque anni fa sono arrivate nuove sfide. Forse problemi relazionali, decisioni di carriera o pressioni finanziarie. Eppure eccoti qui, dopo aver navigato in quelle acque.
Anche due anni fa, un periodo relativamente recente nel tuo percorso di vita, hai dovuto affrontare ostacoli che sul momento ti sono sembrati insormontabili. La pandemia ha stravolto vite in tutto il mondo, costringendoci ad adattamenti che non avremmo mai immaginato necessari. Eppure gli esseri umani hanno dimostrato una notevole resilienza.
Questo schema rivela un aspetto cruciale della paura: è temporanea, anche quando non la si percepisce così. Le nostre ansie cambiano nel tempo non perché il mondo diventi meno impegnativo, ma perché sviluppiamo continuamente la forza di affrontare nuove sfide.
Quando oggi la paura ti assale, prova questo esercizio: dai un nome specifico alle tue paure. Annotane i nomi. Il semplice fatto di identificare ciò che ti spaventa lo priva un po' del suo potere. Poi ricordati dei tuoi precedenti: hai già avuto paura in passato e sei sopravvissuto ogni volta.
Non si tratta di ignorare legittime preoccupazioni o di incitare all’incoscienza. Si tratta piuttosto di contestualizzare le sfide odierne all’interno della tua storia personale di superamento degli ostacoli.
La prossima volta che l'ansia ti sembra insopportabile, fermati e rifletti: tra due, cinque o dieci anni, questa lotta attuale sarà probabilmente solo un'altra dimostrazione di coraggio nel tuo percorso, un'altra storia di come hai affrontato le tue paure e hai continuato ad andare avanti comunque.
Quel riferimento a dieci anni fa mi ha "triggerato", come dicono i gggiovani. Dieci anni – e mezzo, vabbè – fa una certa persona ha fatto "irruzione" nella mia vita stravolgendola, e in quel momento tutto provavo fuorché paura. Un po' ne ho provata due anni dopo, quando ho lasciato la mia comfort zone per trasferirmi a casa sua... ma conoscendomi non mi sarei aspettata un tale coraggio dalla sottoscritta. In questi anni ho affrontato momenti molto difficili, dalla morte di mia madre alla perdita del lavoro. La vera sfida, comunque, la sto vivendo adesso: quasi tutto quello che credevo di aver costruito è andato in frantumi, e devo ricominciare daccapo, sempre in una zona d'Italia a me estranea dove praticamente non ho amici. Ma d'ora in poi, per quanto io sia timida e introversa di natura, ho intenzione di aprirmi al prossimo; finora ho dedicato tutte le mie attenzioni a una persona sola, e si è visto il risultato. Oggi ho firmato il contratto d'affitto, e tra un mese e un giorno potrò finalmente lasciarmi alle spalle questa casa dove mi manca l'aria, e andare a vivere da sola per la prima volta in vita mia, alla mia "teneranda" età. Sarò incosciente, ma io non vedo l'ora... :-)
Se sei davvero timida e introversa e in due anni non sei riuscita a farti amici/amiche.. Ti sconsiglio di "aprirti al prossimo. Il mondo è pieno di persone pessime che non aspettano altro da una donna (per di più giovane)!
RispondiEliminaTi ringrazio per il "giovane"... In realtà non lo sono poi così tanto: temo di potermi ormai considerare una donna di mezza età. E ti ringrazio anche per il consiglio, dal quale traspare una preoccupazione financo eccessiva: non è che d'ora in poi comincerò a dare confidenza a chiunque, sarebbe contro la mia natura, ma non mi tirerò più indietro quando capiterà l'occasione di passare del tempo in compagnia. Ad esempio finora, quando i colleghi proponevano un aperitivo dopo il lavoro, io declinavo perché "devo tornare a casa a preparare la cena"... ma non avendo più legami, cosa mi impedisce di fare quello che mi va? :-)
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