mercoledì 26 febbraio 2025

Se Orwell fosse vivo, chissà cosa penserebbe

Citando Wikipedia (alla quale recentemente ho fatto di nuovo una donazione sia pur modesta)...

Una distopìa, o anche anti-utopia, contro-utopia, utopia negativa o cacotopia, è una descrizione o rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, in cui viene presagita un'esperienza di vita indesiderabile o spaventosa. Ponendosi in contrapposizione ad un'utopia, una distopia viene tipicamente prefigurata come l'appartenenza ad un'ipotetica società o ad un ipotetico mondo caratterizzati da alcune espressioni sociali o politiche opprimenti, spesso in concomitanza o in conseguenza di condizioni ambientali o tecnologiche pericolose, che sono state portate al loro limite estremo.

Adesso, io non arrivo a dire che vedere la striscia di Gaza trasformata in extra-lussuosa "riviera del Medio Oriente" sia terribile tanto quanto vederla devastata dal conflitto israelo-palestinese... ma il video realizzato con l'intelligenza artificiale e pubblicato oggi da Donald Trump – quello real, casomai qualcuno avesse dubbi in proposito – sui suoi profili social lo definirei senz'altro distopico. E qui mi fermo perché, per citare Rivista Studio, Il video AI sulla “Riviera di Gaza” di Trump è così delirante che non sappiamo come commentarlo.

P.S.: Colgo l'occasione per ringraziare una gentile lettrice che mi ha scritto una mail non soltanto per segnalarmi la presenza di un commento di spam che mi ero dimenticata di eliminare – mi toccherà a malincuore ripristinare la moderazione dei commenti – ma soprattutto per fare su questo blog delle osservazioni che ho gradito davvero tanto. Non che io abbia mai pensato seriamente di "chiudere bottega", ma messaggi come il suo mi danno la carica per andare avanti con più slancio. Nella speranza che tu mi stia leggendo, grazie di cuore! :-)

1 commento:

  1. Leggerti è diventata una salutare abitudine da quando ho scoperto questo blog, che non solo mi offre delle ottime occasioni per pensare ma spesso mi diverte pure, prerogativa questa altrettanto apprezzabile, come apprezzabili sono da un lato la qualità della sua scrittura, e dall'altro le finestre che di tanto in tanto utilmente apre in ambito scientifico.
    E dunque... grazie di cuore a te :-))

    (Nel merito del post, immagino che Orwell non potrebbe che darsi, ahimé, del dilettante)

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