mercoledì 14 maggio 2025

Si dice o non si dice?

Nel suo ultimo reel, Manolo Trinci si occupa del nuovo singolo di Alfa, giovanissimo cantautore genovese che apprezzo sempre di più col passare del tempo sebbene il suo target siano soprattutto ragazzine/i che hanno meno della metà dei miei anni. A me mi piace, featuring Manu Chao, è una cover del singolo Me gustas tú, tormentone dell'estate 2001 inciso appunto dal cantante francese naturalizzato spagnolo.

A me mi piace dire "a me mi" anche se non si dice
però rende l'idea in maniera molto più efficace

Ma è proprio vero che "a me mi" non si dice? Manolo chiarisce che, sebbene tale espressione sia definita da alcune grammatiche un pleonasmo, cioè un'inutile ripetizione, in contesti informali si può usare tranquillamente, e peraltro è molto utile per mettere in evidenza la persona a cui piace qualcuno o qualcosa, mentre è da evitare nella lingua scritta e parlata di tono formale.

Nel reel precedente Manolo "corrigeva" un erroruccio commesso nientepopodimenoché dal neoeletto papa Leone XIV: «Papa Francesco che benediva Roma», anziché benediceva. Il verbo benedire, infatti, si coniuga come il verbo dire. Ma bisogna riconoscere che papa Prevost, pur essendo di madrelingua inglese, si esprime in italiano molto meglio rispetto a tanti sedicenti "patrioti"... e del resto lo stesso errore – che potremmo definire logico e naturale, come spiegato nel video – l'hanno commesso tutti (o quasi) i nostri connazionali almeno una volta nella vita.

martedì 13 maggio 2025

A volte basta cambiare punto di vista

In un periodo così, dopo una giornata così, mi ci voleva proprio il post nel quale mi sono imbattuta per caso aprendo LinkedIn. L'ha pubblicato ieri Bianca Arrighini, CEO & Co-Founder (parlando come magno, amministratrice delegata e cofondatrice) di Factanza Media.

Qualche gentle reminder per iniziare la settimana cambiando punto di vista 🌷
Se ti sembra che vada tutto male, potresti essere qui ↓ [«E quando penso che sia finita / È proprio allora che comincia la salita», per citare Antonio Venditti detto Antonello, NdC]
Se ti sembra di non farcela, fai. Un. Passo. Alla. Volta
Se ti sembra che un problema non si possa affrontare, prova a cambiare punto di vista
La vita degli altri: quello che vediamo noi / come pensiamo che sia / com'è davvero
Non esiste un solo modo per crescere

lunedì 12 maggio 2025

Non chiamarli giocattoli!

Come dovrebbe essere noto ai lettori più assidui di questo blog, ho la passione per i mitici mattoncini LEGO, a tal punto da aver dedicato loro un tag. Al momento i numerosi set in mio possesso sono quasi tutti semi-smontati nelle relative confezioni, pronti per il trasloco, e probabilmente lì rimarranno anche nella casa in cui andrò ad abitare il mese prossimo, perché non ci sarà spazio a sufficienza per esporli... ma quando avrò una casetta tutta mia – uno dei progetti futuri che al momento mi aiutano ad andare avanti – conto di dedicare loro una bella vetrinetta, così non si riempiono di polvere! :-)

Conoscendomi è strano che della linea LEGO Technic io possieda poco o niente, comunque mi incanto a guardare i video del canale YouTube Brick Experiment Channel. Il video qua sotto mette a confronto 5 diversi modelli di "LEGO Walkers", ovvero "camminatori", dal punto di vista della capacità di superare vari tipi di ostacoli.

[Qualora qualcuno fosse interessato a costruirne uno o più, quest'altro video mostra come si fa]

domenica 11 maggio 2025

Auguri a tutte le mamme, anche quelle senza figli

Oggi, Festa della Mamma, condivido un po' di link raccolti nel corso del tempo sul tema della maternità, che mi tocca particolarmente da vicino. Infatti, per farla breve, anche se quando mi sono trasferita al Nord per convivere col mio compagno avevo intenzione di avere dei figli, alla fine non me la sono sentita per una serie di ragioni che in parte sono le stesse per cui la natalità in Italia (e non solo) è in calo, in parte riguardano la mia persona e la mia salute fisica, psichica ed emotiva. Dovevo entrare in menopausa, con conseguente depressione, perché il mio compagno, di recente divenuto ex, che all'inizio della nostra relazione aveva detto di volere dei bambini ma negli anni successivi non ha più affrontato in modo diretto il discorso, "si svegliasse" e mi accusasse di avergli sempre mentito sul mio desiderio di maternità al solo scopo di tenerlo legato a me, e per rincarare la dose mi rinfacciasse ingiustamente la qualunque. Può sembrare assurdo, a me pare di vivere in un incubo, ma è andata proprio così. :'-(

Comunque, ecco i link.

  • L'ultimo episodio di Sigmund, il podcast "con il pallino della psicologia" del Post, dal titolo Le vie della genitorialità sono infinite (per fortuna), è anche su Spotify.
  • Un video di Factanza dal titolo Nei paesi ricchi non si fanno più FIGLI: ma dare più SOLDI alle famiglie basta?.
  • Un post de La Stampa su Instagram riguardo al ruolo di welfare familiare che in Italia, soprattutto d'estate, svolgono i nonni. Ebbene, se io avessi avuto dei figli non avremmo avuto nonni su cui contare, perché il mio compagno è orfano da prima che lo diventassi io, e neanche parenti né amici stretti. Capito come mai mi preoccupavo che il peso della genitorialità sul piano concreto e su quello astratto finisse quasi tutto sulle spalle mie?
  • La replica di Emiliano Miliucci alla dichiarazione di Giorgia Meloni secondo la quale lei «è costretta ad andare a lavoro seppur ammalata poichè priva di tutele sindacali» (peraltro mesi prima la Meloni, dopo aver portato con sé la figlia Ginevra in visita istituzionale in Cina, aveva commentato «se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro». Come se noi poveracce potessimo permetterci come lei l'esercito di babysitter necessario per conciliare un lavoro impegnativo con la maternità).
  • La testimonianza dell'attrice Monica Bellucci, che ha avuto la primogenita Deva all'età di 40 anni e la secondogenita Léonie a 45.
  • L'intervista di Vanity Fair all'attrice Sabrina Impacciatore: «È ora di smettere di considerare una donna completa solo se diventa madre».
  • Last but not least, la puntata del podcast di Giulia Salemi – mai avrei immaginato di ascoltare un podcast condotto da una che non so manco bene chi sia e che ruolo abbia nella società ;-) – con ospite la cantante Noemi. L'ho ascoltato perché da alcuni stralci che avevo letto ho intuito che la sua situazione fosse in qualche modo simile alla mia: pure Noemi, a 43 anni compiuti, per una serie di ragioni non proprio frivole non ha ancora avuto figli, nonostante il marito li desiderasse. E oggi dichiara: «Mi dispiace, perché mi sembra che al mio compagno gli ho un po’ negato questa cosa. Il peso lo sento più per lui che per me. Poi lui è rimasto, noi siamo molto legati. Litighiamo da morire io e Gabri, però sono litigi che durano venti secondi. Nessuno di noi tiene mai il muso». Chettedevodadi', Noemi, beata te...

P.S.: Il titolo del post è l'augurio che la mia "facciamica" Daniela Farnese, nota sui social come Dania, è solita fare in occasione dell'odierna ricorrenza

sabato 10 maggio 2025

Il papa e il gabbiano

Condivido velocemente – poi mi preparo e vado a cena fuori, da sola... perché meglio sola che male accompagnata! ;-) – alcuni spunti divertenti su due protagonisti della giornata di venerdì in piazza San Pietro a Roma.

Uno è papa Leone XIV stesso, al quale i Gemelli di Guidonia hanno dedicato una parodia di The Lion Sleeps Tonight, mentre i Contenuti Zero hanno raccontato le fasi prima e durante il conclave sotto forma di chat WhatsApp (in realtà impossibili, visto che per garantire l'isolamento dei cardinali tutta la zona intorno al Vaticano i cellulari non prendevano) e quella dopo sotto forma di messaggio vocale proveniente da... molto in alto. La sorprendente somiglianza fra papa Prevost e l'allenatore della Roma Claudio Ranieri ha ispirato Gli Autogol.

Ecco alcune immagini riguardanti un aspetto del curriculum del neo-pontefice che la sottoscritta, avendoci provato a suo tempo e avendo fallito molto presto, gli invidia parecchio: la laurea in matematica.



(In realtà, se non ho sbagliato a fare i calcoli, non fa 8/1000 bensì 8/1125)

E l'altra è la famigliola di gabbiani con il nido nei pressi del comignolo della Cappella Sistina che in pratica è diventata virale a propria insaputa.




E c'è anche un reel pubblicato da Striscia la Notizia... :-D

venerdì 9 maggio 2025

Ridere per sdrammatizzare

Prendo spunto da un post di una mia "facciamica" insegnante la quale, durante il conclave, si è sentita domandare dai suoi alunni "che lavoro facesse il papa", per proporre un simpatico reel del Milanese Imbruttito (nella persona di Germano Lanzoni) alle prese con Frank Gramuglia.

Frank: Capo...
Capo: Dimmi, Frank.
Frank: Eh, ho un problema.
Capo: Se è per quella storia dei permessi, te l'ho già detto: le terme non valgono come visita medica, chiaro?
Frank: No, no, ho un problema serio.
Capo: Stai male?
Frank: No... cioè, forse sì.
Capo: Cos'hai, Frank?
Frank: Non so bene come dirlo, cioè, all'inizio era solo un pensiero, ma poi è diventato un dubbio sempre più insistente, cioè, sono anche andato dallo psicologo, solo che neanche lui è riuscito a darmi una risposta. Ora questo dubbio è diventato un'ossessione: cioè, io non riesco a pensare ad altro, e faccio fatica anche a dormire di notte!
Capo: Frank, non pensavo che fosse un problema così serio! Se posso permettermi, dimmi qual è questo pensiero.
Frank: È da quando sono arrivato qui che mi chiedo...
Capo: Cosa?
Frank: Ma noi, esattamente, che lavoro facciamo?
Capo: Eh?
Frank: E c***o, è un anno che io vengo in quest'ufficio, mando mail, faccio call, partecipo a riunioni. Ma... ma su cosa? Cioè, alla fine, io, lei, gli altri, di cosa ci occupiamo?
Capo: Ah... allora ho capito.
Frank: Capito cosa?
Capo: Vedi, Frank, pensa a tutti i tuoi amici di Milano: lavorano tutti, no?
Frank: Sì.
Capo: E che cosa fanno?
Frank: Eh, uno strategist, l'altro consultant, HR...
Capo: Che cosa fanno realmente?
Frank: Eh, boh?
Capo: Hai chiesto di spiegartelo?
Frank: Sì!
Capo: E ci sono riusciti?
Frank: No...
Capo: Bingo! Hai capito, Frank? A Milano tutti lavorano, ma nessuno sa cosa fa esattamente. Prendi me: io sono qui da quindici anni e non ho ancora capito un c***o di quello che faccio.
Frank: Eh, ma perché?!
Capo: Perché a Milano è così! L'importante non è che tu sappia cosa fai veramente: l'importante è che tu faccia qualcosa.
Frank: Eh, ho capito, ma alla fine, quindi, noi cosa facciamo?
Capo: Ssshhh... È questo il segreto, Frank: non chiedertelo mai e vivrai felice, nell'ignoranza ma con il grano, quindi felice.
Frank: Ma quale grano, che sono povero come la m***a...

Diciamo che io, che peraltro lavoro in un'azienda alle porte di Milano, mi ci sono ritrovata abbastanza, a parte il fatto che sono impiegata in un settore decisamente concreto: quello che faccio da un po' di tempo a questa parte corrisponde assai poco al job title, rigorosamente in inglese, che mi è stato assegnato, e se devo spiegare di cosa mi occupo faccio una certa fatica. Beh, diciamo che questa situazione mi dà modo di sviluppare un'ampia gamma di skills differenti! ;-)

Concludo con un altro video divertente, anche se l'argomento – i possibili effetti del cambiamento climatico – non lo è affatto. Gli Oblivion hanno idealmente celebrato la Giornata Mondiale della Terra in una nuova località balneare: Aosta Lido, parodia di Ostia Lido di J-Ax. Insomma, con l'innalzamento del livello del mare, rischiamo di ritrovarci le spiagge alle pendici delle Alpi...

E niente, in questo periodo ho un disperato bisogno di leggerezza e di sorrisi...

giovedì 8 maggio 2025

Habemus Papam!

Mentre uscivo dall'ufficio ho visto la fumata bianca sul canale YouTube Vatican News, e temevo di non giungere a casa in tempo per l'Habemus Papam. Fino alla settimana scorsa ci mettevo circa un'ora per rientrare, poi lunedì abbiamo traslocato nella nuova sede e i tempi di percorrenza si sono ridotti, ma non così tanto. Comunque, quando sono rincasata, non era ancora nota l'identità del nuovo pontefice; molti commentatori davano per certa, dopo soli quattro scrutini, l'elezione del cardinale Parolin. E invece, sorpresa: è stato eletto il 69enne Robert Francis Prevost, che ha scelto di prendere il nome di Leone XIV. Non mi pare che fosse tra i papabili più quotati, e sulle prime ho avuto lo sgradevole sospetto di un'ingerenza da parte di Donald Trump: si tratta infatti del primo papa statunitense – e non "americano"... pure papa Bergoglio, argentino, lo era! – cosa di cui il presidente USA non ha mancato di bullarsi. Ma dopo che ho letto su questo profilo Twitter – che secondo il Post non è detto che sia quello autentico di Prevost, ma a me sembrerebbe molto strano che non lo fosse – un recente tweet contro le idee del vicepresidente Vance sui migranti, e uno molto più datato contro quelle di Trump, ho provato un certo sollievo.

Qui c'è il primo discorso ufficiale di papa Leone XIV, che si è espresso in un buon italiano e in un altrettanto apprezzabile spagnolo (ha la cittadinanza del Perù, dove ha fatto il missionario per anni). Che dire, speriamo bene...

mercoledì 7 maggio 2025

Tra paradiso e inferno

Giusto per restare in tema di religione, stasera ti propongo due barzellette sul Paradiso e sull'Inferno. La prima la raccontò il comico irlandese Dave Allen (video in inglese con sovraimpressa la traduzione in italiano)...

... e la seconda si trova online in innumerevoli versioni; eccone una opportunamente adattata.

Un peccatore gaudente, per nulla pentito, fino alla morte gode sfrenatamente dei piaceri del mondo. Arrivato nell'aldilà, viene introdotto in un edificio lussuoso dove un signore elegante di nome Satana gli comunica che si trova all'inferno e che secondo la procedura gli verrà assegnata una sede, che spera sarà di suo gradimento ecc. ecc. Detto fatto: una bella signorina sorridente accompagna l'ormai ex peccatore in una villa con parco, piscina, sauna, sala massaggi, palestra, servitù e ogni tipo di confort. Prima di andarsene dà il suo numero di cellulare al nostro stupito amico dicendo di chiamarla per "qualsiasi cosa potrebbe desiderare". Sempre più stupito e timoroso di qualche trappola, accompagnato dal maggiordomo, si mette ad esplorare la grande villa fino a che al fondo di un salone vede una pesante tenda rossa, mossa come da un vento. Il maggiordomo gli sconsiglia di avvicinarsi assicurandogli che non è una zona "interessante", ma lo stupito neo-dannato vuole andare fino in fondo, si avvicina alla tenda, la scosta e vede... un'enorme fornace ardente dove migliaia, milioni di persone patiscono le pene dell'inferno incalzati da una miriade di diavoli inferociti. Con aria tremante chiede al maggiordomo: «Ma quello, che posto è?». «È l'inferno dei cattolici, signore, a loro piace così...».

P.S.: A quanto pare quest'ultima è nel repertorio non soltanto di atei impenitenti ma anche, se non soprattutto, di ferventi cattolici... :-)

martedì 6 maggio 2025

Diamo il via al papavoto!

A causa del poco tempo libero, in arretrato avevo non solo innumerevoli articoli da leggere, come ho scritto qui, ma anche altrettanti video da guardare, che mediamente richiedono pure più tempo per essere smaltiti. È così che solo di recente ho guardato questo video pubblicato dall'attore Giovanni Scifoni il 5 marzo scorso, durante il ricovero di papa Francesco al Policlinico Gemelli. Ecco la relativa descrizione.

Il 29 gennaio abbiamo avuto il dono di poter intervistare papa Francesco e tante altre persone a Rebibbia, Regina Coeli, Comunità Cenacolo, Wecare Hub e amici. È nata questa cosa bella, voluta e sostenuta dalla Penitenzieria Apostolica e da don Angelo. È stato un viaggio incredibile, di cui sarò per sempre grato. Grazie papa Francesco, perché sei un pastore che sta in mezzo al gregge. Forza, siamo con te! Buona quaresima a tutti.
#ritrovarelavia

All'indomani della scomparsa del pontefice, Scifoni ha pubblicato questo spezzone della sua ultima intervista, rilasciata all'attore medesimo per conto delle Iene, sul tema del perdono.

E due giorni fa il comico Paolo Ruffini ha riproposto la poesia di san Tommaso Moro letta da Luciana Littizzetto il 14 giugno 2024 in occasione del discorso del Santo Padre Francesco agli artisti del mondo dell'umorismo.

Dammi Signore, una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.
Dammi Signore, un’anima santa,
che sappia far tesoro di ciò che è buono e puro,
e non si spaventi davanti al peccato,
ma piuttosto trovi il modo di rimettere le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che mi crucci eccessivamente
per quella cosa tanto ingombrante che si chiama “io”.
Dammi Signore, il senso dell’umorismo,
fammi la grazia di capire gli scherzi,
perché abbia nella vita un po’ di gioia
e possa comunicarla agli altri.

Così sia.

Alla vigilia dell'inizio del conclave, voglio illudermi che siano di buon auspicio affinché il successore di Francesco non sia troppo diverso da lui. (Per quanto mi riguarda, tramite questo test mi sono scoperta prevedibilmente compatibile al 100% con il cardinale Matteo Zuppi... come del resto buona parte della mia bolla, per quello che vale)

lunedì 5 maggio 2025

Time to say goodbye

In questi giorni sto cominciando a preparare i primi scatoloni in vista del trasloco nella casa dove andrò ad abitare il mese prossimo... e siccome il monolocale è piccolo e ha in dotazione solo una minuscola cantina la cui superficie non raggiunge i 4 m2, ne approfitto per fare un po' di decluttering. Come punto di riferimento per scegliere cosa tenere e cosa buttare non mi affido al bestseller di Marie Kondo, che peraltro non ho letto, bensì cerco di ispirarmi al "trentalogo" qui sotto, trovato su internet, facendo comunque qualche strappo alla regola.

Ecco qui di seguito la traduzione.

COSE DI CUI LIBERARTI DELLE QUALI NON SENTIRAI MAI LA MANCANZA
  1. Cosmetici e prodotti per la cura della pelle scaduti (la tua pelle ti ringrazierà!).
  2. Vecchie ricevute (a meno che non ti servano per pagare le tasse, buttale via!).
  3. Calzini coi buchi (cosa li tieni a fare?).
  4. Contenitori Tupperware a cui mancano i coperchi (adesso sono inutili).
  5. Prodotti scaduti nella dispensa (controlla le spezie!).
  6. Orecchini spaiati (quello perduto non tornerà più).
  7. Menù da asporto (ora sono tutti online!).
  8. Elastici per capelli allentati (procuratene di nuovi!).
  9. Vasetti di candele vuoti (tanto non li userai per il fai-da-te).
  10. Caricabatterie per dispositivi che non possiedi più.
  11. Asciugamani logori (trasformali in stracci per le pulizie!).
  12. Bottiglie d'acqua inutilizzate (di quante hai veramente bisogno?).
  13. Vecchi biglietti d'auguri di compleanno (conserva solo quelli con un valore sentimentale).
  14. Jeans che non ti entrano (liberatene!).
  15. Penne e pennarelli secchi (provali e buttali!).
  16. Libri che non leggerai mai più.
  17. Medicinali scaduti (smaltiscili in modo sicuro!).
  18. Gioielli rotti (se sono "in attesa di essere aggiustati" da anni...).
  19. Riviste e quotidiani (non li leggerai mai più).
  20. Opuscoli di viaggio (esiste Google).
  21. Articoli da toeletta degli hotel (di quanti mini shampoo hai bisogno?).
  22. Materiali per il bricolage inutilizzati (sii sincero, li stai usando?).
  23. Scarpe consumate (se ti fanno male ai piedi, devi liberartene!).
  24. Disegni dei bambini (tienine solo alcuni, non l'intera catasta!).
  25. Dispositivi elettronici obsoleti (vecchi telefoni, cavi, caricabatterie: addio!).
  26. Chiavi a caso (se non sai cosa aprono...).
  27. Utensili da cucina inutilizzati (ad esempio, quell'affetta-avocado che non usi mai).
  28. Reggiseni allentati (hanno fatto il loro dovere!).
  29. Ombrelli rotti (non li aggiusterai).
  30. Omaggi e articoli promozionali (se non li usi, lasciali perdere! [in inglese fa rima: "if you don't use them, lose them!", NdC])

Qualche strappo alla regola, dicevo. Alcuni elementi di quest'elenco ci tengo a conservarli per ricordo e per il loro valore affettivo... e poi dovrei forse disfarmi della collezione (quasi) completa dei cellulari che ho avuto dal 1999 a oggi, ma scherziamo?! ;-) Per non parlare dei libri, che non si sbolognano. MAI. :-)

P.S.: Il titolo del post è quello della versione inglese di Con te partirò di Andrea Bocelli, interpretata insieme al soprano Sarah Brightman. Il brano di per sé non mi fa proprio impazzire, e il cantante ancora meno, ma quel verso mi è sembrato perfetto per la circostanza!